WWE: Intervista esclusiva a Drew McIntyre, attuale WWE Champion

Il campione del roster di Raw, che ha vinto il titolo contro Brock Lesnar a Wrestlemania 36, ha chiacchierato con noi in esclusiva italiana.

WWE: Intervista esclusiva a Drew McIntyre, attuale WWE Champion
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In vista di Clash of Champions, il prossimo PPV targato WWE che si svolgerà nella notte tra domenica 27 settembre e lunedì 28 settembre, abbiamo avuto l'opportunità di intervistare in esclusiva italiana l'attuale detentore del WWE Championship: Drew McIntyre. Ricordiamo che lo scozzese, al primo regno da campione mondiale, difenderà il titolo dall'assalto di Randy Orton in un Ambulance match. Drew è tanto minaccioso sul ring quanto simpatico e alla mano quando racconta le sue esperienze e il suo amore per il wrestling.

Nel corso della chiacchierata abbiamo parlato del diventare campione in piena pandemia, delle prossime sfide e del lungo percorso che lo ha portato a concretizzare, 11 anni dopo essere stato presentato come Chosen One, il suo sogno di arrivare ai vertici della federazione e vincere il titolo più importante. Prima di scoprire le risposte di Drew, vi segnaliamo che sul nostro sito potete trovare anche l'intervista a Jeff Hardy, attuale Campione Intercontinentale, l'intervista ad Adam Cole, uno dei prospetti più interessanti di NXT (oltre che campione più longevo del brand giallonero) e infine la chiacchierata con Triple H, una delle leggende più grandi dello sport entertainment e al momento vicepresidente della federazione.

Campione in piena pandemia

Everyeye.it: quest'anno per te è speciale: hai vinto la Royal Rumble e il WWE Championship a Wrestlemania, contro Brock Lesnar. Inoltre, sei anche il primo britannico ad esserci riuscito. Come ti senti ad aver raggiunto questi grandi traguardi?
Drew McIntyre: è fantastico. Ero consapevole che se avessi vinto il WWE championship sarei stato il primo britannico a farlo; è una cosa davvero fantastica ed è stato un grande traguardo. Penso di non aver considerato, mentre inseguivo il mio sogno, che nessuno del Regno Unito avesse mai vinto la Royal Rumble e mi è stato detto solo una volta rientrato nel backstage; online si trova il video della mia reazione. È stato un bell'anno, ma anche difficile e interessante.

Everyeye.it: sfortunatamente, il tuo incontro a Wrestlemania si è svolto in un'arena vuota, a causa della pandemia. Cosa puoi dirci sull'essere diventato il campione del mondo durante un periodo così inusuale?
Drew McIntyre: è una cosa mai successa prima e ci siamo trovati in mari inesplorati, ma il mio percorso e tutti gli alti e bassi che ho affrontato mi hanno preparato a tutto, incluso guidare la compagnia ed essere campione. È arrivata la pandemia e mi sono detto ‘ok, è il momento di fare un passo avanti'. Lo avrei fatto a tutti i costi e ho iniziato a provare cose nuove, perché non c'erano più regole e le vecchie non andavano più bene.

Dobbiamo cercare di raggiungere le persone a casa, connetterci attraverso le telecamere così mi sono detto 'cosa posso fare e come essere d'esempio agli altri', soprattutto nei riguardi di quelle superstar che durante i promo parlavano come se ci fossero ancora delle persone. Ho pensato di dover mostrare di essere a proprio agio in questo nuovo contesto e di sfruttarlo, così guardavo diretto nella telecamera, per assicurarmi che riuscissi a connettermi con tutti gli spettatori a casa grazie al contatto visivo diretto.

Poi parlavo verso i commentatori, dato che non c'era pubblico. Questa è la situazione attuale, quindi bisogna lavorare con ciò che si ha a disposizione e intrattenere le persone in un periodo così difficile. Non sono le circostanze ideali, ma abbiamo perseverato e fatto cose belle e ora è stato introdotto il Thunderdome, che è un bel passo in avanti.

Everyeye.it: pensi che l'assenza di pubblico influenzi l'andamento degli incontri?
Drew McIntyre: è stato strano, soprattutto i primi mesi, quando non c'era nessuno. Per quanto riguarda le interviste, ci ha dato la possibilità di sviluppare dei personaggi più profondi. Parlare senza il pubblico o senza interagire con loro sembrava una tipica serie tv. Dal punto di vista degli incontri, non è la soluzione ideale senza fan, perché loro creano l'atmosfera, sono la superstar numero uno, quindi ciò che ho fatto io, sfortunatamente per i miei avversari, è stato iniziare a colpire ancora più forte, perché gli spettatori a casa vogliono percepire quello che sto facendo sul ring.

Il Performance Center ha aiutato a creare un po' di atmosfera e penso che ciò abbia reso più semplice la visione per le persone a casa. Ora abbiamo il Thunderdome, che ricorda maggiormente i tipici show WWE, con gli effetti visivi, i pyros, il fumo e le entrate fantastiche come la mia. Poi ci sono i fan virtuali nell'arena e penso che tutto ciò faccia una grande differenza per il pubblico a casa e rende lo show ancora più facile da guardare, ma lo fa soprattutto per noi lottatori, che possiamo vedere quei volti e le loro reazioni.

Everyeye.it: quindi ritieni che il Thunderdome sia un miglioramento.
Drew McIntyre: ora è molto meglio. Sono orgoglioso di ciò che abbiamo fatto al Performance Center, ma essere in una grande arena fa una grande differenza. In genere ho sempre le farfalle nello stomaco, ma nel Thunderdome hai di nuovo la sensazione di uno spettacolo dal vivo. Mi sento più vicino alla normalità e stiamo facendo piccoli passi in avanti per tornare a come era prima. Non vedo l'ora che torni il pubblico, e io sarò ancora campione WWE!

Gli avversari di oggi e di domani

Everyeye.it: questa domenica difenderai il titolo contro Randy Orton in un Ambulance match. Com'è essere in un feud contro il Legend Killer?
Drew McIntyre: è fantastico, ho sempre desiderato combattere contro di lui. Nell'istante in cui ho vinto il titolo sapevo che lo avrei incontrato sul mio cammino. È sempre stato un grande, un sicuro hall of famer da diverso tempo ed ha appena 40 anni. Negli ultimi cinque, sei mesi, da quando ha iniziato il feud con Edge, ha alzato l'asticella a un livello altissimo. Guardandolo mi sono detto 'se voglio essere il campione, se voglio essere il numero uno, devo arrivare al livello di Randy, non solo sul ring, ma anche al microfono'.

Per me è molto divertente, è come se lui fosse Joker e io Batman. È sadico, vendicativo, ma anche davvero molto talentuoso. Sono davvero eccitato perché questa domenica, batterò l'uomo che ha vinto il Greatest wrestling match ever, il che farà di me il più grande. Nell'Ambulance match non ci sono regole, il che è la mia specialità, per questo lo colpirò con ogni oggetto che mi capiterà tra le mani. Se vedrò un drone, lo afferrerò e glielo sbatterò in testa!

Everyeye.it: nelle scorse settimane hai combattuto anche contro Keith Lee, promosso di recente da NXT. Cosa puoi dirci di lui?
Drew McIntyre: ha un grande talento. Lo conosco da tanto tempo, ricordo quando venne all'EVOLVE (un'altra federazione di wrestling ndr) e io rimasi impressionato dalla stazza e pensai che avrebbe fatto solo power moves, poi lo vidi muoversi nel ring, scoprii quanto era agile e capii che sarebbe stato un grande lottatore. Siamo diventati amici, anche se mi ha fatto una powerbomb ai tempi dell'Evolve e un'altra quando sono tornato a NXT, quindi gli dovevo la Claymore che gli ho fatto a Raw. Keith è subito stato coinvolto con me a Randy Orton, per quanto è talentuoso. Gli è stato dato spazio e anche se per ora non avrà una title shot contro di me, se continuerà a lavorare duro l'otterrà di certo e faremo un grande match.

The Chosen One

Everyeye.it: durante la tua prima esperienza in WWE, Vince McMahon si presentò sullo stage e ti presentò come futuro campione mondiale, il "Chosen One". Ma dopo qualche anno sei stato licenziato. Sei tornato nel 2017 e ora la profezia si è compiuta. Come sei riuscito a invertire la rotta e realizzare così il tuo sogno?
Drew McIntyre: non è stato facile. Ho dovuto perdere, prima di poter vincere. Ho dovuto imparare molte lezioni di vita. Quando era fuori dalla WWE ho dovuto essere onesto con me stesso, guardarmi allo specchio e capire che non stavo dando tutto. Anche se era il sogno della mia vita, ho perso di vista l'obiettivo, in più avevo alcuni problemi personali, ma alla fine il punto è che non mi stavo impegnando abbastanza.

Dovevo migliorare e durante il periodo in cui sono stato via dalla WWE ho lavorato il più possibile, mi sono guardato intorno e mi sono chiesto 'chi è il più grande in WWE al momento? Brock Lesnar'. Beh, lui è enorme e non sarei stato credibile faccia a faccia con lui, dovevo diventare più grosso. In più è anche molto aggressivo sul ring e anche io sarei dovuto diventare più aggressivo, in modo da poterlo fronteggiare. Poi ho pensato che lui non parla tanto, ma ha Paul Heyman al suo fianco, che è uno dei migliori di tutti i tempi nel fare promo, quindi ho capito che avrei dovuto riuscire a confrontarmi anche verbalmente. Ho lavorato sui miei promo, ho iniziato a fare tante interviste, ho cercato di rendere più comprensibile il mio accento. Il mio è scozzese e a volte è difficoltoso da capire e per questo cerco di interagire il più possibile con i media anche perché, vedendo ad esempio John Cena, una superstar al vertice ha questo tipo di responsabilità e deve avere una forte etica del lavoro.

Con il passare del tempo la mia mentalità è cambiata e quando sono tornato mi è stata data l'opportunità perché lavoravo più di tutti, ma la verità è che diventare WWW Champion (e realizzare la profezia del Chosen One) non è successo perché qualcuno della dirigenza ha detto 'lui sarà il campione', ossia quello che è successo 11 anni fa. Ciò che è successo questa volta è che i fan hanno detto è lui l'uomo giusto, mi hanno sostenuto e quando ho vinto la Royal Rumble ho sentito tutto il loro supporto, così come durante la road to Wrestlemania. Sono i fan ad avermi reso il Chosen One.

Il sogno di una vita

Everyeye.it: come ti sei innamorato del wrestling e quando hai deciso che avresti voluto diventare un wrestler professionista?
Drew McIntyre: fin da quando ho ricordi. Da bambino lo guardavo in tv con i miei cugini. Per qualche ragione, pensavamo che fosse vietato, quindi ci nascondevamo dietro il divano e guardavamo. Poi misi le mani su alcune VHS di wrestling britannico, così come della WWE e le guardavo in continuazione. Io e i miei amici ci dicevamo che saremmo diventati dei wrestler, ma poi cresci e cambi idea, così uno decide di diventare calciatore o qualcosa del genere e io ancora pensavo che avrei fatto il wrestler. Cresci ancora un po' e gli altri diventano più realisti, mentre io ancora volevo fare il wrestler. Ho iniziato ad allenarmi quando avevo 15 anni e a 21 ho firmato per la WWE. È sempre stato il mio sogno, è sempre stato ciò che avrei voluto fare nella vita.

Everyeye.it: chi era il tuo wrestler preferito quando eri bambino?
Drew McIntyre: Bret Hart. I miei amici erano ossessionati da superstar iper-carismatiche come Hulk Hogan e Ultimate Warrior, così grandi e muscolosi, ma io ero attirato da Bret Hart. Quando ho iniziato a fare wrestling e a capirne di più ho compreso che da bambino ti piacciono cose come i fumetti di supereroi, i film Disney, gli show televisivi e Bret invece raccontava storie più realistiche attraverso i suoi match. Quando sono cresciuto ho capito che Bret raccontava le mie storie preferite.

Everyeye.it: qual è il tuo dream match per il futuro?
Drew McIntyre: ce ne sono alcuni, ma senza dubbio The Undertaker a Wrestlemania, per il titolo WWE. In The last Ride ha detto che quando Vince chiama lui risponde se c'è bisogno, per questo inizierò a incitare Vince a fare una certa telefonata.

Tra me e The Undertaker ci sono dei trascorsi, con lui ho perso la prima volta quando ero imbattuto ai tempi del Chosen One. Poi c'è stato anche il tag team match tra me e Shane McMahon contro The Undertaker e Roman Reigns. In quel caso c'era una nuova versione di me e ricordo di essere andato faccia a faccia contro di lui e la folla rimbombava e lì ho capito che questa era la persona che avrebbe potuto sconfiggere The Undertaker. Il me ragazzino non avrebbe avuto possibilità. Ora sono sicuro che sarebbe un incontro speciale.