The Underground Railroad: prime impressioni sulla nuova serie Amazon

L'adattamento dell'omonimo romanzo di Colson Whitehead è diretto dal premio Oscar Barry Jenkins ed è disponibile su Prime Video dal 14 maggio.

The Underground Railroad: prime impressioni sulla nuova serie Amazon
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Dopo la pubblicazione nei giorni scorsi di Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino (potete recuperare sulle nostre pagine la nostra recensione de Noi i ragazzi dello zoo di Berlino), le novità di maggio su Amazon Prime Video continuano sul filone degli adattamenti di opere letterarie che trattano temi delicati, grazie all'arrivo di The Underground Railroad (La ferrovia sotterranea). Si passa così dalle storie di dipendenza dall'eroina di un gruppo di adolescenti della Berlino di fine anni Settanta alla lunga e tormentata fuga di una schiava nera dalla piantagione in Georgia in cui è nata e ha sempre vissuto. Sarà un viaggio che farà sperimentare alla protagonista e osservare a noi spettatori le diverse forme in cui si può manifestare il razzismo, l'orrore e l'assurdità della segregazione e in generale una parte di storia dell'umanità che non andrebbe mai dimenticata o ignorata, per quanto possa essere duro reggere lo sguardo di fronte a certe scene di crudeltà.

Il romanzo da cui è tratta la serie è stato pubblicato nel 2016 (in Italia l'anno successivo) ed è valso allo scrittore Colson Whitehead il suo primo premio Pulitzer. Al di là dell'oceano è stato un testo molto apprezzato e chiacchierato; l'ex presidente Barack Obama, per esempio, è tra gli estimatori del romanzo e ne ha parlato in questi termini: "ci ricorda i modi in cui il dolore della schiavitù si trasmette attraverso le generazioni, non solo in maniera esplicita, ma arrivando a modificare le menti e i cuori". Inoltre, già poche settimane dopo la pubblicazione venne annunciato che il regista Barry Jenkins - che da lì a pochi mesi avrebbe vinto il premio Oscar per Moonlight - si sarebbe occupato dell'adattamento seriale, che finalmente è giunto su Prime Video a partire dal 14 maggio, per un totale di dieci episodi. Dopo averne visto il primo, dunque, eccoci con le nostre prime impressioni su The Underground Railroad, in attesa della recensione finale.

Un racconto ucronico

Di cosa parla la ferrovia sotterranea? Prima di tutto è importante spiegare che sia il libro che la serie sono un'ucronia, ossia una storia alternativa che parte da un grande "e se...?". La domanda che si è posto Whitehead è stata "e se negli Stati Uniti pre-guerra civile ci fosse stata una vera ferrovia sotterranea utilizzata per portare in salvo gli schiavi dagli Stati sudisti?". Con ferrovia sotterranea, infatti, si intende una rete di itinerari segreti che conducevano per lo più in Canada, dove la schiavitù era stata abolita nel 1793.

Tale rete, che si stima abbia garantito la libertà a oltre trentamila persone, era portata avanti da gruppi abolizionisti, in particolare da membri delle comunità dei Quaccheri e dei Metodisti e nella serie diventa una serie di cunicoli attraversati da rotaie e con tanto di banchine e capistazione. A parte questo elemento fantastico, The Underground Railroad affonda le sue radici nella realtà, una realtà dolorosa e scomoda, fatta di sevizie e atrocità che non vengono risparmiate al lettore e, a giudicare da quanto visto fino a ora, allo spettatore. Il tutto, però, senza avere uno sguardo morboso o giocando sulla leva delle emozioni del pubblico, senza usare il dolore per intrattenere, bensì come preziosa testimonianza.

La protagonista della storia è Cora (Thuso Mbedu), una schiava che vive in una piantagione di cotone in Georgia. Cora è rimasta sola dopo che la madre è riuscita nell'improbabile impresa di fuggire facendo perdere completamente le proprie tracce, l'unica ad aver avuto successo nella proprietà dei Terrance. Nonostante la durezza delle sue condizioni, la ragazza non ha mai pensato di fuggire e anzi continua a chiedersi perché la madre l'abbia lasciata indietro.

Tutto questo finché non viene convinta da Caesar (Aaron Pierre) - uno degli altri schiavi della piantagione - dopo aver assistito alla sadica esecuzione di un fuggiasco che è stato riacciuffato, uno spettacolo cruento imbastito come intrattenimento e sollazzo per i bianchi, monito per i neri. I due entrano in contatto con la Ferrovia sotterranea e da lì ha inizio la loro fuga verso il Nord e una vita lontana dalle catene.

Un ottimo adattamento

Ciò che emerge dai primi minuti di visione è che Jenkins è stato molto abile nel mantenere le atmosfere e i toni presenti nell'opera originale. Questo significa una narrazione asciutta e che non indugia inutilmente sui dettagli macabri ma che allo stesso tempo (e forse proprio per quest'assenza di una sorta di ricatto morale) riesce a imprimere nello spettatore l'orrore delle situazioni rappresentate.

La visione non è di certo addolcita e alcune scene del primo episodio sembrano garantire fin da ora che, con il prosieguo della storia, saremo messi a dura prova in diverse occasioni e che capiterà anche di avere voglia di distogliere lo sguardo dallo schermo a causa delle efferatezze commesse.

Complice il budget messo a disposizione da Amazon, The Underground Railroad sembra un progetto imponente e ambizioso. Le inquadrature, le lente carrellate, il montaggio caratterizzato da pochi stacchi, sono tutti elementi che contribuiscono a rendere tangibili le emozioni dei personaggi, così come la sensazione di essere vicini a una bomba pronta a esplodere ogni volta che gli schiavisti sono in scena.

La serie presenta un comparto visivo decisamente superlativo, e da questo punto di vista osiamo dire che potrebbe rappresentare un'eccellenza tra i suoi congeneri. Inoltre, abbiamo apprezzato particolarmente la cura maniacale del comparto audio e la capacità di dare un'umanità ai personaggi che vada al di là del loro dolore. La Ferrovia Sotterranea, dunque, si presenta come una delle serie più interessanti dell'anno, sia per quanto riguarda il tema trattato, le cui propaggini si vedono ancora oggi, sia per quanto riguarda gli aspetti tecnici e la qualità della scrittura. Non sarà una visione facile, certo, ma siamo di fronte a un'opera emotivamente potente. E la serie stessa ne sembra consapevole, ma ci invita ugualmente a guardare, perché è importante sapere e non dimenticare.

The Underground Railroad L’adattamento del romanzo di Colson Whitehead inizia nel migliore dei modi, ricreando al meglio le atmosfere del libro e introducendoci al lungo viaggio di Cora, che da una piantagione della Georgia cercherà di guadagnarsi la libertà fuggendo verso il nord, osservando così il “vero volto dell’America”, ossia i diversi modi in cui può manifestarsi il razzismo. I valori produttivi sono molto alti e possiamo dire fin da ora che è una delle serie più interessanti degli ultimi tempi, anche se la visione di alcune scene potrebbe risultare difficoltosa, poiché la violenza razziale non viene per nulla edulcorata.