Sherlock: la nostra intervista esclusiva ad Amanda Abbington

Abbiamo avuto il piacere di incontrare l'interprete di Mary Watson, Amanda Abbington, grande protagonista del pilot della quarta stagione.

Sherlock: la nostra intervista esclusiva ad  Amanda Abbington
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Spia, killer a pagamento e arma micidiale: la dolce Mary Morstan che nella brillante serie Sherlock è fidanzata - e poi moglie - del Dr. Watson ha nascosto un passato oscuro prima di rivelare i suoi trascorsi temerari all'amato. C'è ancora molto da scoprire su questo straordinario personaggio (che compare già nei racconti dello scrittore britannico Arthur Conan Doyle dedicati alla figura dell'investigatore con il deerstalker) introdotto nell'adattamento seriale contemporaneo creato per il canale BBC da Steven Moffat e Mark Gatiss. Ritroviamo Mary alle prese con la vita coniugale - e una pargola appena sfornata - con John nella quarta stagione di Sherlock, annata che possiamo goderci con la brevissima differita di un giorno rispetto alla programmazione originale su Netflix il 2, 9 e 16 gennaio (le puntate che la compongono sono, come al solito, tre). Il primo episodio - The Six Thatchers - introduce la bimba della coppia: ai due non tocca solo gestire l'esperienza inedita di essere genitori, ma anche l'incombente presenza di Sherlock (che nello show ha il volto di Benedict Cumberbatch): il detective asociale, insofferente e infantile non è poi così schivo come ama lasciare intendere, la prova che il rapporto con Watson (Martin Freeman) lo ha sensibilmente aiutato a essere più "umano".

Uno Sherlock più umano

"Quando incontriamo per la prima volta Holmes nella serie, lui è più un robot che un uomo" ha osservato a proposito dell'umanità del protagonista Amanda Abbington, interprete di Mary che abbiamo avuto occasione di intervistare recentemente, "Ma nel corso della serie evolve, questo perché è circondato da persone che lo aiutano in questo senso, specialmente John. Il suo migliore amico è appassionato, fiero e indomito ed è sposato con questa donna folle e strana, due persone che si trovano per Holmes al posto giusto e al momento giusto. Grazie a John, il protagonista ha imparato a empatizzare un pochino con il prossimo. È stato fortunato, soprattutto rispetto al fratello Mycroft, il quale, invece, vive nella proprio torre d'avorio e non interagisce veramente con il prossimo". L'attrice britannica, donna premurosa, disponibilissima ("Facciamo una foto insieme?", "Hai già comprato tutti i regali di Natale per i tuoi cari?" sono il risultato di brevi scambi di battute in cui si è dimostra bella e generosa), che dopo Sherlock ha in programma un'esperienza teatrale a Londra, si è presentata alle attività stampa con un inedito taglio cortissimo scuro (nello show è tutta riccioli biondi) e un abitino fiorato della linea dal nome gotico di "Vampire's Wife". A proposito del suo personaggio, ammette che all'inizio ha temuto il rifiuto dei fan: "Mary è una donna forte, un personaggio provocatorio, avevo un po' paura che non sarebbe piaciuta a tutti" ha confessato, aggiungendo: "non perderà queste caratteristiche, ma è stato bello anche interpretarla in versione mamma. Ricordo quanto era snervante l'attesa e terrificante la maternità ed è stato strano riviverlo con Martin".

John & Mary, Martin & Amanda?

Freeman e Amanda si sono lasciati due settimane prima dell'inizio delle riprese ma hanno tenuto la separazione segreta fino al giorno di quest'intervista. Nonostante questo, "Ci siamo divertiti tantissimo a interpretare i novelli sposini e genitori. Chi ha figli sa benissimo che niente va mai completamente liscio, crescerli è come volare alla cieca. Lo stesso accade a John e Mary, e questo li fa un po' ammattire... in più c'è Sherlock che è sempre lì nei paraggi anche se si finge scocciato, complicando le cose ma rendendole anche esilaranti." A proposito del rapporto tra Mary e John, Amanda rivela: "Sarà ancora lei il boss della coppia. È una donna che si impone, ma è anche vero che John la lascia fare e quando vuole imporsi lui, sa farlo. Credo che abbiano una relazione molto ‘facile', perché si bilanciano molto bene nella gestione del potere."

Sherlock e il fandom

Parlando di difficoltà, per Amanda la sfida maggiore implicita nelle riprese di questa quarta stagione di Sherlock è stata "Mantenere i segreti, perché succedono molte cose e ci sono così tante sorprese e momenti scioccanti che devi obbligarti a non dire niente a nessuno. Abbiamo dovuto fare tutto in segreto, ma devo dire che quando giravamo in esterni e c'erano i fan, nessuno di loro ci ha mai traditi riportando qualcosa di fondamentale su Twitter o su Tumblr. Sono molto fiera di questo, ci sono davvero tante cose sorprendenti in questi episodi e sarebbe stato terribile se al pubblico fosse stata rovinata la visione da qualche enorme spoiler". La Abbington ha affermato di avere in comune con il suo personaggio "La forza. Man mano che invecchio divento più forte rispetto a quando avevo vent'anni, so dire di no e so prendere le difese di qualcuno quando viene maltrattato. Con lei condivido questo, mentre per quanto riguarda gli omicidi no, quelli no. Non ho mai ammazzato qualcuno per lavoro!". La Abbington ha ammesso di amare vedere Holmes interagire con i personaggi femminili - "chiaramente Sherlock non capisce per niente le donne, ma mi piace che si rivolga a loro - vedi il caso di Molly alla fine della seconda stagione - quando ha disperatamente bisogno di aiuto". A proposito del successo dello show ha osservato: "Penso che risieda nell'ottima scrittura e nel fatto che ci siano Benedict e Martin, lì insieme in una stessa stanza. Hanno un'intesa perfetta e naturale e un'invidiabile sinergia. Penso siano i perfetti Sherlock e John e che Doyle sarebbe fiero di loro."