Half season Spartacus: Blood and Sand

Cosa combinano a metà stagione i gladiatori più sporcaccioni dell'antica Roma?

Half season Spartacus: Blood and Sand
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La storia è senza ombra di dubbio fonte d'ispirazione per tante forme d’arte, non ultima quella dei serial televisivi. Dopo Rome, un altro serial di cui abbiamo già parlato in un nostro First Look, si torna a parlare dell’antico Impero di cui oggi abbiamo ancora testimonianza grazie alle strade ed ai monumenti che hanno resistito ad intemperie di ogni genere e, soprattutto, al passare del tempo. Spartacus: Blood and Sand, in onda sul canale via cavo Starz, ci riporta alle lotte tra i gladiatori, che tanto erano di moda in quei tempi, forse alla pari del calcio ai giorni nostri, con una sola, importante, differenza. In quel caso l’attrazione principale era la morte di un uomo.

Ludus, Doctore, Dominus e chi più ne ha più ne metta

La morte è uno dei temi che viene maggiormente trattato nel serial: i gladiatori sono combattenti che devono essere pronti a tutto e, in particolar modo, alla possibilità di morire nell’arena. Anzi, per loro la morte nell’arena non dovrebbe essere altro che un motivo di orgoglio. I combattenti che hanno però maggiori motivazioni, saranno probabilmente quelli che riusciranno a sopravvivere a dispetto degli altri ed a riottenere la cosa più importante: la libertà. Spartaco, il protagonista della serie, nel corso delle puntate cambia notevolmente: dal personaggio volto unicamente a raggiungere i propri scopi, diventa quasi un master nel ludus popolato da gladiatori come lui che più volte appaiono allievi o discepoli di colui che riesce ad acquistare la fiducia e la stima del proprio signore, il doctore, il maestro dei gladiatori, e dei suoi stessi compagni di ludus. Il cambiamento che il personaggio principale opera nel corso degli episodi è qualcosa di profondamente toccante, anche a causa degli eventi che si susseguono intorno a lui, obbligato a viverli passivamente in quanto prigioniero di quella che è diventata la sua nuova dimora.

La storia siamo noi

Nel contempo, a livello di trama il serial evolve di pari passo col protagonista: intrighi, intrecci, tradimenti, morti, omicidi e quant’altro. In ogni singolo episodio il serial ci offre tutto ciò che potremmo chiedere, e forse qualcosa in più: uno dei pochi difetti contro cui è possibile puntare il dito è l’eccessiva strumentalizzazione che gli autori hanno fatto dei rapporti sessuali e dell’argomento in generale, a volte fine a sé stesso. Ciò è dovuto principalmente al canale dove il serial va in onda, sempre molto votato alle provocazioni e all’utilizzo di immagini molto forti per far presa sullo spettatore. Tuttavia, se in qualche episodio non se ne fosse fatto uso, siamo sicuri che nessun spettatore ne avrebbe sentito la mancanza.
La produzione riesce a tenere il passo della trama: i combattimenti (presenti in quasi tutti gli episodi finora andati in onda) risultano molto avvincenti da seguire, mai banali, tanto da risultare sempre credibili ma allo stesso tempo molto spettacolari, grazie ad un utilizzo sapiente della tecnica dello slow motion e fontane di sangue che, come era già stato detto, riportano alla mente produzioni cinematografiche di successo come Il Gladiatore e 300.

Un gladiatore merita una morte degna del proprio nome

Parallelamente, va applaudita la buona prova generale di un cast molto ben costruito per le situazioni create, con un protagonista non troppo esperto ma convincente che purtroppo non sta passando un buon momento nella vita privata. Tra gli altri personaggi spiccano per le ottime prove John Hannah (Batiato) e Lucy Lawless (Lucretia), al centro di numerosi intrighi non solo amorosi ma soprattutto politici, a causa di interessi contrastanti tra i diversi ludus che esistono a Capua, dove è ambientata la vicenda. Scenograficamente molto ben ricreati risultano gli ambienti, come il mercato o il ludus stesso, naturalmente tenendo conto del fatto che si tratta di una produzione televisiva e non cinematografica. Facendo un confronto rispetto alle prime puntate, è comunque possibile affermare che siamo di fronte ad un serial capace di migliorare con il passare del tempo e lo svolgersi della trama, con idee fresche e difficilmente scontate: speriamo che si vada sempre più in crescendo verso un finale di stagione che si preannuncia già entusiasmante.

Spartacus: Blood and Sand - Stagione 1 Senza ombra di dubbio ci troviamo di fronte ad un ottimo serial, non esente da difetti, ma non per questo non meritevole di essere seguito. Gli amanti dell’azione saranno sicuramente catturati dallo spirito combattivo incarnato dai gladiatori del ludus, ma anche coloro che sono attratti dai misteri troveranno pane per i loro denti: consigliato sin da ora, visto e considerato che sarà difficile (se non impossibile) vederlo trasposto nel nostro idioma.