Your Honor: primo sguardo alla nuova serie con Bryan Cranston

Le nostre prime impressioni sulla nuova serie targata Showtime, in arrivo su Sky, che promette di stupire con una produzione e un cast di gran livello.

Your Honor: primo sguardo alla nuova serie con Bryan Cranston
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In un periodo storico chiaramente limitato dai protocolli e dagli eventi legati alla pandemia, le produzioni che hanno avuto la capacità di perseverare e concludere le riprese rispettando la propria tabella di marcia possono contarsi sulle dita di una mano. Fra le uscite Sky di febbraio abbiamo già avuto modo di mettere mano sui risultati, con la nostra anteprima di Rised By Wolves, ma c'è uno show che ha suscitato grande interesse sin dal suo annuncio: Your Honor, l' adattamento televisivo del drama israeliano Kvodo che ha istantaneamente attratto verso sé numerosi curiosi e appassionati.

Da una parte, la presenza di Peter Moffat nelle vesti di showrunner ha offerto intriganti garanzie per un legal thriller ad alta tensione, specie dopo il successo eclatante di The Night Of; dall'altra, la presenza di un cast di prim'ordine - Bryan Cranston su tutti - ha amplificato esponenzialmente l'attesa e la curiosità intorno al progetto. Sotto la sapiente direzione di Edward Berger, la nuova limited series targata Showtime appare sulla carta come un prodotto destinato alle vette della tv.

Proprio per questo, aver potuto vedere in anteprima i primi episodi dello show ci ha permesso di fugare molti dubbi e, se non altro, ha alimentato la nostra voglia di analizzare il prodotto nella sua interezza. Puntando enormemente sulla bravura del proprio cast, anche la narrativa e lo svolgimento del plot mostrano enorme potenziale nonostante il soggetto sia ben lontano dall'essere completamente originale.

Fra crimini e menzogne

Con queste premesse, l'intento di Your Honor non è soltanto quello di raccontare una storia, ma anche quello di far riflettere il pubblico mettendolo costantemente in conflitto nel valutare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato di fronte a eventi inaspettati: quando il proprio desiderio di giustizia prevarica la legge stessa, qual è il reale valore dell'onore? Il racconto della serie ruota attorno alla figura di Michael Desiato (Bryan Cranston), un giudice che ha perso la moglie e vive col figlio Adam (Hunter Doohan) a New Orleans.

Quest'ultimo, dopo aver visitato la tomba della madre, viene importunato da una gang locale e, fuggendo via, si trova suo malgrado coinvolto in un incidente stradale. Responsabile dell'accaduto, resosi conto di aver investito e ucciso il motociclista col quale si è scontrato, il giovane Adam corre dal padre a confessare l'accaduto. Mentre stanno per costituirsi, Michael scopre che la vittima è il figlio di un noto boss malavitoso della città (Michael Stuhlbarg) e, conscio del fatto che portare il figlio in carcere significherebbe morte certa per ritorsione, si trova costretto a rinnegare il suo credo e a occultare l'accaduto in ogni modo possibile.

In un contorto gioco d'inganni e menzogne, il giudice vedrà la propria realtà frantumarsi fra le sue mani mentre imboccherà ogni direzione possibile per proteggere se stesso e il figlio dalle mire dei malavitosi. Le diverse fazioni in gioco riveleranno così la ferrea perseveranza di due uomini pronti a tutto per farsi giustizia in un mondo in cui colpe e ragioni sono molto difficili da occultare.

Per Cranston, al primo grande ruolo da protagonista in una serie dalla fine di Breaking Bad, il vortice di crimine e falsità che avvolge le vicende sembrerà parecchio familiare. Proprio come Walter White si aggrappava alle proprie capacità per mediare e risolvere difficoltà ben più complesse, anche Michael Desiato si mostra costantemente attivo nella sua ricostruzione della verità.

I dubbi e i misteri che avvolgono le vite del giudice e di suo figlio, così come gli innumerevoli punti negativi sparsi qua e là fra le scene chiave, creano un mix che farà felici anche i più esigenti: sin dalle sue prime battute, la serie mostra splendide sequenze narrative che presentano al meglio le vicende e il contesto, richiamando a più riprese le atmosfere che hanno reso celebre The Night Of e costruendo pezzo dopo pezzo una tensione destinata a culminare in grande stile negli ultimi episodi dello show.

Realtà e verità a confronto

Ciò che colpisce immediatamente di Your Honor è il tono della narrazione: nell'affrontare l'epopea che sconvolge le vite di due famiglie molto diverse, si crea un costante confronto tra verità e realtà. Il personaggio di Michael ha il ruolo di principale "artefice" del conflitto: episodio dopo episodio, il tentativo di salvare il figlio porta il giudice a costruire verità fittizie su una montagna di menzogne, conducendolo prima a perdere contatto con la realtà e poi a sentirsi sempre più in potere di plasmare la verità a proprio piacimento. In opposizione all'artefice viene così posta una particolare "àncora", che nella figura del boss Jimmy Baxter vede il braccio armato di una realtà che sembra ineluttabile e costringe ad affrontare le conseguenze delle proprie azioni. Molta della potenza comunicativa della serie poggia saldamente le proprie basi sugli scambi fra i personaggi, che con dialoghi carichi di pathos e interpretazioni d'alta scuola rappresentano a dovere le riflessioni che la serie intende presentare.

A stonare, almeno in parte, con questa dialogica del conflitto è probabilmente la sorpresa più inattesa: se lo scontro e le premesse sembrano preparare il terreno per qualcosa di grande, spesso si ha la sensazione che un terzo elemento si frapponga e rubi spazio al contrasto tra il giudice e il criminale. Nonostante sia parecchio interessante, anche grazie alle scelte registiche, osservare il conflitto interiore di Adam, non mancheranno occasioni in cui non si capirà la ragione delle sue azioni né tantomeno l'esagerazione di certi comportamenti.

Il demerito non va certamente dato all'interprete, ma a una scrittura che nel tentativo di mostrare la profondità del personaggio e di esplorare il trauma di un ragazzo rischia costantemente di renderlo poco più che una scheggia impazzita all'interno del racconto. Se già nella prima metà degli episodi sono troppe le scelte che stonano con il contesto verosimile presentato dallo show finora, i timori appaiono più che giustificati man mano che gli eventi vanno avvicinandosi a un punto di svolta.

Interpretare il conflitto

Che sia morale o decisionale, il conflitto appare come il reale motore delle vicende. E mettere in scena un conflitto così prepotente necessita di una produzione attenta a ogni dettaglio o di grandissime interpretazioni. Nel caso di Your Honor, il cast è realmente il maggior punto di forza della serie, fungendo da collante per la narrazione e mettendo pezze dove occorre grazie a grandi interpretazioni e a una straordinaria alchimia fra i vari interpreti. Mancava davvero tanto vedere un Bryan Cranston così legato al proprio personaggio, al punto da farlo suo in ogni dettaglio. Discorso leggermente diverso vale per Michael Stuhlbarg, incredibilmente costante nei propri ruoli ed eccezionale nel mostrare il dolore e le fragilità di un criminale visto da tutti come forte e deciso. Anche le scelte più di contorno appaiono funzionali all'opera e questo fa tutta la differenza del mondo quando occorre legare con il pubblico.

In generale, la scrittura di Moffat è perfettamente funzionale all'opera e la direzione di Berger, tra scelte apprezzabili e momenti di splendida fotografia, concorre a tenere alta l'attenzione dall'inizio alla fine. Non mancano delle riserve, tra problematiche di ritmo spesso celate dietro lunghe conversazioni e scelte al limite del ridicolo da parte di alcuni personaggi, ma nel complesso la produzione permette di rimanere davanti lo schermo in attesa di scoprire cosa succederà andando avanti.

Luci e ombre, fra attese e promesse

Se non altro, i primi episodi di Your Honor hanno mostrato una serie che non ha paura di prendersi diversi rischi, mettendo in scena numerosi temi e altrettanti personaggi per poi lasciare che si intreccino vicendevolmente. Tra diversi alti cominciano a evidenziarsi dei bassi che hanno il loro peso, ma la qualità delle interpretazioni e della messa in scena non viene mai messa in discussione anche dinanzi a scelte infelici. Tenendo conto di un ritmo particolarmente ragionato e guidato dalle azioni dei personaggi, non certo incalzante, la complessa partita che vede coinvolti i protagonisti potrebbe rivelarsi molto interessante con l'aumento della posta in gioco. Gli elementi di certo non mancano.

Ciò che preoccupa, per così dire, sono la deriva di alcune trame secondarie e la poca credibilità di certe soluzioni narrative, ma per una valutazione più completa non possiamo che rimandare la discussione a stagione conclusa. Fino ad allora, la miniserie targata Showtime meriterà senza dubbio un'occhiata, anche solo per ammirare un cast in ottima forma capitanato da un Cranston fresco di nomination ai Golden Globes 2021.

Your Honor La nuova miniserie targata Showtime ha tutte le carte in regola per entrare nel cuore di molti spettatori: un cast di grande livello, una storia intrigante e che promette scintille, una produzione importante. I primi episodi hanno mostrato tutte le potenzialità di cui lo show dispone, ma non mancano lacune che portano diversi dubbi sulla vera qualità di Your Honor. Di certo, la serie si mostra interessante sotto numerosi aspetti, e tanto basta per attendere di guardarla fino alla fine.