First look Preacher - Stagione 1

Arriva su AMC l'adattamento del fumetto Preacher con protagonista il predicatore Jesse Custer, interpretato dall'attore Dominic Cooper

First look Preacher - Stagione 1
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Direttamente dalle pagine illustrate scaturite dalla mente di Garth Ennis e Steve Dillon, la nuova serie Preacher ha fatto il suo debutto in un universo televisivo che ad oggi offre già una vasta gamma di trasposizioni di fumetti e romanzi. Visto proprio questo ampio ricorso alla letteratura di vario genere per lo sviluppo di nuove produzioni televisive, la domanda che sorge sempre più frequentemente è se le nuove serie saranno in grado di non deludere le alte aspettative dei lettori delle opere originali e diventare prodotti che, oltre a riuscire a ritagliarsi un proprio spazio in questo mercato sovraffollato, possano costruirsi una propria identità autonoma e indipendente senza, però, discostarsi troppo dal materiale originale da cui provengono. E con questo primo episodio, Seth Rogen, Evan Goldberg, Sam Catlin, che hanno ideato il tanto atteso progetto, sembrano aver preparato adeguatamente il campo e aver scelto la giusta strada per dare vita a quella che ha tutte le carte in regola per diventare una serie di tutto rispetto.

Una nuova vita

Con le prime sequenze della prima puntata di Preacher veniamo subito gettati in uno stano mondo in cui inquietanti e violenti eventi stanno accadendo in ogni parte del globo nell'apparente indifferenza della quasi totalità del genere umano. Ma l'attenzione viene focalizzata quasi immediatamente sul nostro protagonista Jesse Custer (Dominic Cooper), un improbabile predicatore che cerca, con scarso successo, di cominciare la sua nuova vita tentando di vestire adeguatamente e di rendere onore all'abito talare che sembra abbia indossato per mantenere un impegno preso molto tempo prima. A ricordargli la sua vera natura sarà la sua ex fidanzata Tulip O'Hare (Ruth Negga), che arriva nella desolata cittadina texana di Annville lasciandosi letteralmente terra bruciata alle spalle. Un altro personaggio che fa la sua entrata in scena in grande stile è Cassidy (Joe Gilgun), il vampiro irlandese che dopo qualche problema con l'atterraggio del suo aereo entra quasi in sordina nella vita del nostro protagonista il quale, senza accorgersene, vive in questo episodio d'esordio i primi attimi della sua nuova e allucinante avventura.

Il mondo parallelo di Jesse

Fin da subito, con Preacher intuiamo di essere in presenza di un prodotto molto peculiare che ha con il materiale originale un rapporto alquanto insolito. Sebbene, infatti, le premesse narrative si discostino dal fumetto, lo spirito dell'adattamento televisivo sembra ricalcare in modo piuttosto fedele quello che volevano suscitare nei propri lettori Ennis e Dillon. Questo si evince soprattutto dal carattere dei personaggi principali e dalla scelta azzeccata degli attori che li interpretano. Il Jesse Custer del piccolo schermo è molto aderente al suo modello ‘cartaceo' di cui viene reso bene il profondo turbamento e l'indole costantemente combattuta di un Dominic Cooper adatto al ruolo, che ci trasmette in modo molto eloquente il sentire del protagonista, soffocato dall'abito che indossa ma per cui, allo stesso tempo, non si ritiene degno. Ci viene poi regalata un'interessante e intrigante versione della pericolosa e determinata Tulip O'Hare da Ruth Negga che, nonostante sia fisicamente opposta al personaggio originale, ne rende al massimo l'indole forte e combattiva. Molti fan si sono lamentati del fatto che il personaggio biondo, formoso e caucasico dell'opera originale sia diventato, nell'adattamento televisivo, quello della giovane donna impersonata da un'attrice di origini etiopi. Nonostante questa discordanza, tuttavia, non si può di certo dire che la scelta della Negga sia stata fallimentare: il venire meno dei tratti tipici della ‘bomba sexy', in un certo senso, sembra aggiungere ancora più carattere al personaggio che si configura come il perfetto emblema della donna emancipata, combattiva, indipendente e che non sa che cosa voglia dire aver bisogno di un uomo. Ad essere fedele in tutto e per tutto al suo alter ego dei fumetti, invece, è il Cassidy di Joe Gilgun che, oltre a presentare una stupefacente somiglianza fisica con il personaggio originale, convince soprattutto per la sua interpretazione strafottente e a tratti piacevolmente esilarante.

Il mondo parallelo di Jesse

Oltre ad essere riusciti a sviluppare un buon adattamento dal punto di vista della resa dei personaggi e del casting, gli sceneggiatori, hanno realizzato un degno inizio di una notevole trasposizione anche per gli altri elementi caratteristici del fumetto. In primo luogo, per quanto riguarda la realtà che ci viene presentata: sin dalle prime sequenze e per tutto il resto dell'episodio ci rendiamo conto di trovarci in un modo completamente altro rispetto al nostro; un mondo in cui tutto può accadere; una realtà governata da regole a noi estranee che sembrano essere scontate per gli individui che ci abitano; una dimensione, in ultima analisi, che somiglia molto alla nostra, ma che presenta quelle piccole e profonde differenze che la rendono unica e speciale. Questo elemento proveniente dal fumetto è quasi palpabile nel primo episodio della serie e si percepisce grazie alla buona sceneggiatura, ai dialoghi semplici ma efficaci e alle pittoresche scelte di regia che, insieme alla originale e distintiva fotografia, conferiscono carattere all'impostazione della puntata. Infine, un altro ingrediente che viene mantenuto, anche se declinato in modo originale, è la violenza gratuita e spregiudicata, e al tempo stesso maliziosamente divertente e stimolante che tanto piace agli appassionati di questo genere particolare e che, fortunatamente per loro, non si è persa nel passaggio dal fumetto al medium televisivo.

Preacher - Stagione 1 Preacher si presenta come una trasposizione per il piccolo schermo di tutto rispetto che, pur cedendo a diversi ma forse inevitabili compromessi e prendendosi molte libertà che l’hanno portata a discostarsi dal fumetto, riesce comunque a mantenere intatto lo spirito aggressivo e provocatorio delle pagine illustrate da cui ha avuto origine, proponendosi come una serie in grado di essere completa e a sé stante. Se da una parte, infatti, rende omaggio a modo suo ai temi e ai personaggi originali, dall’altra la serie mostra comunque la potenzialità di costruirsi una propria identità originale e di ritagliarsi uno spazio tutto suo.