Il Vicino: primo sguardo alla serie spagnola prodotta da Netflix

Arriva una nuova serie TV iberica sulla piattaforma streaming americana: diamo un primo sguardo a Il Vicino...

Il Vicino: primo sguardo alla serie spagnola prodotta da Netflix
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La Spagna non è solo La Casa di Carta e, per chi se la ricorda, Paso Adelante. Dalla terra iberica arriva una nuova comedy: Il vicino, dal 31 dicembre 2019, su Netflix. Abbiamo visto i primi episodi e, prima di imbarcarci nella recensione finale, vogliamo condividere con voi qualche impressione preliminare su un prodotto particolare.

Eroe involontario

Javi è un nullafacente. Ha un lavoro, ma, per sua fortuna, riesce a rigirarsi come vuole il suo capo e chiamarsi puntualmente fuori, addirittura ottiene un weekend di ferie pagate nella casa di campagna del poveretto. Vi andrà con la sua fidanzata, Lola, ma lì scopriranno che la villa è in disordine e priva di ogni comfort. Come se non bastasse, i due iniziano a litigare fino a lasciarsi. In quel momento arriva dal cielo, come un proiettile, un uomo vestito di rosso. I due svengono, ma Javi si riprende in tempo per ascoltare una registrazione olografica che, in sostanza, gli conferisce i poteri che aveva la meteora umana che è piombata su di loro.
Ingerendo delle pasticche rosse, Javi acquisisce superforza, la capacità di volare e l'invulnerabilità.

Il protagonista dovrà quindi fare i conti con questa sua nuova situazione, ma la responsabilità dei suoi nuovi poteri non lo farà maturare e resterà il nullafacente che era prima. Javi e Lola non sono i soli protagonisti de Il Vicino: c'è anche Josè Ramon, uno straniero che vive a Madrid per alcuni esami. Caso vuole che andrà a vivere a casa di Julia, amica di Lola e vicina di casa di Javier. Josè sarà il primo a scoprire i poteri di Javi.

Eroe per scherzo

Il vicino è tratto dalla serie di comics spagnoli "El vecino", creata da Santiago García e Pepo Perez, portati sul piccolo schermo da Nacho Vigalondo, per la Zeta Audiovisual. È una commedia che racconta le vite di ragazzi spagnoli tra i venti ed i trent'anni alle prese con un mondo fatto essenzialmente di egoisti, nullafacenti, maniaci e folli. Pur non brillando per originalità, il prodotto si lascia guardare.

Javi e gli altri sono solo ragazzi alle prese con i problemi piccoli e grandi della vita quotidiana, vivono questioni ordinarie in un mondo ordinario. A questa impostazione, che introduce i personaggi al pubblico, si passa poi all'altro elemento strutturale de Il vicino, i poteri che vengono conferiti alla persona meno indicata della Terra: Javi, privo di grosse ambizioni, la cui sola aspirazione è un dolce far niente.

Questa logica da "eroe suo malgrado" non è a sua volta particolarmente originale e, in generale, il concept del prodotto prende come riferimento alcuni congeneri degli anni Ottanta. Tuttavia il livello di comicità è piacevole: spassose le sequenze tra Josè e Javi nell'esplorare i poteri di quest'ultimo, ma soprattutto il tentativo del primo di far impiegare al novello supereroe i suoi poteri per qualcosa di utile, lì dove invece il protagonista pensa solo a far qualcosa di futile ed immaturo.

I due costituiscono un buon due comico, senza brillare particolarmente. L'uno leggero e spregiudicato, l'altro razionale e timido. Uniscono comicità fisica a quella verbale, con un buon equilibrio. Meno efficace appare la trama di Lola che tenta, con l'aiuto di Julia, di rendersi appetibile a nuovi spasimanti, mediante l'aumento di follower sui social. Un applauso va al colpo di scena finale del secondo episodio che innesca l'azione e la storia, allargando l'orizzonte della narrazione al di fuori dell'angusto condominio, palcoscenico iniziale de Il Vicino.

Il Vicino Il Vicino sembra una comedy semplice ma piacevole, non introduce nulla di nuovo, ma la destabilizzazione della vita quotidiana con l’inserimento dei super poteri resta una tematica che, se ben sfruttata, può dare vita a molte situazioni umoristiche. I primi episodi strapperanno più di un sorriso e la coppia formata dai due protagonisti maschili mostra già una buona sintonia. La storia ha comunque bisogno di una marcia in più che il finale del secondo episodio sembra innescare. È però ancora tutto da verificare per una produzione che, quanto meno, indica che in Spagna non si vive solo di Casa di Carta.