Supergirl 5: analisi midseason della serie con Melissa Benoist

Analizziamo insieme gli eventi che hanno condotto Kara e gli altri in questa prima parte di stagione, culminata con l'arrivo della "Crisi".

Supergirl 5: analisi midseason della serie con Melissa Benoist
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Così come per Barry Allen e Oliver Queen, al secolo The Flash e Arrow, la tanto temuta e ampiamente annunciata Crisi è arrivata anche per Kara Danvers, Supergirl. Anche per la paladina di National City e tutti i suoi abitanti, compresi quelli a lei più vicini, il momento della verità è alla fine giunto, con la stessa identica violenza d'impatto, certo, ma con un percorso di avvicinamento nettamente diverso.

Nella prima metà della quinta stagione di Supergirl, infatti, lo spazio riservato a tale evento è nettamente meno focale rispetto a quanto avvenuto negli altri due show dell'Arrowverse. La prima tornata di episodi si concentra maggiormente sull'evoluzione dei rapporti all'interno del team e sulla genesi di nuove minacce, legate si in qualche modo agli eventi del sopracitato crossover, ma con mire, se vogliamo, meno globali e più centralizzate. E, tra vecchie e nuove amicizie, perdute o ritrovate, addii dolorosi e qualche gradita sorpresa, bisogna ammettere che il tutto ha funzionato discretamente bene.

Un nemico per amica

Buona parte della stagione ha posto il suo accento sulla nascita di un nuovo villain, di quelli che non ti aspetti, ma che sotto sotto hai sempre temuto potesse diventarlo. Nella passata stagione, dopo aver scoperto che Kara (Melissa Benoist) fosse in realtà proprio Supergirl, Lena Luthor (Katie McGrath) aveva iniziato a pianificare un piano di vendetta nei confronti della stessa figlia di Krypton, rea di averle mentito e, sopratutto, di avere tradito la loro amicizia.

L'effetto Andrea Rojas (Julie Gonzalo), ricchissima e potente tanto da rilevare in toto la Cat Co, si fa sentire non soltanto sulla protagonista ma, da lì a poco, anche sugli altri membri del team. A salutare la scena, proprio a causa del nuovo cambio di gestione nell'azienda, è un personaggio importante come James Olsen (Mehcad Brooks), che dopo quattro stagioni saluta (sembra) definitivamente lo show.

Le problematiche portate dalla bella Rojas, però, non finiscono qui e, anzi, sembrano destinate ad estendersi su vasta scala. All'insaputa della stessa amica d'infanzia, infatti, quest'ultima nasconde un segreto importante, un potere nascosto, qualcosa che prescinde il suo "semplice" ruolo di rendere la vita impossibile alla tanto odiata Kara per ragioni che non vogliamo anticiparvi. Tutta la prima parte di stagione, fino all'arrivo della sopracitata crisi, si trascina dietro questa forte rivalità "celata" tra la stessa Kara e la Luthor, desidrosa di vendetta oltre ogni livello.

Indubbiamente, per tal motivo, la stessa Lena finisce col diventare il villain principale di questo primo scorcio di stagione, le cui mire di rivalsa sono soltanto messe da parte, a causa proprio della necessità di far fronte comune in vista della ben più grande catastrofe interplanetaria in arrivo. La stagione, comunque, riesce ad introdurre, legandosi ancora una volta alla stessa Rojas, dei nuovi nemici, antichi e potenti oltre ogni immaginazione. E se Rama Kahn (interpretato dal buon Mitch Pileggi) ha fallito nel suo scopo di distruggere la Terra, ritenuta ormai una sorta di "peso" dalle entità ancestrali, non ci resta che attendere per scoprire come chi gli subentrerà al potere deciderà di agire in futuro.

Rapporti difficili

La quinta stagione di Supergirl (almeno finora) si è focalizzata fortemente sulla gestione dei rapporti umani, e non soltanto quello tra Kara e Lena di cui vi abbiamo già parlato. Nuovi e vecchi amori, affetti ma anche rancori, vengono affrontati ed esplorati, infondendo così alla serie una vena da drama ben più marcata, ma che complessivamente non sfigura. Sempre più centrale il rapporto tra Alex (Chyler Leigh) e Kelly Olsen (Azie Tesfai), promossa a regular da ora in avanti, e buona parte degli episodi iniziali si concentra proprio sull'evoluzione del loro rapporto, sempre più complesso, ma che continua a resistere alle intemperie di una vita - per entrambe - difficile da gestire.

Non aiuta, sicuramente, la scelta di Kelly di iniziare a collaborare con la Rojas (sul piano lavorativo, ovviamente), ma quando c'è l'amore, lo sappiamo, il resto non conta. Discorso diverso per l'altra coppia nata nella passata stagione che, a differenza di Alex e Kelly, sta vivendo un momento tutt'altro che piacevole.

Nia Nal (Nicole Maines) e Brainy (Jesse Rath), infatti, dopo un inizio idilliaco, quasi da romanzo rosa, hanno iniziato a conoscere i problemi della vita di coppia, quella reale, in cui non tutto dev'essere per forza rose e fiori. Il loro turbolento rapporto, in verità, gode di un'attenzione marginale, a causa anche di una presenza su schermo se vogliamo inferiore, soprattutto della Maines, che nei panni di Dreamer in questa stagione è apparsa sempre più ai margini dello show.

In questa quinta tornata di episodi, però, c'è posto anche per la redenzione. J'onn J'onnz (David Harewood), uno dei Campioni in gioco durante la Crisi, è riuscito, dopo tantissimo tempo, ad affrontarne e sconfiggere i suoi fantasmi del passato: il grande male interiore del mentore di Alex e Kara era infatti legato al tragico destino di suo fratello Malefic J'onnz (Phill LaMar), il cui infausto epilogo gravava fortemente sulle mani del buon J'onn.

J'onn ha finalmente la possibilità di ricucire quel rapporto: lo stesso Malefic rappresenta una delle new entry più interessanti di questa stagione, il cui impatto globale sullo show risulta decisamente positivo. Supergirl, ancora una volta, riesce a risultare piacevole nella sua semplicità, pur senza mai però regalare momenti veramente indimenticabili. Tutto questo però viene accompagnato da un ritmo generale sempre piuttosto fiacco e lento, che rende alcuni episodi decisamente meno interessanti di altri. Un po' un marchio di fabbrica, insomma, che forse lo show non si scollerà facilmente, nemmeno in futuro.

Supergirl - Stagione 5 La prima metà della quinta stagione di Supergirl si differenzia da quella degli altri show dell'Arrowverse per l'importanza e lo spazio dati al crossover Crisis on Infinite Earths. Nello show con protagonista Kara Danvers si presta maggior attenzione agli “affari interni”, con risultati tutto sommato discreti. Se nessun passaggio (o quasi) farà gridare al miracolo creativo, la scelta di rendere tutto più intimo, con focus maggiore sul dialogo, può dirsi riuscita, eccezion fatta per il ritmo della narrazione. Complessivamente, dunque, la serie The CW ci ha convinti a metà, ma siamo discretamente fiduciosi per il prosieguo della storia. E che Rama Kahn ci aiuti!