Pachinko: abbiamo incontrato Youn Yuh-jung vincitrice dell'Oscar

Youn Yuh-jung, dopo l'Oscar con Minari, arriva su Apple TV+ con la serie storica e generazionale, Pachinko - La moglie coreana, di cui ci parla l'attrice.

Pachinko: abbiamo incontrato Youn Yuh-jung vincitrice dell'Oscar
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Nel 2021 l'interprete Youn Yuh-jung vince l'Oscar per la Miglior attrice non protagonista per il film Minari, portando sotto i riflettori una stella del cinema asiatico - leggete la nostra recensione di Minari. Classe 1947, coreana di nascita, Yuh-jung ha vestito i panni di una dolce eppure buffa nonna in uno dei titoli di punta della scorsa stagione dei premi. Un riconoscimento che ha emozionato l'attrice soprattutto perché ha potuto conoscere dal vivo Brad Pitt, come lei stessa ha ammesso durante la cerimonia. E la ritroveremo presto nel catalogo di marzo di Apple TV+ con l'attesa serie Pachinko - La moglie coreana, adattamento del romanzo del 2018 dell'autrice Min Jin Lee che ha visto l'interprete far parte di un'operazione seriale dalla portata colossale, che ricostruisce la storia di una generazione a partire dai primi del Novecento spostandosi tra il Giappone e la Corea. Non perdetevi a tal proposito il nostro first look di Pachinko.

Youn Yuh-jung racconta Pachinko - La moglie coreana

"Non è stata affatto una sfida." racconta Youn Yuh-jung ripercorrendo il lavoro svolto con Pachinko - La moglie coreana "Che si trattasse di una produzione differente era ovvio.

Sono in questo settore da molti anni ormai e devo dire che quando mi sono trovata a leggere la sceneggiatura di Pachinko ho sentito una connessione immediata con Sunja. Dovevo interpretare questa parte! Mi sono impegnata, ho letto il libro e ho provato a rappresentare la sua essenza. Mi sono sentita molto legata alla sua forza e al suo spirito di sopravvivenza, per questo è stata un'esperienza speciale." È stata sicuramente la vicinanza al suo personaggio in Pachinko a spingere l'interprete a scegliere di partecipare alla serie Apple TV+. Ma è normale chiedersi se per Youn Yuh-jung sia cambiato il modo di selezionare i progetti dopo la vittoria dell'Oscar.

"No, la statuetta non ha minimamente cambiato la maniera in cui decido a quali produzioni prendere parte." dichiara l'attrice spiegando anche cosa avviene dopo un tale riconoscimento. "È davvero gratificante quando ti viene assegnato un premio simile. Ma allo stesso tempo può anche avvelenarti in qualche modo, ti fa credere di essere una persona diversa che vive ormai in una bolla. Perciò sono davvero felice e ringrazio per la vittoria, ma continuo a vivere l'Oscar più come una sorpresa perché non credevo ne avrei mai ricevuto uno!".

Storia e razzismo in Pachinko

Lasciandoci alle spalle la statuetta e guardando al progetto di Pachinko - La moglie coreana, è impossibile non rimanere affascinati dalla rappresentazione storica che lo show ricostruisce e che rappresenta la base per il racconto. Anche l'attrice conferma la grandezza della creatrice Soo Hugh nel voler riportare una storia appartenuta a molte famiglie: "Ciò che viene raccontato all'interno di Pachinko fa parte della nostra storia, un lato alquanto oscuro. Molte persone vivono ancora con le conseguenze di decisioni e avvenimenti passati. E quando si diventa anziani, come me, si capisce che tutto quello che si è cercato di fare è stato superare le avversità di fronte che la vita mette davanti. La serie non vuole essere politica, bensì far conoscere e mantenere vivo il passato nella memoria delle nuove generazioni. Bisogna conoscere la storia per sapere chi si è e per andare avanti nel futuro.".

Una narrazione, dal punto di vista finzionale e storico, a cui è impossibile distaccare l'influenza di un razzismo che si può provare sia dentro che fuori dal set. "Molte volte sono stata discriminata." ha ammesso Yuh-jung "Il razzismo o il pregiudizio sono sempre con noi, in qualsiasi momento. Riesco a percepirlo sempre. Credo che lo show possa servire a capire che il mondo non deve chiudersi in se stesso, ma c'è bisogno di aprire la propria mente. La moltitudine è assai più stimolante di un'unica via o un unico pensiero.".

Tra famiglia e sentimenti

Sia in Minari che in Pachinko - La moglie coreana la performer si è rivelata il centro nevralgico di un racconto famigliare che si riversa nel lavoro con il resto del cast: "È necessario non essere egoisti in quanto attori per poter rappresentare al meglio sullo schermo una famiglia" commenta Youn Yuh-jung. E continua: "Solitamente gli interpreti tendono a voler brillare dimenticando gli altri, ma essendo ormai una vecchia attrice ho il desiderio di fare spazio ai miei colleghi più giovani e aiutarli, così da riuscire a creare un senso di affetto assieme a loro. È come quando guardo nella serie il personaggio di Solomon, mio nipote, e riusciamo a far scattare un'empatia immediata. È una cosa che ho imparato nei miei anni di lavoro nella recitazione, ed è in questa maniera che si riescono a tirare fuori le emozioni.".

Youn Yuh-jung non ha effettuato ricerche per Pachinko - La moglie coreana per interpretare la sua Sunja, a cui ha apportato più che una costruzione analitica del suo tempo una visione che fosse soprattutto sentimentale. E qual è stato il momento più commovente della serie per Youn Yuh-jung? "C'è una scena in cui Sunja torna nella sua casa natale e vuole sentire l'oceano. Ferma improvvisamente il taxi su cui è trasportata per poterlo raggiungere. Vuole catturarne l'acqua e l'odore. Trattiene il fiato e ricorda quando nuotava assieme al padre e stava sott'acqua. Sunja ride e piange nello stesso momento ripensando al genitore e questa, per me, è la sequenza che più mi è rimasta impressa.". Dal 25 marzo non perdete assolutamente Pachinko - La moglie coreana, tra gli show immancabili di Apple TV+.