Papà non mettermi in imbarazzo: Jamie Foxx nella sitcom di Netflix

Papà, non mettermi in imbarazzo segna il ritorno alla commedia di Jamie Foxx, in una sitcom interessante, leggera e con un bel messaggio alla base.

Papà non mettermi in imbarazzo: Jamie Foxx nella sitcom di Netflix
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Che il 2021 fosse un anno particolare sicuramente non è una notizia nuova. Che un'annata di per sé già bizzarra segnasse il ritorno - si spera trionfale - di Jamie Foxx alla commedia televisiva, per così dire, non era esattamente preventivabile. Ed invece ecco sbarcare su Netflix Papà, non mettermi in imbarazzo, sitcom che vede appunto protagonista il celebre attore e cantante americano addirittura in vari ruoli. È un po' scontato dirlo, ma un prodotto diventa appetibile anche solo per questo, per ammirare Foxx in un ruolo comico centrale per la prima volta dai tempi del suo omonimo show 20 anni fa e ancora prima in In Living Color. Una transizione un po' traumatica per chi magari è abituato a vederlo come Django, per esempio.

Tuttavia Papà, non mettermi in imbarazzo sembra, almeno inizialmente, una scommessa forse troppo sicura tra le uscite Netflix di aprile; una sitcom molto classica che si regge sulla straordinaria verve di Foxx e qualche buon messaggio di sottofondo.

Come essere un padre

Protagonisti della serie sono Brian (ovviamente Jamie Foxx) e sua figlia Sasha (Kyla-Drew), che dopo la dipartita della madre è costretta a trasferirsi proprio dall'eccentrico padre, adesso a capo dell'azienda di cosmetici della famiglia. Una situazione che metterà subito a disagio la giovane, il cui rapporto con il papà infatti non è mai stato facile, sebbene lui provi a mettercela tutta - spesso fallendo - nel dividersi tra un lavoro sempre più ingombrante e i tentativi di conoscere davvero sua figlia.

E, com'era prevedibile, di base Papà, non mettermi in imbarazzo è un enorme palcoscenico in cui il talento comico di Jamie Foxx può esplodere in tutta la sua veemenza; in poche parole, è il suo show e non ci sono dubbi a riguardo. Imitazioni, accenti, canzoni, balletti, addirittura qualche gag slapstick, c'è il suo intero repertorio e poterlo ammirare di nuovo, in questa sua versione più matura ma comunque con la giusta dose di infantilità e overacting, è un piacere per gli occhi e il buonumore.

Una commedia convincente?

Nonostante ciò, anche quando si distoglie lo sguardo da Foxx Papà, non mettermi in imbarazzo funziona piuttosto decentemente, soprattutto grazie ad un sincero messaggio di sottofondo che non si esaurisce mai, ovvero come essere un buon padre, quali sono i modi migliori per entrare in contatto e confrontarsi con i propri figli persino quando il loro mondo appare un po' alieno.

In più l'aggiunta di una rottura della quarta parete, seppur tutt'altro che elegante ma forse proprio per questo comicamente efficace, dà un tocco ulteriore di varietà ad un insieme certamente classico ma ancora robusto. I dubbi si concentrano più che altro su due punti: sull'efficacia dei personaggi secondari, in primis il padre di Brian Pops (David Alan Grier) e sua sorella Chelsea (Porscha Coleman), troppo rigidi e stereotipati, almeno per ora; e su quanto possa durare il messaggio e la conseguente dinamica padre-figlia alla base della serie, prima di ripetersi fiaccamente. Ma per adesso si può dire tranquillamente che Papà, non mettermi in imbarazzo raggiunge il proprio scopo.

Papà, non mettermi in imbarazzo Papà, non mettermi in imbarazzo è, com'era prevedibile, lo show di Jamie Foxx in tutto e per tutto. E non ci riferiamo soltanto all'aspetto mediatico, ma proprio a livello di contenuti, stracolmo del suo intero repertorio: canzoni, accenti, balletti, imitazioni, persino qualche gag slapstick. Foxx è il re assoluto di questa sitcom e a distanza di 20 anni la sua verve comica regge ancora alla grande. Intorno a lui si svolge una comedy, almeno per ora, in realtà piuttosto classica ma con un sincero e genuino messaggio di sottofondo, sul come essere un padre. Qualche dubbio rimane sull'efficacia di alcune gag un po' datate o sui personaggi secondari, ma la prima stagione è ancora piuttosto lunga e il tempo per sorprenderci - o deluderci - è ancora abbondante.

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