Amazing Stories: recensione della serie di Steven Spielberg su Apple TV+

Trame poco originali, ma coinvolgenti, per un intrattenimento semplice e per guardare il mondo con l'autentica ammirazione di un bambino

Amazing Stories: recensione della serie di Steven Spielberg su Apple TV+
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I reboot, i remake e i sequel delle serie anni ‘80-'90 continuano a raggiungere i principali cataloghi streaming, stuzzicando quella vintage fever che di tanto in tanto torna di moda e mettendo a disposizione delle nuove generazioni titoli di successo del passato. In questo caso l'esperimento ha coinvolto la serie antologica Amazing Stories, realizzata nel 1985 da Steven Spielberg e riproposta tramite un reboot su Apple Tv + dal 6 marzo 2020.

La visione del primo episodio di Amazing Stories ha evidenziato non pochi difetti, tra cui la mancanza di spunti freschi e la gestione poco consapevole della sceneggiatura e dello stratagemma del viaggio nel tempo.
La fiducia negli episodi successivi è stata tuttavia abbastanza ben riposta: non c'è ancora traccia di vicende fantascientifiche particolarmente innovative, ma non mancano situazioni coinvolgenti, commoventi e umanamente profonde.

Amazing Stories: il gusto di tornare bambini

Amazing Stories, prodotto da Steven Spielberg, Adam Horowitz, Edward Kitsis, Darryl Frank e Justin Falvey, ha trama e toni abbastanza variegati da poter parlare a un target piuttosto vasto. La serie può essere fruita facilmente sia da un pubblico più giovane che da spettatori adulti, ma la componente fanciullesca è notevole.
Il mondo creato da Spielberg negli anni ‘80 e qui ripreso è quello di un bambino dalla fantasia sfrenata, appassionato di prodotti fantasy e sci-fi. Da questo punto di vista la serie sembra voler puntare sul ristabilimento di un contatto con la nostra sfera più infantile, quella che è ancora in grado di accogliere il soprannaturale come parte integrante della vita. Questo è proprio ciò che permette allo spettatore di empatizzare con i personaggi e di provare coinvolgimento in ciò che accade, sebbene non ci siano scelte particolarmente nuove rispetto a molti altri prodotti appartenenti al genere.

I difetti si fanno sentire, soprattutto nella sceneggiatura e in alcuni colpi di scena prevedibili, ma non manca un elemento fascinoso che riesce ancora ad attrarre, un mondo che in alcuni celebri prodotti di Spielberg ha visto la luce con esiti più felici, come nell'indimenticabile E.T. - L'Extraterreste.

Gli episodi di Amazing Stories non hanno nulla di speciale, ma sfruttano la semplicità delle trame per parlare alla parte fanciullesca dello spettatore, pur non ignorando tematiche più profonde, come il difficile ma affascinante legame tra generazioni diverse, l'isolamento sociale, il lutto e la voglia di lottare per raggiungere i propri obiettivi.

Una serie sci-fi incredibilmente umana

Non è possibile slegare Amazing Stories dal genere fantascientifico, ma sarebbe riduttivo etichettarla come una serie tv sci-fi. Questo titolo non risulta purtroppo in grado di dare un valido contributo al genere, soprattutto dal punto di vista delle tematiche, ma ha il merito di basare la propria capacità di coinvolgere lo spettatore grazie alla componente emotiva dei singoli episodi, alcuni più validi di altri. Pur essendo un prodotto strettamente legato ai misteri del mondo e alla componente soprannaturale della nostra esistenza, Amazing Stories è anche una serie dall'animo umano. Nel corso delle cinque puntate che compongono questa prima parte della serie si può notare che gli elementi straordinari altro non siano che un pretesto per mettere in scena drammi personali. Per fare un esempio, L'Ardore sfrutta la tematica dell'esperienza pre-morte per raccontare l'intensità del rapporto tra due migliori amiche, mentre Dynoman e Volt narra l'avvicinamento di un nonno al suo nipotino. Segni di vita, d'altro canto, presenta il dolore di una figlia nel notare i drastici cambiamenti della madre dopo un lungo coma.

Le tematiche fantascientifiche affascinano, questo è vero, ma è la profondità emotiva delle vicende a stabilire un vero e proprio legame tra prodotto e fruitore, mostrando quando la straordinarietà si possa trovare anche nelle piccole cose quotidiane, nei rapporti umani, nelle scelte di vita e nei gesti coraggiosi che siamo chiamati a compiere giorno dopo giorno.

Il genio di Spielberg non ha colto nel segno, privo della verve immaginativa che caratterizza così tanto il noto regista, ma la serie può offrire comunque una valida forma di intrattenimento senza impegno, che si traduce in puntate gradevoli, alcune meglio riuscite di altre. Gli episodi si divorano facilmente uno dopo l'altro, nonostante la durata un po' eccessiva (cinquanta minuti in media), e la colonna sonora - realizzata da un ottimo team di compositori, tra cui Ramin Djawadi, Harry Gregson Williams, Mark Isham, Nicholas Pike, Brandon Campbell e Noah Sorota - riesce a toccare le giuste corde.

Amazing Stories - Stagione 1 Amazing Stories manca dell'originalità che sarebbe servita a una serie fantascientifica per distinguersi da molti altri prodotti appartenenti allo stesso genere. Le trame degli episodi sono semplici, dagli esiti talvolta prevedibili, ma la piacevolezza del prodotto può essere trovata anche altrove. La discreta realizzazione e la componente fortemente umana fanno di Amazing Stories una serie tv gradevole, valida per una visione senza grande impegno e capace soprattutto di risvegliare nello spettatore uno spirito bambinesco, per guardare il mondo con occhi curiosi e una mentalità aperta.

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