Il Regista Nudo 2: l'imperatore del porno è tornato su Netflix

L'incredibile e controversa storia del regista giapponese Toru Muranishi continua nei nuovi episodi, disponibili su Netflix dal 24 giugno.

Il Regista Nudo 2: l'imperatore del porno è tornato su Netflix
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Il Regista Nudo (The Naked Director) non è una delle opere più popolari del catalogo di Netflix, almeno qui in Italia, ma quando ha debuttato nel 2019 si è rivelata fin da subito come quella che potremmo definire una delle gemme nascoste della piattaforma, forte dell'ottimo bilanciamento tra momenti comici - a tratti assurdi ed esilaranti - e drammatici, oltre che dell'essere incentrata su una storia accattivante che approfondisce tanto l'incredibile vita dell'esuberante e ambizioso Toru Muranishi quanto l'evoluzione della società giapponese, in particolare per quanto riguarda la sfera sessuale, il consumo di pornografia, l'emancipazione delle donne.

Il tutto, senza dimenticare l'altro lato della medaglia, tra sfruttamento delle donne, rapporti con la yakuza, polizia corrotta e rivalità a base di colpi bassi e tradimenti. A partire dal 24 giugno è disponibile su Netflix il secondo ciclo di episodi, otto come la prima stagione, e siamo qui per fornirvi le nostre prime impressioni su una serie che, sebbene ci trasporti in una nuova era e un nuovo decennio, sembra fare della continuità stilistica e tematica il suo perno centrale. Nel frattempo, vi ricordiamo di dare un'occhiata alle uscite Netflix di luglio e alle novità Sky e Now di luglio, per rimanere aggiornati sugli show dell'estate.

L'imperatore del porno

Prima di addentrarci nella nostra analisi, crediamo che sia importante cercare di inquadrare brevemente Il Regista Nudo, soprattutto per chi ne è a digiuno. La serie, ideata da Masaharu Take, è un biopic del regista a luci rosse giapponese Toru Muranishi e si basa sul romanzo biografico Zenra Kantoku Muranishi Toru Den (traducibile in La leggenda di Muranishi Toru, il regista nudo, scritto da Nobuhiro Motohashi), pur concedendosi tutte le libertà narrative del caso. La prima stagione racconta la trasformazione di Toru Muranishi da mediocre venditore porta a porta di enciclopedie d'inglese a registra sfrontato, innovativo e anche un po' folle.

Il suo soprannome, che dà anche il titolo allo show, per esempio, è dovuto alla sua particolarità di indossare solo delle mutande bianche mentre riprende le scene, scene a cui spesso e volentieri partecipa in prima persona. Nel corso del primo arco narrativo assistiamo dunque al cambio di rotta del protagonista e alla sua ascesa spregiudicata che, al netto delle ovvie difficoltà, contribuisce a rivoluzionare usi e costumi nell'ambito sessuale della società giapponese.

Toru Muranishi è desideroso di rivalsa e successo, ma è anche una persona visionaria che si batte contro la censura, i taboo e in generale la mentalità chiusa nei confronti di ciò che ruota intorno alla sfera sessuale. I toni del racconto sono per lo più leggeri e non mancano scene che presentano una vena di follia tutta giapponese, ma visto che il tema trattato è la pornografia - e considerata la natura dell'industria e il volume di affari che è capace di generare - è impossibile tenersi lontani dal crimine organizzato e da momenti più pesanti.

Il sesso pioverà sul mondo

La prima stagione si chiude all'insegna dell'inizio di una nuova era, con la morte dell'imperatore Hirohito e il via del periodo Heisei (pace raggiunta). Gli anni '80 sono stati un decennio di benessere economico e di grandi cambiamenti, che nell'ambito della serie coincidono con le apparizioni televisive di Toru Muranishi e della sua musa Kaoru Kuroki - una delle attrici pornografiche più popolari all'epoca in Giappone, celebre per la scelta di non radersi le ascelle -, segno di un approccio più aperto e dell'interesse suscitato da figure sì scandalose e controverse ma altrettanto interessanti e idealiste.

La seconda stagione inizia nel 1990 e, sebbene il mercato sia fiorente e la domanda di materiale pornografico sia in continua crescita, c'è ancora tanto da fare in tema di libertà dei costumi, ma anche nella scalata senza fine di Toru Muranishi verso il successo. La sua casa di produzione si è affermata nel settore delle videocassette, ma il mondo sta evolvendo velocemente anche in campo tecnologico e questo significa nuove possibilità, così come il rischio di restare indietro se non si è in prima fila ad accogliere le novità.

Quella più importante nei due episodi che aprono la stagione è senza dubbio l'avvento della trasmissione satellitare, nuova ossessione del protagonista perché permetterebbe di portare il porno in ogni casa direttamente grazie alla televisione. Per riuscirci, però, occorrono tantissimi fondi e per questo ritroviamo il regista nudo in una sorta di fase di piattezza creativa, dove la quantità sembra aver preso il sopravvento sulla qualità, dove opere dal carattere più commerciale (seppur dotate di una buona inventiva e spregiudicatezza) tolgono spazio a quelle in cui il regista ha messo in campo tutta la propria forza sovversiva e visionaria. Serve produrre sempre di più e sempre più velocemente e questo approccio non sembra condiviso da tutti i suoi colleghi e amici.

Muranishi deve vedersela ancora con la polizia, i moralisti, i concorrenti e la yakuza; insomma, un bel quadro di avversari pronti a mettere i bastoni tra le ruote al suo progetto di emancipazione sessuale da una parte e l'arricchimento economico dall'altra. Gli anni ‘90 del Giappone, a differenza del decennio precedente e della sua esuberanza, sono conosciuti come "decennio perduto" a causa della recessione iniziata in seguito allo scoppio della bolla speculativa e crediamo che allo stesso modo si tratterà di un periodo duro per il protagonista, che siamo certi verrà messo a dura prova.

Come abbiamo accennato in apertura, i primi due episodi si pongono in continuità rispetto alla prima stagione, al punto che chi l'ha apprezzata si sentirà subito a suo agio e ritroverà tutti i punti di forza, a partire da ottime prove attoriali (nonostante qualche esagerazione nelle espressioni), un ritmo ben cadenzato, un'ottima gestione delle parti più comedy e di quelle più drammatiche, oltre ad una regia che, pur non lesinando nelle scene di sesso, riesce a non risultare morbosa. Per chi non conoscesse il Regista Nudo, il consiglio è di dargli una possibilità e di recuperarlo, perché si tratta di un prodotto fresco e divertente, che intrattiene e allo stesso tempo è abile nel presentarci la società giapponese di quegli anni. Quanto visto finora sembra ribadire l'ottimo livello dello show e ci rassicura che non ci siano stati cali, ma questo potremo confermarlo definitivamente solo in fase di recensione.

Il Regista Nudo 2 Il Regista Nudo torna a quasi due anni di distanza dal debutto e appare in ottima forma. La prima stagione è stata una graditissima sorpresa e i primi due episodi della seconda sembrano confermare la bontà dell’opera, che gli utenti Netflix non dovrebbero farsi sfuggire. Toru Muranishi non ne vuole sapere di fermare la sua ascesa: ci riuscirà o volerà troppo vicino al Sole?