The Son 2: un esordio che non sorprende su Sky

Eli McCullough (Pierce Brosnan) e la sua sete di potere segnano la ripartenza di The Son, in una seconda season all'insegna della vendetta.

The Son 2: un esordio che non sorprende su Sky
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Sono passati pochi mesi da quando abbiamo scritto la recensione di The Son, e tra le serie Sky di maggio 2022 ecco che torna a riaffacciarsi il western con Pierce Brosnan. La prima tornata di episodi, pur risultando piacevole, non era riuscita a sorprenderci, ma ciò non toglie che alcune delle trame tessute fossero interessanti, anche grazie ad un'ambientazione alquanto affascinante. Ora che è stato reso disponibile il primo capitolo della seconda season, siamo pronti per dirvi la nostra, per una ripartenza che va a riallacciarsi immediatamente al finale di stagione precedente, rievocando una struttura similare a quanto mostrato in passato.

Dove eravamo rimasti?

Chi segue The Son ricorderà bene gli eventi conclusivi degli episodi, ed in particolare la decisione di Pete (Henry Garrett), che apriva la strada ad una storia parallela in Messico. La fuga del giovane resterà però solo come un'opzione non sfruttata poiché, come capirete sin dai primi minuti questa possibilità viene recisa sul nascere, riportandoci ad una sorta di status quo che va a ricreare le stesse dinamiche familiari e ambientali del precedente ciclo di puntate. Tutta la storia principale del presente sarà quindi nuovamente radicata nella casa di Eli McCullough (Pierce Brosnan), che per risultare realmente appetibile e interessante dovrà mostrare qualche passo in avanti rispetto all'altalena produttiva della prima season.

Infatti, nonostante i risultati non proprio eccezionali, anche questa volta la narrazione non sarà legata solo al presente, ma viaggerà indietro nel tempo dando spazio a squarci del passato riguardanti sia l'adolescenza dello stesso Eli e il suo percorso coi Comanche, sia la fuga in Messico di Pete. Una scelta non proprio coraggiosa che, come detto in precedenza, non fa altro che preparare il terreno ad eventi già visti .Non aspettatevi quindi grandi stravolgimenti, perché da questo nuovo inizio tutto sembra indicare un percorso che ruota attorno alla vendetta, all'arricchimento e alle problematiche familiari. A questo punto il vero nodo da sciogliere è l'attrattiva della famiglia McCullough e la sua capacità di reggere il peso dell'intera storia, con la speranza che imparando dagli errori del passato gli showrunner evitino di scivolare nei medesimi sbagli compiuti nel primo capitolo. La sensazione che emerge per il momento è positiva, ma come capirete in seguito restano delle perplessità su alcuni ipotetici sviluppi.

Il nuovo (vecchio) west

Raid insieme ai comanche nel passato, sabotaggi a danno dei vicini nel presente e un clima familiare tutt'altro che amichevole sono alcuni degli elementi di questo primo capitolo. La carne al fuoco quindi non manca, e questa partenza è decisa a portare avanti la storia senza tanti tentennamenti. L'aspetto più interessante di questa seconda stagione potrebbe essere legato proprio allo sviluppo di Pete e ai suoi demoni interiori, per un personaggio che potrebbe nascondere il jolly necessario per creare dei plot twist interessanti. Dall'altra parte, Eli e Phineas (David Wilson Barnes) continuano ad incarnare l'ingordigia e la freddezza di un progresso che verrà scritto nel sangue, per una piramide nella quale l'obiettivo è schiacciare il debole per avanzare di un ulteriore gradino.

Sullo sfondo viene anche reintrodotta la famiglia di Pete, che però mostra subito il fianco a qualche fragilità, in particolare per quanto riguarda Sally ( moglie di Pete interpretata da Jess Weixler). Quest'ultima, infatti, oltre ad appartenere già ad un periodo storico fortemente patriarcale, non riesce a suscitare il minimo interesse neanche in seguito ad alcune prese di posizione rilevanti, ripresentandosi come uno dei personaggi più deboli sulla scena. Sempre per quanto concerne le figure femminili, potrebbe invece confermarsi avvincente il percorso di Jeannie (Sydney Lucas), la quale sembra incarnare lo spirito del nonno più che quello del padre.

Un quadretto familiare quindi abbastanza sfaccettato, che in questo primo capitolo sembra funzionare a dovere. A questo punto sarà fondamentale la gestione corale dei protagonisti, perché basta poco per rompere un equilibrio già precario. Dalle premesse, questa seconda season sembra avere le carte in regola, ma come accennato in precedenza il rischio è quello di veder riproposti gli stessi meccanismi della prima parte, e inevitabilmente questo ci porterebbe ad una ripetitività di fondo che non fa che peggiorare la già evidente mancanza di originalità. Ovviamente, per dare un giudizio sulla via intrapresa non possiamo che rimandarvi alla nostra recensione finale, visto che siamo soltanto all'inizio, e basta poco per attraversare il che separa una buona serie dalla mediocrità.

The Son - stagione 2 The Son 2 riprende meccanismi ed elementi della prima stagione, legando nuovamente tutte le vicende in scena alla famiglia McCullough. Il rischio è quello di trovarsi davanti ad una ripetitività che potrebbe smorzare la capacità di coinvolgere della narrazione, e non resta che aspettare per capire se gli showrunner riusciranno a sorprenderci o cadranno negli stessi errori del passato. Se avete apprezzato la prima season ovviamente vi consigliamo di continuare a seguirla, anche se difficilmente possiamo aspettarci qualche novità di rilievo per il futuro.