First look Sanctuary - Stagione1

Non importa cosa tu sia, in questa città c'è un santuario per tutti

First look Sanctuary - Stagione1
Articolo a cura di

Canada strikes back

L’emittente canadese Sci-Fi si è sempre caratterizzata per una serie di produzioni assai curiose, non potendo contare sulle disponibilità economiche dei grandi network americani ha dovuto puntare, almeno in misura superiore alla media, sull’originalità delle proprie proposte. Ed originali lo sono davvero gli intenti dei produttori di Sanctuary, la cui prima destinazione è stata il web, sotto forma di episodi acquistabili singolarmente. Un piccolo fenomeno di nicchia intorno al quale si è creata una attivissima community. Il “relativo” successo dell’opera ha poi convinto Sci-Fi che ne ha acquistato i diritti per la trasmissione televisiva, rompendo quel magico incantamento che finalmente vedeva i fan a diretto contatto con attori e produzione.

Sanctuary for all

L’incipit di Sanctuary è convincente; un’incredibile panoramica di una tetra e misteriosa città dal sapore gotico (del lato tecnico parleremo dopo) conduce virtualmente lo spettatore sul luogo primo di interesse; inutile descriverne il lato drammatico poiché questi può essere percepito nei pochi istanti che precedono la scena, è nell’aria. Non dovremo attendere molto per vedere in scena il primo dei nostri protagonisti, il dottor Will Zimmerman (Robin Dunne) esperto psichiatra forense cacciato dall’FBI per via delle sue bizzarre idee. Quanto potrà resistere sapendo che nessuno crede, e forse mai crederà, alle sue teorie? Per quanto tempo ancora nessuno riconoscerà il suo talento?
Un crimine inspiegabile tende ad essere ricondotto a schemi più familiari, a situazioni già esperte ma questo può indurre in grossolani errori, specie quando si vuole dare un volto, a tutti i costi, alle nostre paure. Will ne è ben conscio ma se in lui non ha mai creduto l’FBI come potrebbe farlo ora la polizia, per cui oggi lavora? Ma c’è un rifugio per tutti e Will sta per entrare a farne parte. La misteriosa dottoressa Magnus (Amanda Tapping, si è lei anche se appare molto diversa da come vi eravate abituati a conoscerla) sembra aver atteso da tempo questo momento; vede nel ragazzo un grande potenziale, ma quello che si chiede è se potrà accettare quello che ha da offrirgli. Quale funzione avrà mai questo Santuario e, soprattutto, chi saranno i suoi ospiti? Sta per iniziare un viaggio irto di pericoli, la ricerca della via per trovare risposte a quesiti che sembrerebbero non poterne avere, un viaggio nell’evoluzione (parallela) dell’uomo cui pochi saranno ammessi poiché solo in pochi potrebbero capire. La dottoressa Helen Magnus e la figlia Ashley vi aspettano al santuario, da quelle parti, se vi guardaste bene intorno, tra creature paranormali, dovreste poter riconoscere il dottor Zimmerman.

Digitally different

L’elemento che più distingue Sactuary dalle abituali produzioni appare saldamente legato alla sua origine di webisodes, in questo aspetto si palesano le necessità della produzione a basso costo coniugate all’intento di realizzare qualcosa che apparisse “nuovo” agli occhi degli spettatori (paganti). L’obiettivo è realizzato tramite l’utilizzo della tecnica del green screen, in questo modo tutto quello che normalmente rientrerebbe nella categoria del “setting” è realizzato interamente in computer grafica. Una menzione dovuta alla colonna sonora, perfettamente a proprio agio nel rendere quel senso di mistero e perdizione di cui sono permeati questi primi episodi.

Sanctuary - Stagione 1 L’inizio di Sanctuary sembra promettente, il feeling potrebbe essere reso provando ad immaginare una sorta di ideale via di mezzo tra X-files e Buffy, questo per via dell’aspetto “fantasy” che controbilancia quello più propriamente narrativo, arcano. In sostanza una piacevole scoperta che, se saprà mantenersi su questi livelli, non avrà difficoltà a trovare un suo solido gruppo di fan anche in Italia. Ad oggi però non si hanno notizie in merito ad una eventuale trasmissione nel nostro paese.