Dal 26 Novembre, tutte le sere alle 19.45, torna su Disney Channel DuckTales, la fortunata serie che racconta le avventure di zio Paperone, Paperino, Qui, Quo, Qua e tutti i loro amici alla ricerca dei più misteriosi e pericolosi tesori del mondo. Veste grafica rinnovata ma spirito narrativo fedele alla versione originale, la nuova serie di DuckTales strizza l'occhio al pubblico più giovane, affiancando agli episodi televisivi anche una serie di tavole che appariranno su Topolino a partire dal 22 novembre. Nel team dei disegnatori troviamo anche Luca Usai che ci ha raccontato un po' delle evoluzioni subite dal mondo dell'animazione e del disegno Disney negli ultimi anni.
Una passione lunga una vita
Everyeye.it: Il fumetto è una tua grande passione fin da bambino. Cosa ti affascinava di più di questo media rispetto agli altri? Come mai proprio il fumetto? E quali erano i personaggi che ti piacevano di più? Luca Usai: Fin da bambino ho sempre disegnato e mi sono appassionato prima di animazione, con i primi passaggi di film Disney in tv come La Spada nella Roccia o Robin Hood. Mi affascinava quel modo di disegnare e muovere i personaggi. Col tempo ho poi scoperto che mi interessava raccontare storie e in questo il fumetto ha delle potenzialità creative infinite. Quello dell'animazione è un lavoro corale e tutti, all'interno di un progetto, hanno un compito ben preciso da svolgere; nel fumetto invece una sola persona può realizzare una storia in tutti i suoi aspetti, dalla sceneggiatura al disegno, la recitazione dei personaggi, le inquadrature, la scelta dei costumi, ecc. È una cosa a volte sfiancante, ma creativamente molto gratificante e per fare tutto bastano dei fogli, una matita e dell'inchiostro di china. Fin dall'inizio sono stato rapito dai personaggi del fumetto Disney italiano e dal modo in cui alcuni disegnatori li rappresentavano, Giorgio Cavazzano in primis. Poi c'era Asterix, Bone, Calvin &Hobbes... la lista diventa infinita!
Everyeye.it: Nel corso degli anni hai lavorato a diverse storie, da Topolino a Toy Story, da Rapunzel a Cars 2. C'è, secondo te, qualcosa che accomuna tutte queste storie? E come cambia invece l'approccio del disegnatore a seconda del mondo Disney all'interno del quale deve muoversi? Luca Usai: Tutte queste storie hanno come minimo comun denominatore la forza dei personaggi, curati sempre in ogni loro aspetto, caratteriale e grafico, fino a diventare vivi. L'approccio del disegnatore cambia a volte parecchio: in Topolino, ad esempio, si ha la possibilità di formare un proprio stile personale all'interno dello stile Disney, si riesce a volte a raccontare una storia in maniera più profonda, in quanto si sceglie ogni singolo aspetto della pagina. Con Toy Story o Rapunzel invece si è più vincolati sul tipo di disegno e sulla fedeltà ai modelli dei personaggi, c'è più tecnica che personalità nella realizzazione della pagina. DuckTales è una via di mezzo, i modelli dei personaggi sono definiti in maniera maniacale, ma sull'approccio alla narrazione c'è molta libertà di movimento. Ogni progetto ha davvero le sue peculiarità, resta di fondo la voglia di raccontare delle storie e il tentativo di essere personali nella messa in scena.
Paperi, esseri speciali
Everyeye.it: La grafica dei nuovi episodi di DuckTales è differente da quella classica. Come mai è stata presa questa scelta? Luca Usai: Questa è una domanda che andrebbe posta allo staff creativo della serie. È una scelta in linea col trend del momento delle serie d'animazione tv di realizzare personaggi spigolosi, piuttosto che tondi. E poi se ti devi differenziare da quello che è stato, lo devi fare in maniera netta, di solito il grande pubblico non è portato per badare alle sfumature e non lo si può neanche pretendere.
A me è capitato nel tempo di vedere persone che definivano Disney cose che per me era chiarissimo che non lo fossero... Quindi se quello che era tondo diventa spigoloso, il segnale è chiaro. Nel creare il nuovo stile gli animatori hanno voluto miscelare insieme lo stile di disegno di Carl Barks, vero creatore dell'universo dei paperi nel fumetto, con quello dell'animazione degli Anni 60, in particolare lo stile creato da Milt Kahl, genio dell'animazione Disney, uno dei pochi che realizzò cortometraggi con i paperi in quel periodo. Credo poi che l'insieme sia stato pensato per essere chiaro e fruibile anche da schermi piccoli come quelli dei cellulari.
Everyeye.it: Cosa c'è nel mondo di DuckTales che permette a queste storie e personaggi di essere attuali e moderni anche oggi ad anni di distanza dalla loro nascita? Luca Usai: I personaggi Disney, in particolar modo l'universo dei Paperi, sono dei veri e propri archetipi, sono come gli Dei greci, e saranno attuali anche fra duecento anni. Può cambiare l'utilizzo della tecnologia, possono cambiare un po' le dinamiche tra i protagonisti ma saranno sempre lì, pronti a rappresentarci. In questa nuova serie ci sono i cellulari, c'è internet, ci sono figure femminili molto forti e indipendenti, come quella di Gaia, ma i rapporti tra i personaggi e ciò che li spinge all'azione restano quelle di sempre. E poi c'è l'avventura, che un moto perpetuo di creatività, e fa bene anche alle ossa, a giudicare da com'è fresco Zio Paperone!
Everyeye.it: Se potessi scegliere di avere nel tuo team di lavoro tre personaggi di DuckTales, chi sceglieresti? E chi di loro, invece, non vorresti mai avere come capo? Luca Usai: Sceglierei Qui, Quo e Qua, ognuno con le sue caratteristiche potrebbe dare un apporto diverso al lavoro, Qui con la puntualità e con le risposte a qualsiasi quesito del Manuale delle Giovani Marmotte, Quo col dinamismo e l'ottimismo nel buttarsi nelle nuove avventure, e Qua, che anche se pigro, ha un gran fiuto per gli affari, e di quello se ne sente un gran bisogno! Non vorrei mai come capo Cuordipietra Famedoro, che non a caso, è il cattivo della serie.
DuckTales: Luca Usai ci parla del nuovo design dei personaggi
Torna su Disney Channel il mitico DuckTales, con nuove avventure e una veste grafica moderna, di cui ci ha parlato Luca Usai, uno dei disegnatori.
Dal 26 Novembre, tutte le sere alle 19.45, torna su Disney Channel DuckTales, la fortunata serie che racconta le avventure di zio Paperone, Paperino, Qui, Quo, Qua e tutti i loro amici alla ricerca dei più misteriosi e pericolosi tesori del mondo. Veste grafica rinnovata ma spirito narrativo fedele alla versione originale, la nuova serie di DuckTales strizza l'occhio al pubblico più giovane, affiancando agli episodi televisivi anche una serie di tavole che appariranno su Topolino a partire dal 22 novembre. Nel team dei disegnatori troviamo anche Luca Usai che ci ha raccontato un po' delle evoluzioni subite dal mondo dell'animazione e del disegno Disney negli ultimi anni.
Una passione lunga una vita
Everyeye.it: Il fumetto è una tua grande passione fin da bambino. Cosa ti affascinava di più di questo media rispetto agli altri? Come mai proprio il fumetto? E quali erano i personaggi che ti piacevano di più?
Luca Usai: Fin da bambino ho sempre disegnato e mi sono appassionato prima di animazione, con i primi passaggi di film Disney in tv come La Spada nella Roccia o Robin Hood. Mi affascinava quel modo di disegnare e muovere i personaggi. Col tempo ho poi scoperto che mi interessava raccontare storie e in questo il fumetto ha delle potenzialità creative infinite. Quello dell'animazione è un lavoro corale e tutti, all'interno di un progetto, hanno un compito ben preciso da svolgere; nel fumetto invece una sola persona può realizzare una storia in tutti i suoi aspetti, dalla sceneggiatura al disegno, la recitazione dei personaggi, le inquadrature, la scelta dei costumi, ecc. È una cosa a volte sfiancante, ma creativamente molto gratificante e per fare tutto bastano dei fogli, una matita e dell'inchiostro di china. Fin dall'inizio sono stato rapito dai personaggi del fumetto Disney italiano e dal modo in cui alcuni disegnatori li rappresentavano, Giorgio Cavazzano in primis. Poi c'era Asterix, Bone, Calvin &Hobbes... la lista diventa infinita!
Everyeye.it: Nel corso degli anni hai lavorato a diverse storie, da Topolino a Toy Story, da Rapunzel a Cars 2. C'è, secondo te, qualcosa che accomuna tutte queste storie? E come cambia invece l'approccio del disegnatore a seconda del mondo Disney all'interno del quale deve muoversi?
Luca Usai: Tutte queste storie hanno come minimo comun denominatore la forza dei personaggi, curati sempre in ogni loro aspetto, caratteriale e grafico, fino a diventare vivi. L'approccio del disegnatore cambia a volte parecchio: in Topolino, ad esempio, si ha la possibilità di formare un proprio stile personale all'interno dello stile Disney, si riesce a volte a raccontare una storia in maniera più profonda, in quanto si sceglie ogni singolo aspetto della pagina. Con Toy Story o Rapunzel invece si è più vincolati sul tipo di disegno e sulla fedeltà ai modelli dei personaggi, c'è più tecnica che personalità nella realizzazione della pagina. DuckTales è una via di mezzo, i modelli dei personaggi sono definiti in maniera maniacale, ma sull'approccio alla narrazione c'è molta libertà di movimento. Ogni progetto ha davvero le sue peculiarità, resta di fondo la voglia di raccontare delle storie e il tentativo di essere personali nella messa in scena.
Paperi, esseri speciali
Everyeye.it: La grafica dei nuovi episodi di DuckTales è differente da quella classica. Come mai è stata presa questa scelta?
Luca Usai: Questa è una domanda che andrebbe posta allo staff creativo della serie. È una scelta in linea col trend del momento delle serie d'animazione tv di realizzare personaggi spigolosi, piuttosto che tondi. E poi se ti devi differenziare da quello che è stato, lo devi fare in maniera netta, di solito il grande pubblico non è portato per badare alle sfumature e non lo si può neanche pretendere.
A me è capitato nel tempo di vedere persone che definivano Disney cose che per me era chiarissimo che non lo fossero... Quindi se quello che era tondo diventa spigoloso, il segnale è chiaro. Nel creare il nuovo stile gli animatori hanno voluto miscelare insieme lo stile di disegno di Carl Barks, vero creatore dell'universo dei paperi nel fumetto, con quello dell'animazione degli Anni 60, in particolare lo stile creato da Milt Kahl, genio dell'animazione Disney, uno dei pochi che realizzò cortometraggi con i paperi in quel periodo. Credo poi che l'insieme sia stato pensato per essere chiaro e fruibile anche da schermi piccoli come quelli dei cellulari.
Everyeye.it: Cosa c'è nel mondo di DuckTales che permette a queste storie e personaggi di essere attuali e moderni anche oggi ad anni di distanza dalla loro nascita?
Luca Usai: I personaggi Disney, in particolar modo l'universo dei Paperi, sono dei veri e propri archetipi, sono come gli Dei greci, e saranno attuali anche fra duecento anni. Può cambiare l'utilizzo della tecnologia, possono cambiare un po' le dinamiche tra i protagonisti ma saranno sempre lì, pronti a rappresentarci. In questa nuova serie ci sono i cellulari, c'è internet, ci sono figure femminili molto forti e indipendenti, come quella di Gaia, ma i rapporti tra i personaggi e ciò che li spinge all'azione restano quelle di sempre. E poi c'è l'avventura, che un moto perpetuo di creatività, e fa bene anche alle ossa, a giudicare da com'è fresco Zio Paperone!
Everyeye.it: Se potessi scegliere di avere nel tuo team di lavoro tre personaggi di DuckTales, chi sceglieresti? E chi di loro, invece, non vorresti mai avere come capo?
Luca Usai: Sceglierei Qui, Quo e Qua, ognuno con le sue caratteristiche potrebbe dare un apporto diverso al lavoro, Qui con la puntualità e con le risposte a qualsiasi quesito del Manuale delle Giovani Marmotte, Quo col dinamismo e l'ottimismo nel buttarsi nelle nuove avventure, e Qua, che anche se pigro, ha un gran fiuto per gli affari, e di quello se ne sente un gran bisogno! Non vorrei mai come capo Cuordipietra Famedoro, che non a caso, è il cattivo della serie.
Altri contenuti per Duck Tales 2017