The Walking Dead World Beyond, com'è la nuova serie sugli zombie di Kirkman

In arrivo su Prime Video ad ottobre, il nuovo spin-off di The Walking Dead si è mostrato in anteprima: ecco cosa potete aspettarvi.

The Walking Dead World Beyond, com'è la nuova serie sugli zombie di Kirkman
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Fino a qualche tempo fa, The Walking Dead sembrava essere giunto al tramonto della propria vita editoriale, pronto ad imboccare la strada di una vera e propria "apocalisse" creativa. D'altronde, la gestione degli ultimi archi narrativi ha più volte sfiorato il disastro, scongiurato soltanto dal carisma di alcuni protagonisti (ma anche per certi indimenticabili villain di The Walking Dead) e da un fandom piuttosto affezionato, seppur in larga parte stanco di una reiterazione narrativa fin troppo stantia e inefficace.

Poi, qualcosa è cambiato. Gli ascolti sempre più bassi della serie principale, contestualmente allo spin-off Fear The Walking Dead (anch'esso costellato di alti e bassi) hanno costretto il tavolo creativo dei vertici di AMC a trovare una chiave di volta che scombussolasse in positivo le sorti del franchise. L'uscita di scena di Rick Grimes, nella stagione 9, ha dato quindi inizio ad una seconda giovinezza per la serie zombie più famosa di sempre.

Alla serie madre, che si avvia peraltro alla conclusione, e al già citato spin-off, si aggiungeranno presto altri progetti volti ad ampliare prepotentemente l'universo creato da Kirkman tra le pagine dei suoi comics. E mentre attendiamo maggiori informazioni sullo show incentrato su Daryl e Carol, così come sulla serie antologica Tales of The Walking Dead, su Prime Video si appresta a sbarcare The Walking Dead: World Beyond, una storia che ci racconterà un futuro prossimo popolato da una generazione nata a cresciuta nell'apocalisse. Grazie a AMC e Prime Video abbiamo potuto vedere i primi due episodi in anteprima, ed eccoci con le nostre consuete prime impressioni sull'attesissimo secondo spin-off di TWD.

Un nuovo mondo...

L'elemento più interessante di World Beyond è proprio la sua collocazione temporale. Il racconto si svolge circa un decennio dopo lo scoppio e lo sviluppo dell'epidemia, e segue la storia di un gruppo di adolescenti che non ha mai conosciuto davvero "il vecchio mondo". Non di meno, al centro di questa storia ci sono delle nuove comunità in una zona degli Stati Uniti ben lontana dai confini di Atlanta e Alexandria, e che in qualche modo sembrano essere collegate ad un gruppo che i fan di The Walking Dead conoscono bene.
La Repubblica Civile è un nuovo ordine mondiale, il cui simbolo (tre cerchi intrecciati tra loro) non potrà non ricordare a qualcuno un certo elicottero già comparso nella serie principale del franchise. Insomma, The Walking Dead: World Beyond ci farà scoprire qualcosa in più sull'organizzazione militare che ha prelevato il corpo moribondo di Rick Grimes insieme a Jadis, e che in qualche modo ha segnato il futuro dell'amatissimo sceriffo, il tutto peraltro ben prima che i lungometraggi con protagonista Andrew Lincoln ci svelino il destino dell'ex leader di Alexandria.

Ci sarà modo, speriamo, per apprendere qualche dettaglio in più sulle sorti del protagonista del franchise, ma nel frattempo World Beyond si prende i propri tempi e ci catapulta in un racconto del tutto inedito, oltre che molto diverso da ciò cui eravamo abituati sinora, in termini di toni e atmosfere.
È anzitutto opportuno sapere che World Beyond ci immerge in un mondo che, nel bene e nel male, ha imparato a convivere con i non-morti.

O, almeno, lo hanno fatto le comunità sotto la protezione della Repubblica Civile, un organo militare che sembra avere lo scopo ultimo di mantenere l'ordine e la pace tra gli insediamenti, ma al tempo stesso governando con fare losco e impedendo agli avamposti qualunque tipo di contatto o comunicazione con l'esterno delle mura. Ed è proprio nel giorno della commemorazione da un disastro che, forse, innescò il worldbuilding che abbiamo appena conosciuto che prende corpo la storia di due sorelle, Iris e Hope, orfane di madre e con un padre lontano da loro proprio perché - apparentemente - impegnato con la Repubblica.

... con nuovi eroi

La differenza fondamentale che intercorre tra World Beyond e gli altri prodotti del franchise di The Walking Dead sono anzitutto i toni del racconto. I protagonisti di questo spin-off sono tutti adolescenti, e il mondo degli adulti sembra apparentemente lontano dal fulcro della narrazione. Iris (Aliyah Roale) e Hope (Alexa Mansour) decidono di imbarcarsi in una missione suicida: rintracciare il padre scomparso da più di un anno, che credono in pericolo nonostante lavori per la Repubblica Civile.

Ma dovranno attraversare un territorio sconfinato e selvaggio, in cui nonostante l'assenza di predoni umani (l'elite militare sembra governare col pugno di ferro, impedendo razzie e saccheggi) il pericolo dei vaganti rimane una minaccia concreta, soprattutto per chi come loro non ha mai conosciuto le insidie di un mondo esterno apocalittico e spietato.
Le due ragazze non sono da sole: le accompagnano Elton (Nicolas Cantu) e Silas (Hal Cumpston), ma il quartetto non è minimamente preparato ai pericoli che li aspetta. I primi due episodi di The Walking Dead: World Beyond, insomma, ci presetano un cast abbastanza variegato, ma a parer nostro non del tutto a fuoco e non sempre convincente. L'idea di focalizzarsi su protagonisti molto giovani, tormentati da drammi e timori ben diversi dai battaglieri sopravvissuti delle due serie precedenti, è sulla carta interessante ed apre a scenari abbastanza inediti per il brand, oltre che ad un pubblico sicuramente diverso. Il problema è che, a parer nostro, non tutti i protagonisti sono scritti degnamente e la sensazione è che ci vorrà del tempo per empatizzare davvero con ciascuno di essi.

Questi primi due episodi, inoltre, hanno mostrato qualche problema di ritmo: ad un pilota interessante, capace di innescare dinamiche narrative promettenti e relazioni intriganti, si contrappone un secondo episodio più lento, eccessivamente verboso e con qualche distensione di troppo. Quello che preannuncia di essere un racconto di viaggio, ma anche di formazione, ha ottime potenzialità, che se sfruttate a dovere potrebbero comporre un tessuto narrativo sicuramente apprezzabile. Al tempo stesso, però, ci auguriamo che il ritmo delle vicende e la caratterizzazione dei protagonisti vada oltre quanto ci è stato mostrato.

Ovviamente, non tutto è da buttare, anzi: il cast ha tutte le carte in regola per portare nel franchise di AMC una ventata d'aria fresca, oltre che personaggi visivamente iconici. Inoltre, alcuni aspetti di questo nuovo immaginario - un mondo in cui l'epidemia è ormai diffusa da anni - ci intrigano parecchio, dal momento che la produzione ha potuto sperimentare molto di più dal punto di vista visivo.

La fotografia dei primi due episodi, dopo averci "coccolato" tra le mura di Portland, ci scaraventa nel mondo esterno, un territorio in cui la desolazione ha prosperato, dando vita a qualche nuovo esemplare di non-morto. Tra vaganti incancreniti nella vegetazione, o contaminati da nidi di insetti, la sensazione è che lo staff di World Beyond possa riuscire a sorprenderci con un'estetica nuova, accattivante ed inedita, magari mostrandoci un qualche tipo di evoluzione del virus che ha decimato l'umanità.

The Walking Dead: World Beyond L'universo di The Walking Dead è pronto ad espandersi con un racconto dalle tinte teen e dalle atmosfere più scanzonate rispetto alla serie madre. L'idea di partenza di World Beyond è suggestiva ed affascinante, e i primi due episodi hanno evidenziato un'ottima cura per il comparto visivo e la messinscena. Quel che ci convince un po' meno è la scrittura, e soprattutto l'efficacia dei personaggi, che a fronte di un pilota piuttosto avvincente non hanno saputo convincerci appieno nell'episodio successivo. La strada è ancora lunga, proprio come quella che dovranno percorrere Iris e Hope: irta di ostacoli e di minacce, ma arrivare al traguardo è più importante che mai. A qualunque costo.