Dickinson: abbiamo parlato con Hailee Steinfield e gli autori della serie

Arte come salvezza e abbandono delle tradizioni: abbiamo parlato della terza stagione di Dickinson con l'ideatrice Alena Smith, Hailee Stenfield e il cast.

Dickinson: abbiamo parlato con Hailee Steinfield e gli autori della serie
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Hailee Steinfield arriverà dal 24 novembre su Disney+ vestendo i panni di Kate Bishop nella serie Hawkeye, la più attesa tra le novità Disney+ di novembre 2021. Ma quella con Occhio di Falco non è certo la prima esperienza nella serialità per l'attrice de Il Grinta, che nello stesso mese vede la serie Dickinson di Apple TV+ giungere alla sua terza e ultima stagione (ve ne abbiamo parlato nella nostra recensione di Dickinson 3).

Show di cui Stenfield è protagonista dal 2019 vestendo proprio i panni dell'omonima poetessa, quella Emily Dickinson che attraverso le trovate della creatrice e showrunner Alena Smith si è arricchita ad ogni puntata di temi e spunti contemporanei, dalle lotte del femminismo alla ribellione verso una società classista, razzista e patriarcale. Abbiamo parlato di tutto questo e di altro con le stesse Alena Smith, Hailee Steinfield e tanti altri, ma prima di proseguire nella lettura, non perdetevi le altre uscite di Apple TV di novembre 2021.

Tra lo stato dell'arte e i nuovi progetti

Dickinson è una serie che fin dalla sua prima stagione ha avuto un fortissimo impatto sulle possibili riflessioni sul contesto contemporaneo che, come spiega proprio Alena Smith, facevano parte sin da subito delle intenzioni del progetto, giungendo quasi ad un climax sia tematico che onirico, dovuto alle molteplici trovate mistiche dello show.

"Fin dall'inizio sapevo che la terza stagione ci avrebbe portato all'interno della Guerra Civile, che per la produzione di Emily Dickinson rappresenta il periodo più attivo e fervido della sua scrittura. In quel tempo ha realizzato le sue opere più belle prendendo proprio dal dramma e dai traumi del suo paese." spiega Alena Smith

"Ma ciò che non sapevamo è che quando saremmo arrivati alla realizzazione della terza stagione ci saremmo trovati all'interno di una pandemia mondiale che in qualche modo ci ha connesso ancora di più al senso di lotta che Emily vive all'interno della serie e che si basa proprio su questa domanda: come posso fare la differenza? Penso che questa sia una delle domande universali che tutti ci stiamo ponendo in questo momento, perché il mondo ora è parecchio incasinato e vorremo solo essere certi di riuscire a renderlo un posto migliore.".

E alla domanda se le piacerebbe adattare un altro personaggio storico Alena Smith risponde: "Sicuramente il mio prossimo lavoro per la TV non si concentrerà su un personaggio storico o un biopic, ma sto lavorando ad un film - di cui forse potrei essere la regista! - incentrato sul cantautore folk Woody Guthrie e il grande amore della sua vita, che fu una ballerina di danza contemporanea, basandolo sul loro incontro durante gli anni della Grande Depressione a New York.".

Un'occasione interpretare Emily Dickinson

A tirare le somme di queste tre stagioni è la stessa Hailee Stenfield, che nel corso della serie ha avuto l'opportunità di crescere personalmente e professionalmente grazie proprio alla possibilità di vestire i panni di un'icona letteraria come Emily Dickinson, come confessa lei stessa:

"Per me è stata un'occasione unica poter interpretare una tale leggenda che ha avuto un effetto così grande sulle persone e continua ad averlo ancora oggi. Vestire i panni di Emily Dickinson e andare a fondo nei suoi pensieri è stato come capire cosa provasse questa grande poetessa, ed è meraviglioso pensare che se lei fosse qui oggi e avesse modo di vedere lo show capirebbe quanto valore hanno avuto per le persone le sue opere. Questo pensiero mi entusiasma! Sento di essere cresciuta grazie a Emily, che ha saputo ispirarmi in tantissimi modi diversi.".

E se Emily Dickinson può parlarci attraverso le sue poesie di ieri, un'attrice come Stenfield con 14,8 milioni di followers su Instagram ha la possibilità di far sentire la propria voce anche oggi, arrivando a tantissime persone:

"I social media sono meravigliosi perché ti permettono di connetterti e arrivare a moltissima gente. Se mi fermo a pensare a questo numero di followers lo trovo quasi assurdo, ma è un privilegio avere persone che ti seguono e a cui, attraverso il personaggio di Emily Dickinson, posso far arrivare quello che lei aveva da dire e che spesso si riferisce anche a temi di cui la gente ha solitamente paura di parlare.".

Le cose più assurde di Dickinson sono quelle realmente accadute!

Se Emily Dickinson è l'animo riflessivo della serie, sua sorella Lavinia Dickinson interpretata da Anna Baryshnikov è sicuramente il più divertente e gioviale. Forse il personaggio più comico dell'intera serie ("È vero, è il mio preferito!" confessa Hailee Stenfield), che ha permesso alla sua attrice di esplorare una gamma vasta e irriverente di espressioni.

"La presenza di Lavinia è sempre stata particolare all'interno della serie. Perché c'erano scene tra Emily e Sue, Emily e Edward, ed erano sempre incredibilmente drammatiche. Poi arrivavo io e mi dicevo: oh mio dio, devo strafare facendo qualche smorfia!" dichiara Baryshnikov.

"Ma in verità sono grata di questo ruolo perché Alena Smith ha saputo rendere anche le cose più ridicole che Lavinia fa come riportabili a una sorta di realtà. Una realtà anche storica, che è ciò che rende così peculiare lo show. Anzi, ogni volta che una cosa all'interno della storia di Dickinson vi sembra assurda, andate a cercarla e potrete scoprire che si tratta di qualcosa di vero!".

Bisogna guardare alle tradizioni e prendere la propria strada

Altro personaggio che va componendo la famiglia Dickinson all'interno della serie di Apple TV è Austin, fratello della poetessa, che ha visto un percorso di crescita e maturazione da parte del suo interprete Adrian Blake Enscoe. Un ruolo che è cambiato molto nel corso delle tre stagioni e che ha visto il personaggio di Austin attraversare un arco di trasformazione evidente e sostanzioso, in cui hanno coinciso l'allontanamento del ragazzo dalle tradizioni del padre e la volontà di mantenere saldo l'amore per la sua famiglia.

"Qualche tempo fa ero a un matrimonio LGBT e con gli altri ospiti ci siamo ritrovati a parlare delle tradizioni e di quanto sia importante saperne mantenere alcune, ma allo stesso tempo di come si arriva anche a dover rompere con alcuni retaggi che ci arrivano dalla nostra famiglia e dai nostri genitori. Bisogna prendere cosa è utile e poi crearsi una propria strada. E sento che è così che ci siamo sentiti nel fare questo show, soprattutto nella terza stagione in cui Emily tenta di mantenere insieme la sua famiglia, ma cerca anche di delineare il proprio destino. Perché alla fine tutti noi dobbiamo cercare il nostro cammino e così vale anche per i personaggi di Dickinson.".

A condividere lo stesso punto di vista sulla società di oggi, da sempre tema della serie seppur riproposto con i canoni ottocenteschi, e sulla strada su cui i protagonisti si incamminano è Ella Hunt, interprete di Sue, altro personaggio che cambia completamente pelle dalla prima stagione di Dickinson fino al suo saluto finale.

"Penso che una delle chiavi della terza stagione di Dickinson sia capire che ogni società e ogni famiglia deve guardare realisticamente al proprio passato per poter entrare in una nuova luce. Tutta la serie si è sempre mossa verso questa direzione, una sorta di rivisitazione della Storia e degli eventi che purtroppo non sarebbero mai potuti avvenire a causa della mentalità del tempo. Dickinson, perciò, va riesplorando quell'immaginario.".

È stato bellissimo sapere di poter far parte di questo show

Ad acquistare sempre più voce all'interno di Dickinson sono stati nel tempo i personaggi di Henry dell'attore Chinaza Uche e di Betty dell'interprete Amanda Warren. Vere e proprio figure centrali già nel corso della seconda stagione, ma soprattutto della terza, un disegno che Alena Smith aveva già delineato fin dal principio e in cui erano stati coinvolti fin da subito i due attori.

"Mi ricordo che fin dalla prima stagione ho cominciato a lavorare con Chinaza, e Alena un giorno ci ha raccontato cosa vedeva nel futuro dei nostri personaggi." - commenta Amanda Warren - "I nostri ruoli erano soltanto all'inizio, ma sarebbero diventati sempre più parte del tessuto narrativo di Dickinson e così è stato.

E proprio sul tempo ho avuto modo di riflettere, visto che abbiamo girato questa terza stagione in piena pandemia e ciò che mi resterà di questa serie sono le piccole cose che è riuscita a donarmi. Nonché questo personaggio così particolare che non siamo soliti trovare in un'opera in costume. Una donna nera, americana, madre, single e lavoratrice che non ha bisogno che nessuno si prenda cura di lei, perché sa farlo da sola.".

A farle eco è il suo partner nella serie Chinaza Uche: "Anch'o ricordo bene la conversazione con Alena di cui parla Amanda. In più ci chiese anche le nostre opinioni quando andammo a costruire la parte riguardante il giornale nella seconda stagione, e trovai elettrizzante che ci chiedesse di entrare a far parte del processo creativo della serie. Sapevo che lei prendeva in considerazione i nostri pensieri e le nostre idee e questo è continuato fino alla fine dello show.".