First look The Last Ship - Stagione 1

Sbarca su TNT la serie post-apocalittica prodotta da Michael Bay

First look The Last Ship - Stagione 1
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Accolto da un gran successo di pubblico (più di cinque milioni di spettatori per la prima messa in onda), The Last Ship si unisce a Falling Skies nel dettare l'estate fantascientifica di TNT.
Meno fantastica degli alieni prodotti da Spielberg ma altrettanto post-apocalittica, la serie nasce dalla volontà della rete cable di adattare per il piccolo schermo l'omonimo romanzo di William Brinkley, sostituendo però all'originale crisi nucleare un'emergenza biologica di portata globale. Ad attirare particolarmente l'attenzione però non è tanto l'argomento o il canale, ma il fatto che a guidare le danze troviamo la Platinum Dunes, la casa di produzione di Michael Bay, citato per l'appunto tra i produttori esecutivi.
Creata dagli showrunner alle prime armi Hank Steinberg e Steve Kane, The Last Ship ha iniziato la sua corsa lunga dieci puntate, cui ne seguiranno con ottima probabilità altrettante se gli ascolti dovessero mantenersi sulla scia di quelli del pilot.

l'ultima speranza

Protagonisti dello show sono i 217 marinari della USS Nathan James (DDG-151), un solitario cacciatorpediniere scampato alla pandemia mortale che ha colpito il mondo negli ultimi mesi.
La Nathan James però non è una nave come le altre, al suo interno infatti viaggia ed opera la virologa Rachel Scott, l'unica ad aver individuato una strada per arrivare ad un vaccino. Compito della nave e del suo capitano Chandler è allora quello di assistere e proteggere la dottoressa, cercando di gestire nel miglior modo possibile la responsabilità di avere a bordo quella che potrebbe essere l'ultima speranza per l'umanità. E' proprio su questo dubbio che si chiude il primo episodio della serie, un pilot a suo modo convincente anche se già aggravato da limiti che potrebbero diventare davvero pesanti nel corso della serie.

world war z by the sea

Diretto da Jonathan Mostow (come di consueto un nome mediamente di richiamo, regista dell'affine U-571, di Terminator 3 - Le macchine ribelli e de Il mondo dei replicanti), il pilot di The Last Ship svolge sicuramente il suo compito. Introduce i personaggi principali, chiarisce quale sarà il tema portante della serie e scopre anche alcune prime carte interessanti. Più in generale l'atmosfera post-apocalittica, per quanto ormai inflazionata, non perde ancora tutto il suo fascino. Ma allora come spiegare quel lieve senso di insoddisfazione alla fine della visione? Anzitutto, e la cosa è gravemente evidente, due clamorosi errori di miscasting: per i due protagonisti principali, la dottoressa Scott e il capitano Chandler, sono stati scelti i disastrosi Eric Dane (l'ex Mark Sloan di Grey's Anatomy) e Rhona Mitra, inespressivi a dir poco e senza alcuna chimica tra loro.
I loro personaggi poi si perdono nella calca degli eventi e delle tante facce della nave, privi come sono di spessore. Tra i vari comprimari l'unico a farsi notare è il veterano Adam Baldwin, che ritroviamo con piacere dai tempi di Chuck.
Oltre ai personaggi però a preoccupare è la stretta ambientazione della nave e i limitati snodi narrativi che potrebbe offrire, specie all'interno di una cornice narrativa così abusata (per certi versi sembra di assistere ad un World War Z su mare, una sensazione non confortante).
Comunque, come si diceva, il pilot fa il suo lavoro, grazie anche ad alcuni colpi di scena che stuzzicano la curiosità dello spettatore.
Ci sono anche un paio di buone scene d'azione, condite da quel tot di esplosioni che ci ricordano che stiamo guardando uno show prodotto da Bay.
In conclusione, sopportando il discutibile cast, The Last Ship vince per ora la sua sfida, incuriosisce il giusto rimandando però quel minimo sindacale di approfondimento psicologico a data da destinarsi.

The Last Ship - Stagione 1 L'ennesimo post-apocalittico? Più o meno. Prodotto da Michael Bay, The Last Ship sembra, a giudicare dal pilot, una serie con del potenziale. Il primo episodio ha regalato qualche colpo di scena e accennato un indirizzo che se dovesse essere seguito potrebbe regalare belle sorprese. Dall'altra parte però pendono personaggi decisamente insufficienti, sia per scrittura che per recitazione, e un generale senso di già visto.