Bill Farmer arriva su Disney+: abbiamo intervistato il doppiatore di Pippo

Bill Farmer è da oltre trent'anni la voce ufficiale di Pippo e di Pluto e ora arriva su Disney+ con una serie interamente dedicata al mondo dei cani.

Bill Farmer arriva su Disney+: abbiamo intervistato il doppiatore di Pippo
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Il prossimo 15 maggio arriverà su Disney+ la serie intitolata "Vita da cani con Bill Farmer" (It's a Dog's Life in originale), con protagonista il doppiatore ufficiale di Pippo e Pluto. La serie si concentrerà sulle storie e sul lavoro dei cani nella vita quotidiana, esaltandone le qualità e le peculiarità. Con uno stile molto documentaristico, la Disney Legend cambia prospettiva e per la prima volta passa dall'altro lato del microfono per mettersi davanti alla telecamera e raccontare il mondo animale, con un appuntamento settimanale, ogni venerdì per dieci settimane. Per andare a scoprire i contenuti della serie e soprattutto per indagare di più su quello che è il personaggio di Farmer abbiamo avuto l'opportunità di fargli qualche domanda.

Da Pippo ai cani e ritorno

La carriera di Bill Farmer come doppiatore inizia abbastanza presto, tutto grazie al mondo Disney. Dopo aver lavorato tanto sulla voce originale di Pinto Colvig, arriva a performare un perfetto "gawrsh", il verso più amato a oggi di Pippo. La vicinanza di Bill ai cani, insomma, è atavica, ma il dubbio sorge spontaneo, soprattutto adesso che ci presenta It's a Dog Life: quale passione tra le due nasce prima ce l'ha spiegato stesso lui.

«Pippo è sempre stato il mio personaggio preferito del mondo Disney, sin da quando sono stato piccolo. Ho avuto sempre questo forte desiderio di provare a impersonarlo e quando lo ascoltavo in televisione mi esercitavo tantissimo per riuscire a replicare la sua voce. Penso che l'amore per Pippo sia nato nell'ascoltare tutti quei versi strani che faceva in televisione durante le sue avventure e quando mi sono presentato per fare l'audizione finale ero già abbastanza pronto a imitare chi era venuto prima di me. Non saprei dire, però, se è nato prima l'amore per Pippo e poi quello per i cani perché penso sia una passione nata e cresciuta in parallelo: ho sempre avuto dei cani in casa, sin da quando ero piccolo. Era talmente presto che non saprei nemmeno dirti esattamente quanti anni avevo quando ho iniziato ad averne attorno a me. Ancora oggi ne ho due, non fanno proprio una vita attivissima, ma mi tengono compagnia. Insomma, direi che sono due passioni che ho avuto la fortuna di unire con il lavoro».

It's a Dog Life è una serie che si concentra tantissimo sui cani, mostra il loro lato non sempre noto, ma si sofferma moltissimo anche sulle persone e sui padroni dei cani: l'obiettivo di Bill sembra essere quello di voler raccontare la magia che alberga nel cuore di chi decide di accogliere in casa un animale domestico, ma anche sulla grande passione che queste persone mettono in quello che fanno. Nella seconda puntata della serie, Bill si reca a casa di un ragazzo che sogna di diventare la voce di Pippo e si esercita proprio come Farmer fece da bambino ascoltando Colvig: un ricorso storico che non poteva non colpire il doppiatore. «Il mio obiettivo era quello di cercare di creare qualcosa di divertente e rispondere a un sacco di domande che mi sono posto sulla vita degli animali e in particolar modo dei cani. Non avevo con me un team di esperti, né professionisti del settore perché volevo realizzare qualcosa di semplice e raccontare la vita delle persone. La mia curiosità è stata soddisfatta e spero che anche quella delle altre persone possa esserlo, così da poter trovare interessanti gli aspetti della vita animale che ho voluto raccontare. Ho anche scoperto cose nuove oltre a confermare tantissimi elementi fantastici sulla vita dei cani: sapete che aiutano a prevenire problemi medici, sono molto utili in ambito sanitario e hanno anche dei lavori fantastici? Penso ai miei che, come ti dicevo, dormono e hanno una vita tranquilla, mentre là fuori c'è un mondo intero da esplorare».

La prima serie e i 25 anni di In Viaggio con Pippo

Il 2020 per Bill Farmer può essere ricordato come un anno davvero importante sia per la sua prima serie televisiva, ma anche per i 25 anni di In Viaggio con Pippo, il suo film più importante da doppiatore, per il quale venne anche candidato a un Annie Awards come miglior doppiatore dell'anno.

«Se ne parla sempre tantissimo e posso dire senza dubbio che si è trattato del mio progetto più importante di sempre, nonostante per Disney abbia doppiato in tantissimi film. Ti assicuro che quasi tutti i giorni le persone mi chiedono qualcosa su questo film e sono davvero incredibile di sapere che ci sia ancora tutta questa attenzione, dopo 25 anni. Tra l'altro l'aspetto più importante è che ha saputo avvicinare le famiglie tra di loro, creando un legame tra padre e figlio che diventa quasi indissolubile. Sembra quasi che sia diventato più popolare adesso che ai tempi, ma io stesso quando l'ho mostrato a mio figlio ho visto che ho dato una spinta al nostro rapporto». E cogliendo la palla al balzo era impossibile non chiedere qualche dettaglio in più su una lavorazione che fu effettivamente travagliata: «Tutto partiva per dare una prolunga alla serie Ecco Pippo! sulla scia di quanto fatto con DuckTales che aveva avuto il suo lungometraggio pochi anni prima. Poi in realtà Disney si rese conto che poteva ambire a qualcosa di più, quindi si andò a realizzare un film completamente slegato, che non prendesse troppi riferimenti dalla serie. Ci abbiamo messo due anni per ultimarlo perché molte parti sono state cancellate, rifatte, cambiate: è stata dura.

Però è un film per me molto importante perché Pippo ha un carattere molto più intenso, più profondo: era sì felice, ma doveva preoccuparsi del figlio, doveva iniziare ad avere un animo anche più paterno, intenso. Era un Pippo molto più complesso del solito e fu una grande sfida, tanto nella scrittura che nel doppiaggio in sé. Ci abbiamo messo tanto, ma quando l'ho visto completato è stato davvero incredibile. Sono felice di sapere che ancora oggi dia così tanto divertimento e felicità alle persone».
A Bill Farmer abbiamo posto una domanda che attanaglia un po' i fan di sempre della Disney, al pari di quale possa essere la differenza tra Paperoga e Pippo, saggiamente risolta da Giorgio Cavazzano in una recente intervista. Stavolta è toccata a quella differenza che intercorre tra Pluto e Pippo, due cani, ma completamente diversi tra di loro. «Pluto originariamente era stato pensato per essere un cane, niente di più: poi è diventato l'animale domestico di Topolino, il suo compagno inseparabile. Pippo invece, come sapete, è un amico di Topolino, oltre che di Paperino: non è propriamente un cane, appartiene a quella famiglia ma è come se fosse un umano. Penso che il nome scientifico sia goofy-dog (intraducibile in italiano, ndr) e per questo può parlare».

Il futuro di Bill Farmer

Arriviamo quindi a parlare del futuro di Bill, di come i doppiatori stanno vivendo questo momento molto particolare, nel quale per qualcuno il lavoro sta andando avanti, mentre per altri si è dovuto fermare: «Sono attualmente al lavoro a quattro nuove serie animate e sto continuando da casa mia a registrare senza problemi. Prima mi tocca registrare la voce, poi viene realizzato il resto, quindi sono qui che lavoro, con il problema di non poter uscire di casa, certo. Non vedo l'ora che tutto possa finire per riprendere la mia vita di tutti i giorni, ma intanto continuerò a fare cartoni.Poi, insomma, spero che la serie possa andare bene e che si possa produrre una seconda stagione: ho ancora tantissime storie da raccontare. Sai, tra l'altro, che in una delle puntate della prima stagione c'è anche un cane italiano? La razza è il lagotto romagnolo! Non ricordo in che episodio compare, ma dovrebbe essere intorno al quinto. Magari quando l'emergenza sarà finita farò un salto in Italia, soprattutto a Milano: molti amici ci sono stati e mi hanno detto che è bellissima!».

Vi assicuriamo che sentire Pippo dire "lagotto romagnolo" è stato davvero un evento raro e avremmo voluto registrare tutta l'intervista per farvi ascoltare anche i classici versi di Pippo, riprodotti con la naturalezza di chi da anni gli dà voce e vita.