Stumptown: prime impressioni sulla serie Fox con Cobie Smulders

Dal 20 novembre su Fox è in onda Stumptown, nuovo procedural crime dall'anima molto scanzonata con protagonista Cobie Smulders

Stumptown: prime impressioni sulla serie Fox con Cobie Smulders
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C'è qualcosa di sorprendente in Stumptown, di una sorpresa genuina, quanti infantile. Vista da fuori, l'omonima trasposizione del fumetto nato dalle penne e pennini di Greg Rucka e Matthew Southworth, ha un'aria poco seducente, da sbiadito procedural qualsiasi. Invece avvicinandosi alla serie si scopre una piacevolezza inaspettata, un sano intrattenimento che non vuole stravolgere canoni o rivoluzionare il linguaggio televisivo, ma semplicemente portare a schermo un buon misto di divertimento e azione, riuscendoci bene. Dopo la messa in onda dei primi due episodi mercoledì 20 novembre su Fox (potete recuperare qui tutte le uscite Sky di novembre 2019), non possiamo che avere delle opinioni preliminari positive, ben disposti verso il proseguo della serie. Ma cosa è precisamente Stumptown?

It's Stumptown

Il titolo riprende uno degli storici nomignoli affibbiati a Portland. E proprio nella città dell'Oregon che si svolgono le vicende di Dex Parios (Cobie Smulders), una dirompente e sregolata veterana di guerra, ex Marine di stanza in Afghanistan, ritornata alla vita civile senza non pochi problemi e segni lasciati dal conflitto militare. Tormentata da stress traumatico, anche a causa dell'aver assistito alla morte del suo amore proprio sul campo di guerra, Dex si trova adesso disoccupata, con un fratello affetto da sindrome di down fa gestire, e la continua smania per l'azione.

È proprio questa sua spinta a fare da motore alla trama, che nei primi due episodi ha assunto uno schema base simile da sviluppare poi dall'interno. Fuori da tutti gli schemi istituzionali, la protagonista non è infatti né una poliziotta né un'investigatrice privata ufficiale, agisce un po' alla stregua di un Castle o una signora Fletcher, infilandosi negli spazi lasciati scoperti dalla polizia, immischiandosi in strani giri ed incontri improbabili che la porteranno poi a dover sventare crimini inizialmente ignorati dalle forze dell'ordine.

E alla fine arriva Cobie

Sono storie molto semplici, ma nella loro semplicità avvincenti e molto divertenti, intrise di un'atmosfera estremamente pop ed accattivante, perfettamente sottolineata da una colonna sonora perfetta nella selezione dei suoi brani.

Come non bastasse il tutto è coronato da un'ottima scelta di casting, con Cobie Smulders pienamente in parte e accompagnata da un cast di supporto variegato e decisamente interessante, che porta colore e carattere in più oltre a servire da grimaldello per sviluppare ulteriormente e scoprire quella che è la personalità della protagonista. Insomma, nella marea di polizieschi e narrazioni procedurali che invadono il mondo televisivo Stumptown riesce, nel suo primo impatto, a risultare fresco e divertente, perfetto come sottofondo ad una giornata uggiosa o ad una domenica pomeriggio di relax, perfetto esempio di intrattenimento senza pretese ma dalla fine intelligenza.

Stumptown Fin da subito Stumptown si manifesta come un procedural a metà strada tra divertimento e azione, con un pizzico di complessità drammatica data soprattutto dal passato della protagonista. Nonostante non voglia stravolgere niente né presentarsi come il nuovo standard del genere, la sua vena pop e il feeling del cast la pongono da subito come una serie fresca, di buon intrattenimento, e assolutamente consigliata per chi ha intenzione di passare delle ore spensierate davanti alla tv.