Vita da Carlo Recensione: la deludente sitcom Amazon di Carlo Verdone

Carlo Verdone come sindaco di Roma. L'idea non è affatto male, ma lo è altrettanto la sua serie tv su Amazon Prime Video?

Vita da Carlo Recensione: la deludente sitcom Amazon di Carlo Verdone
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Carlo Verdone viene accolto ancora oggi dalla folla come uno dei più grandi esponenti del cinema e della comicità italiana. Lo si intuisce dall'esperienza che lo ha visto coinvolto alla 16esima edizione della Festa del Cinema di Roma, in cui l'attore e autore è stato accolto da una platea febbricitante, tutta in attesa di vedere in anteprima i primi quattro episodi di Vita da Carlo, la sua nuova serie in arrivo dal 5 novembre su Amazon Prime Video (scoprite tutte le uscite Amazon di novembre 2021). Gente gremita che si dilunga in uno scroscio di applausi e di risate a schermo aperto, facendo battere anche un po' le mani durante la visione degli episodi, più mossa dall'eccitazione e dalla goliardia del momento che per l'autentica prestazione dell'interprete all'interno di quei capitoli da lui stesso diretti e sceneggiati.

Perché Verdone non può abbandonare il ruolo di creatore dei propri testi e di regista delle sue opere, anche quando si tratta di mettersi a sperimentare con il territorio della sitcom, di cui cerca di inseguire e osservare i codici tanto scritti quanto ripresi dalla macchina da presa. Al suo fianco però si lascia sostenere e aiutare da Nicola Guaglianone e Menotti, con cui aveva già avuto modo di collaborare per Benedetta follia in cui recitava accanto a Ilenia Pastorelli, forse ultimo suo film velatamente più divertente rispetto all'arenarsi perpetuo e costante dei suoi lavori più recenti.

Da attore, regista, sceneggiatore a sindaco di Roma

È in fondo proprio sulla finestra di Amazon che, a causa delle chiusure dei cinema e dei rimandi dovuti alla pandemia, Si vive una volta sola di Carlo Verdone ha visto la luce, lontano dal buio della sala - se non per pochi, limitati e quasi per nulla pubblicizzati giorni nella Capitale (qui trovate la nostra recensione di Si vive una volta sola).

Fortunatamente però Vita da Carlo non ha la stessa mancanza di lungimiranza pur fallendo in parte il proprio obiettivo, ossia quello di riuscire a realizzare un prodotto che sappia far risplendere nuovamente il talento di un attore e autore che tanto abbiamo apprezzato e che negli ultimi anni ha visto la qualità artistica delle proprie produzioni calare drasticamente. È proprio sulla figura iconica di Verdone che Vita da Carlo basa il suo impianto narrativo e la storia verticale che va delineando, ripercorrendo l'immagine ormai sfocata di un vero simbolo della nostra italianità che poggia il proprio successo contemporaneo sempre sui risultati e i meriti ricevuti nelle decadi precedenti. Qui infatti Carlo Verdone veste i panni di se stesso, attore rinomato, amato, talmente tanto lodato da ergersi a figura paterna e di fiducia a cui poter assegnare il proprio voto a sindaco di Roma. Lui che nella Città Eterna ci è nato e cresciuto. Lui che ne ha fatto baluardo di un cinema che nella Capitale ha trovato il suo fulcro. Lui che da sempre quella squadra della sua città l'ha tifata, facendola diventare un'occasione per i fan di parlare con il proprio mattatore preferito.

Se l'intuizione perciò è tutta nel voler creare una serie tra la realtà simbolica di Carlo Verdone e la finzione di una costruzione seriale che ricalca il genere della comedy, è sulla fattualità del prodotto che dobbiamo andare a ragionare, cercando di cogliere le motivazioni della sua esistenza e i risultati che porta.

Punti a favore e contro di Vita da Carlo

Sicuramente assicurarsi una personalità come quella di Verdone è per Amazon una ragione di vanto e di richiamo che sicuramente condurrà diversi spettatori italiani ad intrattenersi con le puntate offerte dalla piattaforma Prime Video. Ma è anche una sofferenza percettibile nella scrittura quella che Vita da Carlo lascia trasparire, dove l'elogio autoreferenziale - anche se in chiave auto-ironica - e l'inadeguatezza nello svilupparlo generano una frizione stridente che concentra troppo il prodotto sul protagonista, invece che sull'interezza della narrazione.

Una gestione della sitcom che il progetto riesce a mantenere solamente con una certa presa alla sua prima puntata, andando a calare poi gradualmente, implodendo su se stesso proprio in virtù del piegarsi ad una figura tanto rinomata. Non è forse un caso che i fan nella serie chiedano all'attore di rifare i suoi personaggi storici? Non è forse una presa di coscienza evidente quella di Carlo Verdone che nello show vuole dedicarsi teoricamente ad un lungometraggio autoriale e impegnato e si ritrova invece a girare con video e meme concorrendo per la carica di sindaco di Roma?

Vita da Carlo è un'ulteriore prova di quanto fondamentale è stato - ed è tuttora - uno dei più importanti, affezionati e giustamente stimati artisti del nostro panorama, ma è più il ricordo che ce lo fa vedere grande rispetto a ciò che riesce ultimamente ad offrirci. E probabilmente è questo l'unico modo con cui è possibile approcciarsi alla serie: cercare di guardarla con occhi bonari, tenendo bene a mente che quella sarà anche la vita (finzionale) di Carlo, ma non è avvicinabile al livello assai più alto che l'artista ha saputo raggiungere in altre stagioni della sua carriera.

Vita da Carlo - Stagione 1 Il presupposto su cui si basa Vita da Carlo è divertente e accattivante: far diventare l'attore, regista e sceneggiatore sindaco di Roma, città natale dell'autore e da lui stesso sempre osannata. Ma la serie tv Amazon in cui Verdone interpreta se stesso va velocemente inserendosi su quella scia di prodotti mediocri che ultimamente l'artista ci ha offerto, ricordandoci ancora una volta il suo status di icona, che però non preclude la possibilità di poter vederlo nuovamente risplendere in qualche titolo, sia esso cinematografico o seriale. Tuttavia, Vita da Carlo è una sitcom all'italiana da guardare con occhi bonari, per ricordare l'affetto che proviamo per Carlo Verdone, ma anche che i punti massimi della sua carriera sono stati ben altri.

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