The Deuce: first look della nuova stagione

Con l'arrivo della seconda stagione di The Deuce, ritornano gli affascinanti racconti della vivace New York anni '70

The Deuce: first look della nuova stagione
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In mezzo alla fitta coltre di fumo che annebbia i bar malamente illuminati della New York degli anni Settanta, si consumano le esistenze dei memorabili personaggi di The Deuce. A breve distanza dalle scintillanti luci di Times Square, incarnazione di quel sogno americano che ha allo stesso tempo graziato e distrutto le vite di migliaia di persone, si intrecciano infatti le storie degli abitanti della 42esima strada, incastonata tra la seventh e la eighth avenue. Sono gli anni del boom della produzione pornografica, che investe il quartiere e lo modella, tra prostituite in attesa di possibili clienti ai margini delle strade, pop-up shop specializzati in articoli erotici e poliziotti dalle palpebre pigre che rimpinguano le loro tasche a suon di mazzette. La prima stagione dello show ideato da George Pelecanos e David Simon, prodotta e distribuita da HBO, era andata ad indagare proprio questo rapporto osmotico tra ambiente e persone, che si consumava sullo sfondo di una New York mai così glamour e ribelle.

Careless Love

Dieci anni dopo la celebre canzone di James Carr, "These Ain't Raindrops", cinque anni dopo le vicende narrate all'interno della precedente stagione, riprende il racconto di The Deuce sulla fioritura di una vera e propria cultura pornografica all'ombra dei grattacieli della Grande Mela. Vincent Martino (James Franco) ha inaugurato un nuovo locale, il Club 366, ancora più grande e chiassoso del precedente; il fratello Frankie (sempre James Franco), è ritornato ai vizi di un tempo, mentre i soldi provenienti dalle pellicole hard, dai negozi e dalla prostituzione fluiscono sempre più copiosamente nelle tasche della mafia e dei papponi. Non molto, in effetti, sembra essere cambiato nel panorama della 42esima strada.

Certo, l'agognato successo che sembra essere stato raggiunto da molti personaggi potrebbe trarre in inganno, eppure si respira l'aria pesante che contraddistingue quelle situazioni così belle da non poter essere destinate a durare. La nuova vocazione di Candy, riscopertasi regista, i trionfi di Lori, che recita nei film da lei diretti, la promozione a detective di Chris, persino le decine di chili persi da Harvey Wasserman (David Krumholtz) sembrano efebiche immagini di vittoria destinare a sbiadire sempre di più, fino a scomparire nel buio delle strade newyorchesi.

The Dark End of the Street

I legami di molti dei personaggi con la mafia, la pressione persistente della polizia, le inesistenti sicurezze che simili occupazioni possono garantire saranno tutti fattori che, con ogni probabilità, finiranno per assumere una notevole importanza all'interno delle economie narrative di questa seconda stagione. Un racconto incredibilmente complesso, che pur confinato negli angusti limiti di un quartiere di New York, abbraccia i personaggi più disparati, svelandone di volta in volta sogni e paure.

Questa prima ora di visione, capace in una manciata di minuti di prendere per il colletto lo spettatore e trascinarlo nuovamente nelle scintillanti atmosfere degli anni Settanta, conferma tutti i pregi che erano emersi lo scorso anno. In rare occasioni, all'interno del mondo televisivo, si è potuto assistere a un carnevale così eterogeneo e affascinante di personaggi, tutti ottimamente costruiti e caratterizzati. Trascinata dalle ottime prove attoriali di James Franco e Maggie Gyllenhaal e dalla magistrale gestione della macchina da presa, questa seconda stagione rischia di confermarsi sugli stessi ottimi livelli di quella precedente. Certo, ancora otto episodi ci separano dalla conclusione di queste fiaba americana, eppure, per il momento, come direbbe Barry White, "let the music play".