Scene da un matrimonio: cuori infranti con Oscar Isaac e Jessica Chastain

Le nostre prime impressioni da Venezia dell'attesa serie HBO Scene da un matrimonio, remake del classico di Ingmar Bergman.

Scene da un matrimonio: cuori infranti con Oscar Isaac e Jessica Chastain
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Scene da un matrimonio non è un semplice remake. Il modello ereditato da Ingmar Bergman è un testo a cui avvicinarsi, ispirarsi, non per intenti di plagio o semplice copiatura, ma per imbastire un discorso narrativo che parli allo spettatore contemporaneo. Sono queste le prime impressioni che abbiamo avuto nell'ammirare i primi episodi della serie HBO in onda su Sky dal 20 settembre 2021.

Jessica Chastain e un camaleontico Oscar Isaac (a tal proposito, Oscar Isaac ormai è davvero ovunque!) si buttano nel progetto dando vita a una partita di bravura senza vincitori. Palla al centro, risultato di parità. È così, dopotutto, che dovrebbe essere una relazione vincente: senza vincitori o vinti, ma due parti che si sorreggono, si fortificano a vicenda, sulla scia di una chimica inossidabile che li spinge a correre e giocare, tra alti e bassi, cadute e vittorie quotidiane. Un equilibrio che a livello interpretativo i due attori sembrano riuscire ad agguantare, senza aggiungere e depredare alcunché dalla propria controparte, per portare in vita una relazione che di equilibrato non ha più nulla.

Scene di vita in cinque atti

Sono cinque gli atti che compongono la fine di un matrimonio per Ingmar Bergman. Una scomposizione accettata e riproposta in maniera quasi fedele dal regista. Scene da un matrimonio di Hagai Levi inizia e riprende quello del suo predecessore, omaggiandolo e attualizzandolo secondo i dettami della vita contemporanea.

Un'intervista, non più televisiva ma universitaria, che dà il la a una spirale in discesa pronta a prendere e schiacciare i propri protagonisti. Da ciò che abbiamo potuto constatare, a unire questi atti di una vita immaginata sulla scia del mondo reale, è un filo rosso tessuto di verosimiglianza e poca retorica. Gli sguardi, i litigi, perfino gli abbracci e le parole lanciate come lame affilate, sono elementi presi in prestito da un'ordinarietà in cui tutti si possono rivedere. Perché tutti siamo figli, partner, fratelli, conoscenti, parenti, di una coppia che ha attraversato quelle cinque scene di un matrimonio. Non vogliono strafare gli attori con le loro performance, e se lo fanno è perché è il ruolo stesso che glielo richiede. Ne consegue un vortice pronto a coinvolgere lo spettatore senza lasciarlo mai, elevandolo a complice e testimone di un matrimonio pronto a sgretolarsi e poi a riattaccarsi, come pezzi di scotch su un muro.

Performance di cuore

Si possono quasi sentir battere i cuori di Jonathan e Mira. Un battito accelerato, mentre la voce si alza, le mani coprono volti in ansia, e universi interiori sopraffatti dall'ira. Sono performance di cuore quelle portate in scena da Oscar Isaac (sempre più pronto ad essere protagonista in Moon Knight dei Marvel Studios) e Jessica Chastain. La chimica tra i due attori si sente e scavalca i confini dello schermo, potenziando l'illusione di veridicità alla base dell'opera. I due interpreti sembrano prendere per mano il proprio pubblico e renderlo partecipe degli ostacoli che la coppia da loro interpretata è chiara ad affrontare.

Jonathan e Mira sono le copie perfette, ma ribaltate nello sviluppo narrativo degli eventi, dei due protagonisti nati dalla mente di Bergman. Rappresentanti di un cuore che continua a battere, ma in extrasistole, i due protagonisti scendono in campo sapendo che uno dei due dovrà sottostare al dolore inflitto dall'altro.Una partita giocata sul realismo che fa male, colpisce, tanto sullo schermo che fuori.

Non più sguardo che sbircia dal buco della serratura, ma rivelazione esplicita del ruolo di voyeur affidatogli nel gioco della rappresentazione televisiva, grazie alle performance dei due attori, lo spettatore assiste impotente alla resa di due cuori che battono vicini, ma non più all'unisono. Una crisi cardiaca che poche scariche di adrenalina potranno risanare, nella speranza di evitare la morte di un matrimonio.

Scene di attese a episodi

Montagna russa dei sentimenti, Scene da un matrimonio si mostra come un libro a capitoli in cui la fine di ogni episodio corrisponde alla crescita di un'attesa circa ciò che seguiterà. L'epilogo di ogni scena lascia quella giusta dose di amaro in bocca, che esacerba quella curiosità quasi masochista nel conoscere la più o meno mancata risoluzione di una coppia legata per sempre dal filo dell'amore, ma allontanata dagli eventi della vita.

Quello che abbiamo constatato da questa serie è che quello messo in scena da Levi è una relazione a tre. Oltre alla coppia protagonista il vero amante è lo spettatore, pronto a patteggiare per una delle due parti, vittima di un coinvolgimento emotivo da cui è impossibile distaccarsi. Non vediamo l'ora di approfondire meglio questo mondo nella nostra recensione. Ci sarà da emozionarsi.