Reservation Dogs 2: la serie di Taika Waititi torna, convince e diverte

Una seconda stagione che promette di essere ancora più surreale e profonda: Reservation Dogs 2 è disponibile su Disney+ dal 4 gennaio.

Reservation Dogs 2: la serie di Taika Waititi torna, convince e diverte
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Il poster è ancora lì, come avevamo notato nelle nostre prime impressioni su Reservation Dogs. È ancora un riferimento quasi meta, in cui il titolo stesso della serie Fox, di ritorno tra i prodotti di gennaio di Disney+, prende da Quentin Tarantino per essere riadattato a quella "riserva" di cui i personaggi fanno parte e che costituisce il bacino delle loro conoscenze e delle loro antiche tradizioni. Ed anche l'atmosfera si rivela la medesima che avevamo constatato nella recensione di Reservation Dogs, quell'aria surreale che porta i protagonisti a credere e parlare con degli spiriti, la cui presenza sembra essere ancora più incisiva e costante in questo suo proseguimento.

Tra irreale e tangibile

La seconda stagione dello show ideato da Sterlin Harjo e Taika Waititi continua dunque sulla via della crescita dei suoi giovani protagonisti, ampliandosi ancora di più al contesto comunitario e familiare che hanno attorno, per creare un tessuto più espanso su cui riportare i culti delle proprie radici e vedere come si integrano alle loro paure e alle sempre più ingenti necessità.

Come il bisogno di crescere, di essere riconosciuti come adulti, ma in primo luogo sentirsi loro stessi grandi abbastanza da poter prendere in mano la propria vita. Il tralasciare la delinquenza che aveva fatto parte del loro esordio seriale, concentrandosi di più su un percorso di maturazione, che continuerà ad andare di pari passo con l'accettazione della morte del loro amico Daniel. Un lutto ancora non superato, una ferita sanguinante che i personaggi si portano dentro dalla stagione precedente. Un collegamento che Harjo e Waititi hanno voluto lasciare aperto per entrarci più nel profondo, permettendo ai loro protagonisti un cammino che fosse di reale comprensione e superamento di un evento scioccante e traumatico, che ognuno dei ragazzi affronterà a proprio modo. Chi cercando di scappare, chi tentando di raggiungere la California, chi ancora provando a spezzare delle maledizioni che sembrerebbero aver stuzzicato la sfortuna al principio di questa seconda stagione. Una maniera per dimostrare nuovamente il contatto diretto che Reservation Dogs instaura tra il mondo tangibile e quello considerato immateriale eppure presente dell'aldilà, il cui senso di misticismo e di morte aleggia costantemente nella serie, seguendo ogni singolo personaggio con riferimenti al proprio trascorso, alla propria famiglia e alle proprie origini.

L'umorismo di Reservation Dogs

Col suo procedere la storia di Bear, Elora, Cheese e Willie Jack non dimentica però l'ironia di fondo che si manifesta costantemente, così come le stranezze e le visioni di ogni personaggio. Un umorismo anche questo legato completamente ai territori da cui i protagonisti provengono e che rimane pronunciato anche nei momenti di maggiore drammaticità della serie, i quali non sembrano mancare già dagli episodi iniziali, e che eppure hanno la capacità di rimanere sempre come sospesi, privi di un attaccamento alla realtà. Un voler raccontare le verità di un gruppo di giovanissimi nativi americani che abbiano sia un connotato mitico, ma anche estremamente improntato alla contemporaneità.

Una comicità che gioca tutto su questo bilanciamento tra le assurdità che può riservare la vita e l'esaltazione delle credenze di un popolo, le quali sono anche le basi solide su cui quest'ultimo poggia. Una strada che continua perciò a venir battuta tra ilarità e incredibile senso di rispetto e curiosità nei confronti dell'esistenza, quella che i personaggi di Reservation Dogs stanno ancora formando e che vedremo dove li porterà il finire della seconda stagione.

Reservation Dogs - Stagione 2 Reservation Dogs torna con la medesima profondità e lo stesso umorismo con cui aveva saputo distinguersi nella prima stagione. Una serie che continuerà ad affrontare un lutto importante nella vita dei giovani protagonisti, i quali hanno ormai abbandonato la delinquenza e si concentrano sul come crescere e diventare uomini e donne. Un surrealismo che è sempre la cifra ironica e stilistica dello show, legato a riti e tradizioni.