Cinque giorni al Memorial Recensione: etica medica e morale su Apple TV+

Vera Farmiga è la dottoressa Anna Pou su Apple TV+, nella serie che tratta dei fatti reali accaduti dopo il passaggio dell'uragano Katrina a New Orleans.

Cinque giorni al Memorial Recensione: etica medica e morale su Apple TV+
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Nelle nostre prime impressioni su Cinque giorni al Memorial avevamo già accennato quanto il portato scioccante e emotivo fosse una delle cifre narrative che caratterizzava fin dalle puntate iniziali la serie Apple TV+ (avete già adocchiato le uscite Apple TV+ di gennaio 2023?). Il proseguimento del racconto su una delle conseguenze dell'uragano Katrina ha continuato a mantenere nel suo andare avanti il medesimo impatto sconvolgente e disturbante. Non per la volontà di Cinque giorni al Memorial di scuotere o colpire lo spettatore entrando nei particolari scabrosi di un evento mortale, ma per la diretta e lacerante scoperta di una verità che ha messo in subbuglio la realtà medica americana e quanto, in alcune situazioni, si tratti davvero di dover agire secondo scelte di vita o di morte.

Cinque giorni al Memorial: di chi è la colpa?

Ambientando il racconto pre-durante-post passaggio dell'evento atmosferico che mise in ginocchio la città di New Orleans, la serie ideata da John Ridley e Carlton Cuse, sviluppata partendo dall'opera omonima della scrittrice e giornalista Sheri Fink, è il resoconto dettagliato di una decisione tragica presa dalla dottoressa Anna Pou e delle morti che ne seguirono.

È l'aver praticato l'eutanasia da parte del medico, assieme a due infermiere, a dei pazienti che per condizioni di salute o di difficoltà non sarebbero stati in grado di essere prelevati dal Memorial Medical Center, lasciati perciò morire mentre tutti gli altri venivano tratti in soccorso. Per molti un aver voluto vestire i panni di Dio, per il chirurgo Pou l'unica maniera per poter salvare più persone possibili all'interno di una struttura che non era più in grado di poter preservare le persone degenti. Nella cornice più larga, invece, il quadro di una sanità che non aveva un adeguato piano di evacuazione e che si è ritrovata a dover fare i conti con le proprie negligenze e inadempienze, alla ricerca infine di qualcuno contro cui puntare il dito, cercando di non colpevolizzare solo se stessa, ma stanando responsabili e capi espiatori.

È così che Cinque giorni al Memorial, mettendo in discussione l'intero assetto istituzionale, ma non privando la dottoressa Anna Pou di una posizione scomoda e da biasimare, passa dall'essere reportage di quel terrore causato dall'uragano ad una riflessione sul ruolo che una figura di riferimento deve ricoprire, spingendosi fino ai territori dell'etica medica e morale.

Dalla drammaticità dei danni esponenziali che hanno intaccato le vite e la quotidianità di un'intera cittadina, la serie si espande non cercando di stabilire le ragioni o le accuse da dover muovere ai vari personaggi, bensì pone lo spettatore nella condizione di interrogarsi sui bivi di fronte a cui può capitare di essere posti. Questioni che trascendono le semplici puntate della serie, che si impregnano comunque di domande e quesiti umani e professionali, i quali guardano a come siamo portati ad agire davanti a una catastrofe, dovendo poi accettare e/o spiegare le motivazioni che ci hanno spinto a comportarci in quel determinato modo.

Una ferita in formato serie tv

Trovando una buona commistione tra descrizione di un fatto reale e tensione suscitata dall'alternanza dei ricordi dell'accaduto, Cinque giorni al Memorial è l'esempio di come la vita vera può essere il più terrificante dei teatri e quanto il suo carattere e i suoi avvicendamenti possano costituire dilemmi che alimentano trame e narrazioni. Di come prendere dal reale possa costituire una fonte di ricerca infinita, ma solamente una scrittura assennata e accorta può stratificare in livelli e sotto testi uno scibile umano che, se non può essere contenuto tutto, è possibile selezionare e analizzarne almeno una parte.

La fotografia di una sola porzione lacerata dal passaggio dell'uragano Katrina, che ha inflitto cicatrici ben più profonde della sola distruzione di abitazioni, edifici e infrastrutture. Il trauma di un tessuto più grande, che continua a alimentare domande e invadere di incubi la memoria, riportata su Apple TV+ in forma seriale.

Cinque giorni al Memorial Cinque giorni al Memorial è una ferita ancora aperta che riporta indietro fino al passaggio dell'uragano Katrina e ai danni che ha causato. Una serie che si divide tra etica medica e morale, tra le domande su quale ruolo si deve ricoprire nei momenti di difficoltà e chi è che può decidere se qualcuno può o non può vivere. Un racconto che mescola la tensione della costruzione dovuta alla fiction con il dolore di ciò che è accaduto veramente, destabilizzando e scioccando lo spettatore.

7.5

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