Carmen Sandiego: la recensione della nuova serie animata di Netflix

Netflix resuscita la ladra con il fedora rosso rivedendone la mitologia e creando un prodotto interessante sia per un nuovo pubblico che per i vecchi fan

Carmen Sandiego: la recensione della nuova serie animata di Netflix
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Azione, divertimento e un pizzico di nostalgia. La ricetta è di quelle che fanno presa sul pubblico molto facilmente, e Netflix lo sa benissimo. Ecco venire alla luce così la comunione tra uno showrunner navigato come Duane Capizzi (tra le altre lo ricordiamo per Darkwing Duck e The Mask) e un personaggio di sicura presa per i ricordi di spettatori adulti. L'operazione è semplice e di quelle che negli ultimi anni stanno avendo un riscontro notevole: rilanciare un brand per giovani ormai obsoleto, sfruttando una prima iniezione di pubblico nostalgico, cercando poi di catturare l'attenzione dei più piccoli ed entrare definitivamente nel loro pantheon di interessi. Una sorta di trasmigrazione del culto dal genitore - che molto spesso in questo tipo di operazioni funge da impulso primario - al figlio, che si ritrova così ad appassionarsi a idee di venti o trent'anni prima, rimodellate sul suo tempo e le sue esigenze. È successo con Star Wars, in grande, ed è lo stesso percorso che si è deciso di intraprendere con Carmen Sandiego (di cui il 24 gennaio esce anche il romanzo, edito da Salani).

Dal mouse al rampino

La serie nasce come videogioco educativo,un'avventura grafica punta e clicca nella quale, tramite l'apprendimento di nozioni storiche e geografiche, e grazie alla scoperta di vari indizi, il giocatore aveva come compito quello di trovare e catturare la pericolosa criminale Carmen Sandiego. La successiva serie animata mutuava il concetto alla base del gioco, inserendo come protagonisti due ragazzini che facessero le veci del giocatore; lo scopo era sempre lo stesso, seguire le investigazioni di Zack e Ivy per scovare la sfuggevole ladra, il tutto condito da interessanti lezioni di storia e geografia. Come riproporre quindi questa tipologia di dinamiche vent'anni dopo, a un pubblico poco abituato e quel particolare genere videoludico e ai toni e i modi dell'animazione anni '90? Semplicemente si è deciso di non farlo.
E a posteriori non si può che ritenere la scelta più intelligente, forse addirittura l'unica possibile. Netflix ha infatti deciso di prelevare un'icona oramai sparita e riproporla in una versione tutta nuova, completamente rivista, e decisamente più in linea con i gusti odierni. Carmen Sandiego è un autentico ribaltamento del concept originario, una riscrittura totale, che partendo da elementi classici della serie (come l'iconico outfit o il ricampionamento della storica sigla), utili soprattutto ad agganciare il vecchio pubblico e giustificare il nome, prende strade impreviste e tutte nuove.

La rinascita di una ladra

Carmen (doppiata in originale dalla bravissima Gina Rodriguez) non è più il capo della pericolosa organizzazione criminale V.I.L.E., il nemico numero uno, l'obiettivo delle investigazioni; è adesso, in questa mitologia rovesciata, la giovane eroina che alla V.I.L.E. (qui scuola per criminali in cui lei stessa ha studiato), dà la caccia, aiutata dai due fratelli Ivy e Zack (altri rimandi alla serie originale), e il Giocatore (Finn Wolfhard), giovane hacker che aiuta Carmen dalla sua cameretta, inscenando così un vero e proprio gioco metatestuale. C'è una storia di origini, il mistero della vera provenienza della ragazza, una serie di nemici strani e particolareggiati, rivelazioni e ribaltamenti di prospettive.
Con uno stampo che ricorda la narrazione supereroistica, Carmen Sandiego si riconverte da noir a prodotto di puro intrattenimento, dove a farla da padrone non è più l'investigazione ma la pura azione, frenetica, incessabile, a tratti anche spettacolare, grazie ad un tratto dinamico ed una buona tecnica di animazione, che per stile generale ricorda molto quello di altre due eccellenze come Samurai Jack e Kim Possible. Ed è effettivamente proprio all'eroina Disney che Carmen si rifà principalmente, tra una certa somiglianza estetica e tutto un arsenale di mosse e marchingegni da sfoderare in articolate acrobazie.

Una moderna Robin Hood

Non manca però quello che era il fine ultimo dei prodotti originali, la divulgazione. Nozioni geografiche, riferimenti artistici, citazioni visive e testuali: l'intera serie è scandita dalla presenza organica del momento istruttivo, solidamente intessuto nella trama dei singoli episodi, senza mai risultare particolarmente artefatto o invasivo. Le informazioni ci vengono somministrate come propedeutiche alla narrazione, che per il resto, ad esclusione dei primi due episodi introduttivi, procede scandendo una formula ben precisa, e che a tratti soffre di ripetitività, prestata di volta in volta alla nuova soluzione scenica.

C'è Carmen che si reca sul potenziale luogo del crimine, intuisce il piano della V.I.L.E., si scontra con il suo ex compagno di turno, riesce a risolvere la questione. Il tutto accompagnato dalla sottotrama comica che vede l'agente Chase Devineaux come novello ispettore Zenigata, agente dell'Interpol ossessionato da Carmen Sandiego, da lui vista come responsabile di tutti i crimini della serie. Oltre che fucina di gag e momenti divertenti, questi è anche espediente utile a ribadire la rilettura in chiave eroica della ladra in rosso, che adesso si ritrova in una dinamica molto vicina a quella di Robin Hood o Spider-Man, a compimento finale dell'operazione di reboot. Un'operazione reboot che ci piace, perché in questi vent'anni non abbiamo mai smesso di chiederci una cosa: dov'è finita Carmen Sandiego?

Carmen Sandiego Divertente e adrenalinica senza però dimenticare la natura educativa da cui trae origine. Netflix riesce nel suo intento di creare un’opera trasversale, capace di riportare ai suoi vecchi fan un brand quasi dimenticato, e contemporaneamente attirando un nuovo pubblico giovanile grazie a un look accattivante e una sana dose di divertimento. Carmen Sandiego riscrive una mitologia nascosta nella memoria e ci restituisce un’eroina carismatica, un esempio da seguire, un nuovo idolo.

7.5