Big Sky 2: John Carroll Lynch ci racconta un ruolo inedito

John Carroll Lynch torna nella seconda stagione di Big Sky e lo fa con un ruolo inedito, di cui abbiamo parlato con l'interprete nella nostra intervista.

Big Sky 2: John Carroll Lynch ci racconta un ruolo inedito
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Ci sono serie e attori che si muovono in parallelo. È il caso di John Carroll Lynch con la seconda stagione di Big Sky, crime drama ideato da David E. Kelley che vi raccontavamo nella nostra anteprima di Big Sky. Kelley negli ultimi anni si è diviso tra la sceneggiatura e la produzione di show quali Big Little Lies, The Undoing e Nine Perfect Strangers. Se il percorso all'interno di Big Sky sembrava essersi concluso per John Carroll Lynch, vediamo in verità l'attore tornare in altri panni che lo ricollegano comunque al criminale che gli abbiamo visto interpretare nella prima stagione, ma che stavolta permettono all'interprete di esplorare il male da un'altra, insolita angolazione.

Una seconda opportunità per la serie della ABC sul catalogo Disney+ che può avvalersi ancora una volta di un ottimo attore, che per l'occasione cambia look così da poter passare dalle vesti del precedente Rick Legarski a quelle del nuovo Wolf Legarski, gemello dell'agente corrotto interpretato nella prima stagione e di cui va a riempire la scomparsa. Di questo slittamento da un ruolo ad un altro, della difficoltà di confrontarsi con la malvagità del mondo e sulla creazione di personaggi inquietanti ne abbiamo parlato proprio con John Carroll Lynch nella nostra intervista. Big Sky 2 è disponibile settimanalmente dal 5 gennaio sul servizio streaming della Casa di Topolino, che rinnova la propria offerta con le serie Disney+ di febbraio 2022.

Un ritorno inaspettato

Everyeye.it: Torni in Big Sky 2, ma non nello stesso ruolo. Passi infatti da Rick al gemello Wolf. Come è stato approcciarsi ad un nuovo personaggio in una serie a cui avevi già preso parte?
John Carroll Lynch: È stata una sorpresa poter tornare. Ed il viaggio è stato interessante perché sono andato creando l'opposto di quello che era Rick. È stato divertente e un modo per apprendere. E sono rimasto scioccato soprattutto perché non mi aspettavo assolutamente di tornare. Però devo dire che adoro davvero molto queste persone, lavorare con questa troupe e il resto. È un gruppo fantastico quindi non può che essere bello poter continuare.

Everyeye.it: Soprattutto con un cambio di look!
John Carroll Lynch: La cosa che si nota di più ovviamente è la coda. Nella vita vera non ho quelle ciocche, non ho proprio capelli dall'età di ventitré anni! Di certo anche per il personaggio di Wolf il tempo è passato, per questo anche lui non ha capelli sulla sommità della testa, ma l'idea della coda di cavallo è nata per mettere in connessione il personaggio con una relazione amorevole e premurosa.

Un uomo come Wolf quei capelli non li cura da solo. Mi piaceva l'idea che questa coda lo legasse alla moglie e fosse un po' il veicolo per capire il loro rapporto problematico. È stato divertente creare una persona simile, ma con una coda di cavallo che rappresentasse una relazione calda e affettuosa e facesse parte della sua immagine. Abbiamo lavorato anche sui denti. Il suggerimento è arrivato dal dipartimento del trucco e mi è piaciuto molto. Anche perché i miei denti anteriori sono falsi. Quando avevo circa dieci o undici anni stavo correndo sul retro della macchina, una station wagon, con delle porte a battente. Mio fratello ha spalancato la porta e mi ha colpito in piena faccia rompendomeli. E mi è piaciuta l'idea che quell'infortunio, che ho portato dietro per tutta la mia vita e ho riparato la scorsa estate a causa di un intervento, fosse una ferita ricevuta dal fratello in modo involontario, ma guarita in modo molto più calcolato rispetto a quelle di Rick visto che il personaggio vuole aggiustare anche i danni che l'uomo ha afflitto ad altre persone.

La malvagità dei personaggi

Everyeye.it: Il personaggio e le sue ragioni di certo cambiano rispetto al Rick interpretato nella prima stagione. Ma in qualche modo anche Wolf, come il gemello, ha qualcosa di inquietante.
John Carroll Lynch: Questo è Big Sky! La serie è piena di uomini danneggiati. Nello show gli unici a non esserlo probabilmente sono il padre di Kylie e Mark Lindor. Chi non è realmente danneggiato? Do uno sguardo in giro per il mondo e mi sembra una descrizione abbastanza accurata. Gli uomini fanno paura. E non credo sia un riflesso impreciso quello delle circostanze che riportiamo.

Evereyeye.it: Questo ti fa avere paura dei tuoi personaggi?
John Carroll Lynch: Ci sono stati dei personaggi che ho interpretato con cui non mi piacerebbe passare del tempo. Stavo parlando con un mio amico attore sui ruoli da cui si è attratti, perché è sostanzialmente così quando si lavora facendo l'interprete. Ci vengono offerte delle parti, facciamo dei provini e cerchiamo di trovare cosa si può adattare al ruolo. A quanto pare sono molto in contatto con l'oscurità nella mia vita. E questo si riflette nel mio lavoro. Non so quanto sia vero, non so se è vero.

Ma quando interpretavo dei ruoli più buoni all'inizio della mia carriera era come se non mi sentissi completamente in connessione con loro. Detto questo, è stata una vera opportunità aver interpretato David Dellinger nel film Il processo ai Chicago 7, uno dei ruoli più puri che ho rivestito. È stato il personaggio dalla morale più pulita che abbia mai interpretato. Ed è stato bello fare questa esperienza e sono grato a Aaron Sorkin per aver pensato a me per la parte. Ho fatto un sacco di sociopatici. E lui mi ha chiesto: ne hai interpretati molti? Perché non ti ho mai pensato in questa vesta. Bene, ha funzionato.

Quanto è difficile guardasi allo specchio

Everyeye.it: In una scena di Big Sky 2 il tuo personaggio non ha il coraggio di guardarsi allo specchio per timore di cosa potrebbe vederci dentro. Quanto è difficile trovarsi di fronte e dover accettare le bruttezze del mondo?
John Carroll Lynch: Questi tipi di personaggi con la loro oscurità sanno essere onesti su se stessi e su cosa sono disposti a fare, aspetto su cui la maggior parte delle persone non riesce a relazionarsi.

Credo che sia questo uno dei motivi per cui il male continua, perché non ci si assume la responsabilità di quanto si può diventare davvero cattivi. È perciò fondamentale che, essendo una persona capace di depravazioni, per Worf sia un tormento guardarsi in faccia perché vede quello che lo terrorizza di più, ossia il suo gemello a cui è identico e per questo cambia look. Non vuole più vedere quella persona. Ma le circostanze lo costringono ed è questo che la rende una storia interessante. Agatha e Wolf sono protagonisti di una scena molto intrigante su questo tema. Poi adoro lavorare con Romy Rosemont.