Big Hero 6 La Serie: recensione della prima stagione su Disney+

Su Disney+ arriva la prima stagione della serie di Big Hero 6, sequel del Classico in CGI proiettato al cinema nel 2014.

Big Hero 6 La Serie: recensione della prima stagione su Disney+
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Negli anni Novanta Disney aveva reso una consuetudine l'espansione dell'universo di molti dei suoi Classici, a partire da La Sirenetta per poi arrivare ad Aladdin, entrambi lungometraggi declinati poi in serie TV per approfondire tematiche e profili di protagonisti e comprimari. Tale prassi è stata recuperata nel tempo anche con prodotti più recenti, come ad esempio Rapunzel, fino ad arrivare a Big Hero 6 che, dopo il suo arrivo al cinema nel 2014, ha esordito su Disney Channel tre anni più tardi con una serie dedicata all'universo di San Fransokyo. Su Disney+ approda ora la prima stagione di Big Hero 6 - La Serie, in attesa di conoscere la data di pubblicazione anche delle restanti due, soprattutto dopo la chiusura di Disney Channel.

Il sequel che tutti aspettavamo

Big Hero 6 - La Serie è a tutti gli effetti un sequel del Classico Disney del 2014. Ripartendo laddove si era fermata la narrazione, quindi con la distruzione di Baymax e la consacrazione del genio da inventore in ambito robotico di Hiro Hamada, ci ritroviamo a vivere le avventure del protagonista, alle prese con il suo essere il più giovane studente del college frequentato proprio dal compianto fratello. Pronto a impossessarsi del laboratorio di Tadashi, Hiro contestualmente si ritrova sempre coinvolto in numerose avventure che lo costringeranno a sventare i supercattivi che minacciano la città, oltre a doversi adattare ad un ambiente per lui completamente nuovo, con la giovane età a fare da deterrente alla partecipazione a gran parte delle attività previste per gli studenti del college, di gran lunga più anziani di lui.

Se eravate in attesa di un sequel di Big Hero 6, possiamo dire senza alcun problema che in questa serie troverete ciò che stavate cercando, ovviamente con tutti i possibili crismi della diluizione narrativa, affrontando le tematiche già forti del Classico, qui accentuate per dare più spazio ai personaggi e approfondire anche la loro psicologia. Il più grande timore che accompagna l'approccio alle produzioni televisive lo si riscontra nel fatto che non sempre la magia del lungometraggio riesce a mantenersi intatta, ma con la serie di Big Hero 6 possiamo tranquillamente dirvi che questo non accade: l'umorismo, l'azione e anche la passione sono traslate in maniera perfetta da un prodotto all'altro, mantenendo anche gli stessi doppiatori del Classico stesso, il che aiuta moltissimo nella fruizione del prodotto.

Inoltre, vi rassicuriamo subito su quello che potrebbe essere il secondo grande timore: Hiro farà di tutto per rimettere in sesto sin da subito Baymax, il che ci porterà a poter nuovamente abbracciare il nostro operatore sanitario preferito, che rappresenta, con i suoi modi di fare robotici e asettici, il vero conduttore della comicità offerta dalla saga, insieme allo squinternato Fred, il magnate del gruppo di supereroi. Insomma, riprendendo gli ultimi tre minuti del film, andremo più a fondo su come Hiro è riuscito nell'impresa di rimettere insieme tutti i pezzi del suo robot e anche di come ha deciso di lanciarsi nella lotta contro il crimine con Wasabi, Go Go, Fred e Honey Lemon.

Più spazio, più dettagli, più espansione

A sostegno della teoria che un'espansione dell'universo Disney possa servire a rendere più approfondita l'analisi di molti personaggi, la serie di Big Hero 6 lavora anche per dare più spazio al personaggio di Tadashi, il fratello di Hiro prematuramente scomparso; grazie a dei flashback, trattati sempre con grande tatto e con una forte vena di malinconia, la serie non mancherà mai di sottolineare quanto importante sia stato il ragazzo non solo per la vita del protagonista, ma anche per il college stesso, che ha deciso di dedicare l'area di ricerca e sviluppo alla sua memoria. Un aspetto da non sottovalutare, perché il target di riferimento della serie resta quello dei più giovani e proporre loro un argomento quale la perdita del proprio fratello, in queste modalità, è un atto di grande coraggio; un non voler realizzare un contenuto naif, decontestualizzato dalle problematiche che già erano state affrontate nel Classico.

Ogni puntata è pensata per far sì che accanto al nemico di turno da affrontare ci sia anche una problematica adolescenziale da vincere: tra queste la volontà di raggiungere l'indipendenza, non solo come individuo, ma spesso anche come membro della squadra; nonché i diversi approcci al mondo del lavoro, dello studio e alla strategia combattiva. In questo si andranno a creare spesso anche degli espedienti per riuscire a far formare ai cinque membri umani di Big Hero 6 delle coppie miste, così da poter mettere a paragone le diverse attitudini dell'uno rapportate alla presenza dell'altro.

Se dovessimo quindi trovare dei punti deboli a quella che è una serie che nasce con l'unico obiettivo di intrattenere un pubblico giovane e dare maggior spazio all'universo di San Fransokyo, potremmo andare a scavare nella proposta degli antagonisti, non eccessivamente ispirati e mai talmente cattivi da far sentire il gruppo in vero pericolo. Si va dall'influencer di turno che decide di rapire il gatto di Hiro all'eremita della foresta che punta alla distruzione della tecnologia per un suo trauma personale.

Tra gli aspetti positivi, invece, c'è la volontà di mostrarci la città, che non ci era stata completamene presentata nel corso del Classico: dopo averne visitato soltanto i quartieri più industrializzati o anche quelli maggiormente popolari, che ci erano stati anche mostrati in Kingdom Hearts III, finalmente Disney ci porta leggermente fuori dal centro cittadino, attraversando quel ponte che conduce alla periferia. Scoprendo, così, le foreste e gli ambienti più naturali intorno a San Fransokyo si denota anche un grande livello di dettaglio per un mondo che si espande anche dal punto di vista territoriale. Elemento da non sottovalutare a fronte del fatto che i Classici Disney hanno sempre cercato di costruire degli agglomerati cittadini autosufficienti, ma che negli ultimi anni si limitavano a una sorta di comfort zone, senza andare mai effettivamente più in là di quanto servisse.

Dal 3D al disegno tradizionale

Quello che balzerà subito agli occhi, invece, è sicuramente la transizione scelta da parte del team produttivo dalla CGI al 2D: l'animazione, infatti, torna ad essere quella tradizionale, proponendo la saga in un formato completamente diverso. I tratti sono meno affusolati, le linee sono leggermente più spigolose, ma i colori sono ancora più accesi e l'illuminazione aiuta ad avere un ritorno dell'immagine molto gradevole, più affine agli standard di un pubblico giovane. Inoltre lo stile tradizionale permette anche di giovare di un Baymax ancora più candido e che, seppur non riesca a trasmettere quella sensazione di morbidosità del 3D, riesce senza alcun dubbio a confermarsi il nostro operatore sanitario preferito. Se all'inizio impiegherete un po' ad abituarvi alla transizione, soprattutto se il Classico è ancora ben saldo nella vostra memoria o se siete reduci da un rewatch per approcciare al meglio la saga, vedrete che col tempo tutto vi risulterà normale e, forse, sarà la CGI a risultare straniante, facendo un passo indietro.

Inoltre, per approfondire ancora di più il tratto e l'interazione tra i vari personaggi, troverete su Disney+ anche la raccolta di corti animati pubblicati a sei mesi dalla prima TV statunitense della serie: la prima tranche di sei episodi era andata in onda sul canale YouTube di Disney Channel ed era stata trasmessa in Italia dal primo aprile del 2018 su Disney XD. Ora potrete trovare tutti questi corti nell'apposita scheda, mentre Beymax Dreams, la seconda stagione di corti animati composta da soli tre episodi, resta per ora inedita in Italia, anche se potrebbe sfruttare un lancio su Disney+. La terza stagione di Big Hero 6, invece, inizierà il 21 settembre su Disney XD, ma solo negli USA, e sarà composta da undici episodi invece che da ventidue.

Big Hero 6 - La Serie Big Hero 6 - La Serie, la cui prima stagione è disponibile su Disney+, per un totale di 25 episodi, si candida per essere una delle declinazioni seriali più interessanti della produzione Disney. Se già Aladdin a suo tempo era riuscito ad intrattenerci grazie alle numerose avventure con Genio e lo straccione per eccellenza, Hiro Hamada e i suoi amici supereroi non saranno da meno. Grazie ai temi trattati e alla resa grafica, oltre che ai dialoghi mai banali e a vicende molto leggere da digerire e da guardare - senza mai ammorbarci eccessivamente con tecnicismi ingegneristici - Big Hero 6 - La Serie si prospetta un ottimo prodotto di animazione anche per chi non ha pienamente apprezzato il Classico del 2014 e che adesso potrebbe decidere di tuffarsi nuovamente nell'universo tecnologico e robotico di San Fransokyo.

7.5