First look Jane The Virgin - Stagione 1

A un anno e mezzo dal debutto americano, arriva finalmente in Italia la serie che mette alla berlina le convenzioni narrative della telenovela

First look Jane The Virgin - Stagione 1
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Sono passati quasi dieci anni da quando esordì su ABC la serie Ugly Betty, brillante commedia USA in salsa latinoamericana che adattava atmosfere e intrighi da telenovela al mondo della moda newyorkese (nello specifico, le disavventure della "brutta" Betty Suarez erano un remake dichiarato di un fortunato prodotto seriale colombiano, Yo soy Betty, la fea). Lo show creato da Silvio Horta ha avuto vita breve (solo quattro stagioni, per via di un calo di ascolti a partire dalla terza annata), ma la sua eredità culturale si fa ancora sentire nel palinsesto televisivo statunitense: negli ultimi mesi è andato in onda su NBC Telenovela, tentativo simpatico ma elementare di omaggio ad un genere nel senso più letterale del termine (la protagonista, interpretata da Eva Longoria, recita in una tipica fiction sudamericana pur avendo conoscenze prossime allo zero per quanto concerne la lingua spagnola), e dall'autunno del 2014 la CW trasmette Jane the Virgin, ora arrivato in chiaro nei palinsesti italiani su Rai Due.

Premessa folle nella sua semplicità

Jane the Virgin, come suggerisce il titolo, ruota intorno a una giovane donna la cui caratteristica predominante è la castità: Jane Gloriana Villanueva (Gina Rodriguez, vincitrice del Golden Globe per la sua performance nella prima stagione), 23 anni, determinata a restare vergine fino al matrimonio, soprattutto su consiglio della nonna che ovviamente, parla solo spagnolo, al fine di evitare che compia l'errore di rimanere incinta senza sposarsi, come accaduto alla madre della ragazza. Jane vive felice pensando al matrimonio con il fidanzato Michael (Brett Dier), ma le cose si complicano quando, nel corso di quella che dovrebbe essere una normale visita medica, viene inseminata artificialmente per sbaglio. Come se non bastasse, il padre è Rafael Solano (Justin Baldoni), vecchia fiamma di Jane e proprietario dell'albergo dove lei lavora, e la sorella di lui è la dottoressa responsabile della gravidanza accidentale. Da qui scaturiscono diversi intrighi, dai complotti orditi dalla moglie di Rafael al ritorno in scena del padre biologico di Jane, un noto attore associato ad un certo genere televisivo...

La vita è una telenovela

Come già accaduto con Ugly Betty, anche Jane the Virgin trae ispirazione da una produzione sudamericana, per l'esattezza il serial venezuelano Juana la Virgen, ma la trasposizione statunitense a cura di Jennie Snyder Urman (veterana di 90210 e Reign) va oltre il semplice riciclaggio di meccanismi narrativi tipici della telenovela, giustificando i suoi vari colpi di scena a tratti poco plausibili - e parliamo solo dei primissimi episodi, dove le varie trame orizzontali sono appena introdotte - con una consapevolezza del suo essere un prodotto catodico. L'ingrediente principale di questo umorismo autoreferenziale e autoironico è il narratore onnisciente (Anthony Mendez), il quale sa di essere uno strumento letterario-televisivo e lo sottolinea più volte, contestualizzando le vicende di Jane e della sua famiglia all'interno di un microcosmo volutamente, gloriosamente finto, eppure riconoscibilmente umano e coinvolgente. Un approccio che rende Jane the Virgin, ironia del fato, più plausibile di molte altre serie in onda sulla CW, canale che dovrebbe puntare maggiormente su produzioni come questa anziché l'ennesimo serial supereroistico targato DC Comics.

Jane The Virgin - Stagione 1 Jane the Virgin parte da un’idea semplice ed intrigante per costruire un universo metatelevisivo ricco di intrighi e stravolgimenti dei luoghi comuni associati alla telenovela. È legittimo porsi qualche dubbio sul potenziale a lungo termine della serie (ossia, quante stagioni potrà durare senza alterare profondamente la protagonista?), ma la trama orizzontale promette almeno un primo ciclo di episodi in grado di soddisfare le aspettative del pubblico.