La guerra dei mondi: prime impressioni sull'adattamento della BBC

L'adattamento del celebre romanzo di Wells, andato in onda ieri su La EFFE, è un mix bizzarro tra elementi positivi e altri meno convincenti.

La guerra dei mondi: prime impressioni sull'adattamento della BBC
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Un nuovo adattamento de La guerra dei mondi di Herbert Wells non fa esattamente così tanto scalpore al giorno d'oggi. Al pari dei romanzi di Agatha Christie, però, è un'occasione che ciclicamente torna a bussare alle nostre porte, questa volta per mano della BBC a 14 anni di distanza dal blockbuster di Steven Spielberg. Insomma, è quasi un obolo da pagare in ogni momento storico nella speranza che una nuova rivisitazione possa dare un lustro rinnovato ad uno dei padri della fantascienza ma che, per forza di cose visto l'inesorabile passare del tempo e dell'evolversi del genere , ha perso un po' di forza e fascino. Da questo punto di vista l'operazione della BBC per la miniserie de La Guerra dei Mondi sembrava effettivamente essere studiata a tavolino: da un lato una voglia di rimanere particolarmente fedeli all'opera di riferimento, riportando le vicende al luogo - l'Inghilterra - e al momento storico - fine 1800 - originarie, sempre modificate nei numerosi adattamenti; dall'altro la lucidità di dover dare all'insieme un tocco più contemporaneo, incarnato nella mente dello sceneggiatore Peter Harness dalla sostituzione del narratore/protagonista con una coppia di personaggi ben caratterizzati.

Idee certamente non rivoluzionarie, che su carta tuttavia potevano rappresentare la giusta chiave di volta per una reinterpretazione rispettosa ma non timorosa di un classico. A seguito della première de La Guerra dei Mondi su La EFFE (canale Sky) la sera dell'11 ottobre bisogna ammettere che qualcosa non è andato per il verso giusto, almeno in queste battute iniziali. La nuova Guerra dei mondi inizia con più ombre che luci, sotto qualunque aspetto la si guardi.

So it's you again

Come detto, ci troviamo alla fine del XIX secolo e ci vengono subito presentati i nuovi protagonisti, ovvero George (Rafe Spall) e Amy (Eleanor Tomlinson), una coppia non ancora sposata e, a causa di un errore compiuto da lui in passato, piuttosto malvista dalla società inglese dell'epoca. L'unica persona che non si fa nessun problema ad avere contatti regolari con loro è Ogilvy (Robert Carlyle), noto chimico e astronomo e anch'egli non proprio un elemento popolare nel quartiere.

A casa di quest'ultimo, e durante l'osservazione del pianeta Marte, i tre scorgono una strana irregolarità sulla superficie del pianeta, quasi come se fosse un'esplosione, giudicata una banale eruzione vulcanica. Non sapevano di aver assistito in diretta all'inizio dell'invasione marziana della Terra, pronta a soggiogare l'intero pianeta e una società che non ha la benché minima idea di come affrontare una minaccia simile. Niente più e niente di meno del classicissimo intro de La guerra dei mondi, se non fosse appunto per George e Amy, unico vero elemento di novità che da solo poteva giustificare questo adattamento.

Si nota in pochissimi minuti però come i due protagonisti, potenzialmente molto intriganti, siano vittima di una caratterizzazione debole, pigra, che invece di concentrarsi sui punti di forza - la loro diversità, il loro anticonformismo rispetto al periodo storico in questione - indugia sul lavoro di lui e sul misterioso dilemma che impedisce loro di avere una vita normale, oltretutto svelato immediatamente senza nessun tipo di mordente.

Tutto il resto è ciò che era stato promesso in sede di produzione, un adattamento fedele che segue pian piano l'opera: l'atmosfera è presente, la ricostruzione storica è più che sufficiente e non mancano delle scene costruite con molta cura e suspense, in primis la sequenza che porta al primo incontro con gli ormai celebri tripedi alieni. Ma anche qui la sensazione è che qualcosa non funzioni del tutto, a partire da una recitazione non sempre all'altezza - in particolare la prova di Rafe Spall è finora mediocre - e degli effetti speciali estremamente altalenanti, fattore da non sottovalutare vista l'importanza e il pathos che alcuni momenti dovrebbero trasmettere sul piano visivo. In poche parole, diverse luci ma tante ombre.

la guerra dei mondi-bbc La Guerra dei mondi ad opera della BBC sembra un compitino, niente di più e niente di meno. L'atmosfera è ben ricostruita, il senso di impotenza è presente, i bipedi sono resi in maniera eccellente. Però ci manca quel passo in più, che nella mente della produzione doveva essere dato dal cambio di protagonista. George e Amy, però, sono in realtà uno degli aspetti più deboli di questa miniserie, piuttosto scialbi e mal caratterizzati, almeno nella premiere. Vedremo se le cose miglioreranno, ma il tempo - le puntate in tutto saranno 3 - non è esattamente dalla loro parte.