Better Call Saul 6x04 Recensione: nessuno è al sicuro

La vendetta di Lalo Salamanca si fa attendere, ma la tensione si taglia con il coltello, mentre dubbi e sospetti s'impadroniscono di Kim.

Better Call Saul 6x04 Recensione: nessuno è al sicuro
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Proprio la settimana scorsa scrivevamo di una delle migliori puntate finora di questa sesta ed ultima stagione di Better Call Saul su Netflix. Certo, il prezzo da pagare era stato alto, ma la nostra recensione di Better Call Saul 6X03 fa capire che ne è comunque valsa la pena. Siamo ancora in attesa del ritorno di Walt e Jesse in Better Call Saul, ma ormai siamo ad un punto dello show dove l'equilibrio tra scrittura e messinscena funziona al punto da non sentirne troppo la necessità e di riuscire a godere anche degli episodi "minori" a livello di sviluppo dell'ordito, come questo.

L'ombra del sospetto

Sia chiaro, ci troviamo in ogni caso di fronte ad una puntata che prende a braccetto i propri personaggi per instillargli dubbi e incertezze nel momento stesso in cui proseguono i loro piani. Ci riferiamo ovviamente a Kim, protagonista assoluta di questo capitolo, al suo sentirsi braccata, ad iniziare a percepire il peso concreto del coinvolgimento di Jimmy in vicende che sono più grandi di lui e che hanno già rischiato di comprometterlo definitivamente, sia a livello professionale che personale.

Dopotutto, l'esperienza nel deserto con Mike avrebbe dovuto suggerirgli di non continuare a giocare col fuoco, ma ora che il mondo crede che Lalo Salamanca sia morto e sepolto, pare che la vita di tutti possa proseguire come prima; ed ecco che assistiamo al tentativo di marito e moglie di incastrare Howard, raccogliendo i frutti del piano studiato in precedenza. Ma Saul non sa che Lalo è ancora vivo e che lui e Kim sono sulla lista di persone alle quali potrebbe porgere i suoi omaggi. Lo sa Gus, convinto del fallimento dell'assassinio da lui organizzato, dal quale ha preso le distanze persino con Hector dopo gli eventi al cardiopalma della scorsa puntata. Ora lo sa anche Kim, che sente un occhio vigile su di sé e realizzerà a breve che lei e Jimmy potrebbero non essere al sicuro come pensavano.

Sempre più Saul

È sempre emozionante - e non mancheranno le occasioni per approfondire ulteriormente l'argomento - vivere la costante evoluzione di Jimmy McGill in Saul Goodman e anche questo episodio compie enormi passi avanti in tal senso, seppur in maniera quasi ipodermica ma non per questo non esplicita. La mano di Rhea Seehorn, interprete di Kim, qui anche in veste di regista, gestisce con compassata fermezza gli snodi principali della puntata, cucendo la macchina da presa sugli interpreti, come sempre impeccabili nel tracciare il loro percorso verso lo snodo narrativo che li condurrà al loro destino in Breaking Bad.

Vero è che il cerchio intorno a Saul inizia a stringersi, e colui che finora era stato considerato un eccentrico avvocato con una peculiare storia di riscatto alle spalle rischia di vedere la sua immagine mutare radicalmente, ora che la notizia della sua difesa di Lalo Salamanca ha fatto il giro del tribunale e nulla sembra più come prima. Una consapevole discesa agli inferi che per Saul è l'ennesimo momento per fare buon viso a cattivo gioco, approfittando della fama raggiunta presso i criminali che lo condurrà a brevissimo a varcare la soglia dell'iconico ufficio conosciuto nello show di Gilligan.

Ma i riferimenti a Breaking Bad non si fermano qui, e così incontriamo Julia Minesci che riprende i panni della prostituta più sgangherata del Crossroads Motel, con qualche anno di metanfetamina di meno, così come Spooge, il cui destino è già scritto nella seconda stagione della serie madre. E intanto le lancette dell'orologio avanzano inesorabili e la trasformazione finale di Jimmy in Saul è sempre più vicina.

Better Call Saul - Stagione 6 La morte di Lalo Salamanca aveva permesso a Kim e Jimmy di andare avanti con le loro vite, ma ora che la situazione non è così limpida come sembrava, la moglie di Saul inizia a guardarsi le spalle, mentre il suo arco di sviluppo accoglie Mike e gli scagnozzi di Gus come variabili. Anche la metamorfosi di Jimmy McGill in Saul Goodman continua inesorabile in questo episodio meno adrenalinico del precedente, ma ricco di spunti ed evoluzioni nelle dinamiche, che vedono anche vecchie conoscenze di Breaking Bad unirsi alla costruzione di un universo del quale conosciamo già la fine, ma che affascina sempre e comunque.