La prima stagione di Insatiable, la serie televisiva ideata da Lauren Gussis pubblicata su Netflix nel 2018, non è riuscita a convincere pienamente né la critica né il pubblico, soprattutto per via di uno sviluppo narrativo eccessivamente piatto e privo di mordente.
Seppur infatti l'autrice si sia occupata in passato della serie Dexter, venendo più volte premiata per le sue abilità di scrittura, nella Season One di Insatiable purtroppo il suo talento non è riuscito a venire fuori al meglio.
Nonostante questo però, il primo episodio della seconda stagione è riuscito - in maniera a tratti sorprendente - a eliminare con un colpo di spugna tutte le criticità emerse nella prima stagione, riuscendo a valorizzare finalmente il personaggio di Patricia "Patty" Bladell, interpretato dalla giovane attrice Debby Ryan.
Insaziabile
Il primo episodio di questa seconda stagione, fin dai primi minuti, rimette al centro della scena sia Patty, la vendicativa reginetta di bellezza protagonista della serie, sia Bob, il suo agente. Costretti a mettere in moto il cervello per uscire da una situazione difficile, i due personaggi principali si ingegnano per occultare due cadaveri (o forse uno?). L'autrice Lauren Gussis, sfruttando il risvolto macabro della storia, è riuscita in maniera molto divertente a citare proprio Dexter (la serie che l'ha portata al successo) parodiando per verti versi il modus operandi del famoso serial killer interpretato da Michael C. Hall.
In sostanza, il fastidioso senso legato al concetto del vorrei ma non posso presente per tutta la prima stagione, viene qui spazzato via in poco tempo, grazie a un riuscito mix di influenze stilistiche tipiche della commedia nera, del crime e del dramma esistenziale.
In questo primo episodio, il personaggio di Patty riesce davvero a ritagliarsi un posto importante all'interno delle vicende, catalizzando su di sé l'attenzione ogni volta che può sia nei momenti maggiormente divertenti (per quanto talvolta leggermente macabri), sia nei momenti più seriosi.
Lo stesso Bob, interpretato da Dallas Roberts, risulta caratterizzato in maniera migliore rispetto al passato, capace di trasmettere molto bene il grande livello di affiatamento che ha con il personaggio di Patty.
La scelta quindi di puntare su di un lato maggiormente crime (sempre comunque declinato nell'ottica della commedia nera) risulta un'ottima boccata d'aria fresca per la serie, in passato troppo spesso ancorata a tutta una serie di situazioni piatte, monotone e prive della giusta dose di irriverenza.
Il ritmo dell'episodio è gestito in maniera ottimale, grazie a una prima parte molto spassosa e a una seconda parte maggiormente riflessiva e dal ritmo leggermente più compassato, ma non per questo meno avvincente.
Questa prima puntata è infatti riuscita a raccogliere tutti i punti di forza dell'opera lasciando da parte le criticità emerse in precedenza, attraverso un'operazione sicuramente non facile da attuare - soprattutto a livello pratico - ma che l'autrice, con un'abile inversione di marcia, è riuscita a compiere in maniera ottimale.
È solo un problema di testa
La seconda parte dell'episodio, avvincente tanto quanto la prima, sposta l'attenzione su un concorso di bellezza che la protagonista vuole vincere a tutti i costi. Patty si ritrova così a recitare la parte della ragazza perfetta, colei che deve essere presa da esempio da tutto e da tutti, nonostante sia in realtà una persona a conti fatti terribilmente meschina e vendicativa.
Il confronto con le altre miss diventa così un momento dai forti toni riflessivi, in grado in breve tempo di far luce sulla stessa tormentata psiche della protagonista, che decide di usare il cibo come vera e propria valvola di sfogo per i propri numerosi problemi esistenziali. Paradossalmente, in meno di dieci minuti, questo episodio riesce a focalizzarsi sul concetto di dipendenza in modo molto più efficace di quanto non abbia fatto l'intera prima stagione, riuscendo anche a non scivolare (per fortuna) nella retorica rendendo il personaggi di Patty molto più tridimensionale che in passato.
Lo stesso mood irriverente e sopra le righe, troppo spesso non pienamente valorizzato negli episodi precedenti, qui trova nuova linfa vitale anche grazie ai numerosi comprimari capaci di strappare più di un sorriso allo spettatore, tra cui le varie miss, ritratte in modo arrivista e quasi sempre con la testa fra le nuvole.
Visti i notevoli passi in avanti fatti da questo primo episodio rispetto al passato, la speranza è quella di vedere altre puntate con lo stesso livello qualitativo di questo primo episodio.
Con un'abile (quanto inaspettata) inversione di marcia rispetto a quanto visto in precedenza, l'autrice Lauren Gussis è riuscita - almeno per ora - a riportare sulla retta via una serie a tratti anonima e priva di guizzi creativi interessanti. Speriamo di vedere una vera e propria evoluzione nel corso degli episodi successivi, in modo da dimenticare in fretta quel fastidioso senso di noia generato da quasi tutti gli episodi precedenti.