Half season Gotham (Fox) - Stagione 1

Giunti a metà stagione, è possibile fare un primo bilancio sui pregi e difetti di Gotham, la serie ambientata nel mondo di Batma

Half season Gotham (Fox) - Stagione 1
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Dopo averlo visto nei fumetti, al cinema e nei videogiochi poteva mancare una (nuova) serie tv sul personaggio DC più amato da tutti? Decisamente no. Ma il serial ideato da Bruno Heller non è uno show incentrato sul cavaliere oscuro, bensì sul suo mondo, Gotham: la città immaginaria del peccato che pulsa di malavita e corruzione sino al midollo. Analogamente a come ha fatto Nolan per la sua trilogia cinematografica, anche Heller si è ispirato al fumetto Batman: anno uno firmato da un giovane Frank Miller. Tuttavia la trama è una sorta di prequel/spinoff "prima di Batman", ambientato in un'epoca in cui un giovanissimo Bruce Wayne affronta il recente lutto dei suoi genitori e il detective James Gordon "fresco d'accademia" se la deve vedere con la peggior feccia dei bassifondi per farsi le ossa nel GCPD (Gotham City Police Department).
Dopo ben dieci episodi che narrano le gesta del giovane "Jim" Gordon e un mucchio di "cattivoni" ben noti ai fan dell'uomo pipistrello siamo giunti alla pausa invernale che, come da tradizione, si interrompe proprio a metà della prima stagione per poi riprendere la programmazione nel 2015. Dunque quale migliore occasione per riflettere su quello che abbiamo appreso finora su Gotham.

Un parco giochi per super criminali

Dopo la visione di questi dieci episodi potremmo riassumere la serie come un poliziesco con uno charme tutto da scoprire; infatti la sceneggiatura non si concentra tanto sui casi che il detective Gordon deve risolvere, piuttosto sui personaggi con cui si dovrà relazionare in ogni episodio. Dopotutto ciò che rende una città viva sono i suoi abitanti ed in questo Gotham rende benissimo l'idea. Sicuramente la serie mira a compiacere un pubblico che già conosce il mondo di Batman e desidera approfondirlo in ogni sua sfumatura: sono proprio i carismatici personaggi che accompagnano lo show per tutta la mezza stagione il punto cardine su cui la serie fa leva. A cominciare dal povero Gordon che con la sua folle crociata in nome della giustizia in un mondo pieno di poliziotti corrotti deve pagare lo scotto sia nella vita privata che in quella professionale, e per finire con i carismatici "topi di fogna" che albergano nella malavita. Seguire le macchinazioni di Oswald Cobblepott o gli irrefrenabili istinti omicidi di Victor Zasz sono spunti più che sufficienti per aggiudicarsi il plauso dei fan, forse proprio per il fatto che uno show per la tv riesce a dedicare più spazio al vasto immaginario di Batman rispetto alle trasposizioni su pellicola. Tuttavia Heller riesce anche nell'intento di inserire qualche personaggio inedito, come la bellissima e terribile Fish Mooney (interpetata da Jada Prinket Smith) che trova la sua perfetta collocazione tra i cattivi nati su carta, e non è poco.
Di notevole interesse sono anche le sequenze ambientate a villa Wayne e di come in Bruce nascano quegli istinti che lo porteranno ad indossare la maschera, in un giorno molto lontano, mentre Alfred si ritrova ad essere un turore inadatto per un ragazzino così problematico e intelligente, ed anche in questa sfumatura Heller osa nel proporre una versione del noto maggiordomo ben lontana dall'uomo calmo e dallo "humour inglese" che abbiamo conosciuto nei fumetti. Dopotutto, nelle scomode vesti di padre, questo Alfred in Gotham risulta davvero ben riuscito e ci auguriamo che il personaggio venga approfondito ulteriormente nei prossimi episodi per delinearlo con maggiore nitidezza.
Naturalmente non mancano molte facce note per chi ha letto i fumetti e visto i film: come i boss della malavita Maroni e Falcone o una giovane ladra estremamente abile di nome Selyna Kyle. C'è perfino un certo Edward Nigma tra le fila della scientifica del GCPD che si diverte ad irritare i colleghi con i suoi indovinelli e una bambina orfana di nome Ivy che, seppur in giovane età, mostra preoccupanti disturbi mentali. Senza parlare poi del controverso detective Harvey Bullock che, diversamente dal fumetto, è molto più approfondito: se sulla carta era descritto solo come un poliziotto marcio dentro, in Gotham scopriremo alcune sfaccettature che per certi versi ricordano un "Gordon" che negli anni è diventato vecchio, stanco e piegato dai poteri forti.
La serie trabocca insomma di riferimenti e citazioni al mondo del fumetto e nonostante l'eccellente lavoro di Heller nell'inserirle in un contesto credibile, solo i fan sono in grado di coglierle ed apprezzarle. Questo, almeno per il momento, è il grande limite della serie che si riferisce ad una precisa cerchia di telespettatori. Oltretutto il vero punto interrogativo di Gotham è la storyline principale. Sappiamo che tutto dovrebbe ruotare attorno all'omicidio dei coniugi Wayne verso la scoperta del colpevole e del vero movente, tuttavia in questi dieci episodi la sceneggiatura si è allargata con qualche digressione di troppo perdendo il punto della situazione per poi riprenderlo e mollarlo ancora.

Le fogne di Gotham non sono mai state così belle

Gotham non si chiamerebbe così se a contornare il fantastico carosello di personaggi non ci fossero set altrettanto evocativi e iconici.
Sicuramente, dal punto di vista visivo, lo show è stato influenzato sia dalle pellicole di Nolan, per ciò che riguarda gli esterni, che quelle di Burton per gli interni. In particolare questi ultimi sono stati realizzati con estrema cura, tra cui citiamo indubbiamente la stazione di polizia, l'appartamento di Gordon e quello della madre di Cobblepot, che ricorda moltissimo i set visti in Batman: Il Ritorno, rievocando con quel senso di lugubre fascino che si fa quasi nostalgico. Persino alcuni elementi di scena si rifanno agli anni Novanta, come le automobili della polizia con un fascino del tutto retrò stuzzicano indubbiamente l'attenzione dello spettatore e riportandolo indietro nel tempo.
Non mancano neppure i luoghi più famosi di Gotham, come gli esterni del manicomio di Arkam o gli sconfinati giardini di villa Wayne, sino ad arrivare agli sporchi vicoli di periferia in cui si trova sempre qualche tombino che emette sbuffi di vapore.
Il tutto poi è contornato da effetti in cgi che si limitano a modificare le architetture degli edifici, così da sapientemente ingannare l'occhio dello spettatore senza che questi si accorga di aver appena assistito ad una scena realizzata in parte al computer.
Alcuni costumi di scena sono poi davvero eccellenti e si sposano perfettamente con lo storyboard imposto dal fumetto: Cobblepott indossa un particolare completo con un papillon molto ricercato, mentre Fish Mooney sfoggia abiti che farebbero invidia alle sfilate degli stilisti più famosi; la giovane Selyna Kyle, inoltre, già dimostra un amore per la pelle e indossa un paio di occhiali del tutto particolari, che un pò si rifanno alle orecchie da gatta viste in Il Cavaliere Oscuro: Il Ritorno.
Insomma, in Gotham ogni aspetto è curato sin nei minimi particolari per compiacere i fan rivelando così una produzione di prim'ordine ed un'attenzione al dettaglio davvero maniacale.

Gotham (Fox) - Stagione 1 Se dovessimo descrivere questa midseason con un solo aggettivo diremmo: interessante. Questi primi dieci episodi sono un ottimo spunto per tutti gli appassionati del cavaliere oscuro per scoprire qualcosa in più sul suo mondo ed assaporarne tutti quei particolari che, né il cinema né la carta hanno reso con la dovuta giustizia. Peccato solo che la trama principale al momento sia una grande incognita, nel senso che non si sa dove la produzione voglia andare a parare. Per il resto Gotham è davvero un grande show sia per la qualità dei personaggi e dei suoi intreperti. Il merito va anche alla realizzazione di set ed inquadrature che si stampano nella memoria dello spettatore per la ricchezza di citazioni e omaggi sia al mondo del cinema che quello del fumetto, ma è proprio questo calderone di riferimento che rendono il progetto una serie difficilmente apprezzabile da chi è totalmente estraneo al mondo del detective col mantello targato DC.