Recensione Agents of S.H.I.E.L.D. - Stagione 2

Gli Agenti dello S.H.I.E.L.D. sono tornati, tra nuovi colpi di scena e vari personaggi, tra l'HYDRA e la lotta con gli Inumani. Scopriamo insieme se questa seconda stagione del serial Marvel è promossa oppure no...

Recensione Agents of S.H.I.E.L.D. - Stagione 2
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Alla fine di questa seconda stagione di Agents of S.H.I.E.L.D., possiamo affermare tranquillamente due cose: la prima è che gli showrunner, Jed Whedon e Maurissa Tancharoen, hanno rimediato agli errori commessi nella stagione precedente e hanno cercato di non ripeterli; la seconda è che il serial Marvel è diventato uno dei migliori di genere comics attualmente in onda sui network statunitensi. Finalmente, grazie ad una trama lineare, la serie riesce a tenere incollati gli spettatori con situazioni sempre più imprevedibili e plot twist niente male. Inoltre, a differenza dello scorso anno (in cui Captain America: The Winter Soldier contaminò e non poco la seconda metà di stagione), lo show vive di luce propria, non dovendo confrontarsi direttamente con alcun tie-in (Avengers: Age of Ultron viene toccato leggermente negli ultimi episodi) e concentrandosi, dunque, su ciò che è importante realmente: i personaggi, i loro rapporti, le loro storie, le loro guerre. Un viaggio, quello visto dagli occhi principalmente di Phil Coulson e di Daisy 'Skye' Johnson, che ha riservato numerose sorprese.

HYDRA e Inumani

Questa seconda stagione vede il Direttore Phil Coulson (interpretato, ancora una volta, da Clark Gregg) doversi confrontare con numerose problematiche e nemici. Inizialmente, le sue incisioni in seguito al Progetto T.A.H.I.T.I. lo porteranno a scontrarsi con l'HYDRA, capeggiata dal Dr. Whitehall, e alla scoperta di una razza di persone con poteri denominata 'Inumani'. Di queste ne faranno parte Raina, che si tramuterà in un 'mostro' capace di vedere brandelli di futuro, e Skye alias Daisy Johnson, in grado di creare scosse di terremoto. Skye si ritroverà, suo malgrado, tra due fuochi incrociati: la divisione dello S.H.I.E.L.D. guidata da Gonzales, che vuole catturarla, e il gruppo degli Inumani, guidati dalla sua vera mamma. La guerra, ovviamente, è inevitabile e porta a numerosi cambiamenti all'interno del team di Coulson.

"Stavi cercando un mostro"

Questa seconda stagione è caratterizzata da numerosi, forse troppi, personaggi. Oltre al team di Coulson - lo stesso Phil, May, Fitz, Simmons e Skye - vanno aggiunti Mack, il simpatico Hunter e la cazzuta Bobbi Morse. Dal lato dei villain, invece, abbiamo Whitehall, interpretato da Reed Diamond, durante la prima metà di stagione: un cattivo spietato e dal cuore freddo. Nella seconda metà, invece, scopriamo che è Jiaying, la vera mamma di Skye, a cui dà il volto Dichen Lachman, la nemesi dello S.H.I.E.L.D. che porterà, con le menzogne, la razza degli Inumani in lotta con il team di Phil Coulson. Ma oltre a loro non va dimenticato, sicuramente, il Dr. Cal(vin) Zabo, interpretato magistralmente da Kyle MacLachlan: il personaggio è uno dei più riusciti, pazzo quanto basta, autoironico e, soprattutto, villain dal cuore d'oro, sempre in contrasto con la sua parte malvagia e quella dolce e buona che vorrebbe prevalesse per il bene della figlia, la sua adorata Daisy/Skye. A questi non va tralasciato, inoltre, Grant Ward, che si conferma - dopo il plot twist della scorsa stagione - il più interessante ed uno dei meglio gestiti della serie.

Molti alti, pochi bassi

A differenza della prima, questa seconda stagione di Agents of S.H.I.E.L.D. convince e coinvolge di più perché ha molti alti e pochi bassi. Questo è dovuto, ovviamente, ad una storyline tracciata sin dal primo episodio e, soprattutto, per via di sceneggiature sempre di ottimo livello, in cui viene dato spazio sempre ai personaggi e alla loro crescita/evoluzione personale. Ne è un esempio l'ottima puntata sul passato di May che, oltre a caratterizzare ancora maggiormente il personaggio, s'intreccia, in maniera più che intelligente, al presente e agli Inumani. Promossa anche la regia e la fotografia e, senza ombra di dubbio, le coreografie d'azione che regalano alcuni momenti adrenalinici e piuttosto interessanti (la scena d'azione di Skye girata con una sola ripresa). Ancora poco convincenti, invece, i look di alcuni personaggi, su tutti quello di Deathlok che sembra troppo cheap e ha un appeal davvero scarso.

Il season finale

Un paragrafo a parte lo merita, sicuramente, il season finale di ben due ore che è uno dei migliori visti quest'anno per un serial tratto da fumetto (insieme a Daredevil). La tensione è costante, cosi come il ritmo, e la doppia-puntata regala alcuni momenti di puro godimento per i fan della Marvel e degli action. Interessanti anche gli sviluppi futuri che, sicuramente, faranno parlare gli appassionati non poco in attesa della terza stagione e, infine, il colpo di coda finale, imprevedibile e sconvolgente. Tante le domande suscitate dagli eventi, troppa la curiosità. Ed è un bene: a fine corsa, è quello che dovrebbe realmente fare un serial: mettere curiosità nello spettatore per invogliarlo alla visione della stagione successiva.

Agents of S.H.I.E.L.D. - Stagione 2 Questa seconda stagione di Agents of S.H.I.E.L.D. è promossa quasi a pieni voti e si conferma una delle migliori serie tv tratte da comics attualmente in circolazione. Ottima la struttura, la storia è lineare ed i personaggi sono caratterizzati tutti bene e, soprattutto, in costante evoluzione. Finalmente una stagione con tanti alti e pochi bassi e, soprattutto, pochissime puntate anonime. Incredibile, inoltre, il season finale, uno dei migliori visti quest'anno, che lascia spazio a tanta curiosità e numerosi colpi di scena imprevedibili.