Better Call Saul 6x11 Recensione: torna Breaking Bad!

È giunto il momento che tutti aspettavamo: Walt e Jesse irrompono in Better Call Saul ed è subito Breaking Bad. Oppure no?

Better Call Saul 6x11 Recensione: torna Breaking Bad!
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Finora in Better Call Saul abbiamo vissuto la trasformazione di Jimmy McGill in Saul Goodman svelando un passato fatto di eventi e personaggi indimenticabili. La timeline dedicata a Gene Takavic, l'alias di Jimmy dopo la fuga da Albuquerque, è sempre stata centellinata nei prologhi di stagione, fino alla scorsa settimana. Nella recensione di Better Call Saul 6X10 avevamo unito i pezzi del puzzle della vita in bianco e nero di Gene per realizzare che la natura da truffatore di Jimmy non poteva rimanere inerte sotto la superficie di una rinnovata esistenza nel Nebraska. E l'episodio odierno è di per sé esemplificativo non solo perché richiama direttamente dal titolo quel Breaking Bad che tutti noi amiamo o perché introduce il tanto chiacchierato ritorno di Walt e Jesse in Better Call Saul.

Breaking Bad

Già nella recensione di Better Call Saul 6X09 gli scioccanti eventi scatenati dalla vendetta di Lalo, dalla dipartita di Howard all'addio di Kim (approfondite nel nostro speciale l'evoluzione di Kim Wexler in Better Call Saul), avevano lasciato il posto al recente passato di Saul Goodman, proprio ai tempi di Walt e Jesse. Un breve salto temporale scalzato dalla timeline di Gene con l'emergere delle vecchie abitudini e dell'irrefrenabile voglia di sentirsi vivo che comporta l'assecondamento della propria natura criminale. In questo senso il decimo episodio di quest'ultima stagione rappresenta un'ulteriore evoluzione di questo percorso che in precedenza aveva già condotto Saul alla rovina.

Ma nulla può fare il nostro per porre un freno a questa pulsione, ed ecco così tornare i piani con Jeff e socio per rubare l'identità e i soldi di persone accuratamente scelte da Gene. Un circolo vizioso che non può che degenerare nell'ubris e nel parallelo non solo con la vita precedente di Saul, ma anche con la scelta di Walter White. E probabilmente continueranno questi intrecci temporali alternati e i richiami tra passato e presente, ma ad ora, nel concreto, il ritorno di Walt e Jesse ha più il sapore del puro fan service, soprattutto nel ritrovare un Aaron Paul visibilmente invecchiato che getta un accenno a Lalo.

Il volo di Icaro

Tutto ciò potrebbe prefigurare anche il futuro di Gene che prenderà forma nel season finale, a confermare che la redenzione nel mondo creato da Vince Gilligan e Peter Gould appartiene a coloro che si accontentano e che l'esercizio del libero arbitrio conduce alla sorte costruita piuma per piuma per affrontare il volo che brucerà o meno gli impavidi in prossimità del sole. È con questo spirito che Gene decide l'effrazione che chiude l'episodio e che si lega a doppio filo al richiamo a Breaking Bad e all'avvertimento di Mike riguardo al destino già segnato di Walter White di fronte ad un eventuale coinvolgimento di Saul.

Un richiamo così irresistibile da risvegliare inequivocabilmente il Saul Goodman che fu nella persona di Gene, dall'irrinunciabile auricolare bluetooth al massaggiatore automatico fino ai telefoni usa e getta distribuiti agli scagnozzi. E la telefonata a Francesca sullo stato delle ricerche delle forze dell'ordine nei suoi confronti, come la misteriosa e inudibile chiamata a Kim, potrebbero essere un ulteriore incentivo a tentare il tutto per tutto prima della fine, come un malato di cancro - e il riferimento non è affatto unilaterale - condannato a fine certa che sfrutta ogni singolo secondo che gli rimane a vivere pienamente il tempo che gli è concesso, perché tutti possono andarsene da Gene, ma solo uno può farlo da Saul.

Better Call Saul - Stagione 6 La parola fine è sempre più vicina per Better Call Saul e forse anche per Jimmy stesso. Torniamo a rivivere la timeline di Gene, alias di Saul in Nebraska, e dopo i pochi accenni delle stagioni precedenti possiamo finalmente respirare l’impossibilità di quest’ultimo di rinnegare la propria natura, un processo iniziato da tempo, ma concretizzatosi appieno nella scorsa puntata ed evoluto ulteriormente in quella odierna. E se il ritorno di Walt e Jesse ad ora è più un esercizio di fan service, a prendersi tutto il palcoscenico è l’inevitabile ascesa di Saul, quel “breaking bad” che diventa l’unico modo per essere pienamente se stessi. Che sia l’ultimo volo di Icaro?