Dash & Lily Recensione: la nuova serie romantica Netflix

Dash & Lily mette in scena un'atipica commedia romantica in cui la corrispondenza epistolare in chiave postmoderna diviene il fulcro dell'intera vicenda.

Dash & Lily Recensione: la nuova serie romantica Netflix
Articolo a cura di

Quale periodo migliore di quello natalizio per raccontare una storia romantica? Avvicinandosi alla sempre funzionale tematica dell'amore adolescenziale, Dash & Lily si presenta tra le uscite Netflix di novembre come un'opera particolarmente adatta ai teenager, non del tutto priva di spunti interessanti anche per le persone più grandi.

La serie, tratta dal romanzo "Dash & Lily's Book of Dares" scritto da Rachel Cohn e David Levithan, mette in scena le peripezie degli omonimi protagonisti, Dash e Lily appunto, che si faranno l'un l'altra presente i propri dubbi ed incertezze attraverso un diario dalla copertina rossa. Curiosi? Non vi resta che leggere la nostra recensione in anteprima per capire se questa serie fa per voi.

Un diario per unirli

Durante il periodo natalizio, a New York City due giovani sconosciuti sono destinati ad incontrarsi. Da una parte abbiamo Dash, un ragazzo riflessivo e amante dei libri, che odia il Natale per il clima di esagerato ottimismo che in qualche modo sembra aver contaminato un po' tutti, mentre dall'altra abbiamo Lily, una giovane ragazza amante del Natale. Dash, in un giorno come tanti, trova un particolare libro all'interno di una biblioteca di New York, che in realtà si rivela essere un diario contenente un vero e proprio rebus che lo porterà via via a risolvere piccoli enigmi di difficoltà crescente.

A sua volta, il ragazzo utilizzerà il diario per provare a conoscere di persona chi l'ha scritto, spingendo l'autrice Lily ad ingegnarsi per scoprire la misteriosa identità del suo interlocutore. Il diario diviene così un vero e proprio contenitore dei sogni e dei dubbi dei due giovani che, proprio confidandosi con qualcuno che in realtà non hanno mai visto di persona, riusciranno a creare tra loro un legame empatico sempre più profondo, che li porterà anche a conoscersi meglio da un punto di vista introspettivo.

Uno degli spunti più interessanti dell'opera è forse proprio quello legato al diario, che punta così l'attenzione non tanto sull'impersonalità data dai social, quanto su una dimensione maggiormente umana ed emozionale dei legami affettivi, dato che i protagonisti tenteranno in tutti i modi di lottare contro determinate imposizioni della società per portare avanti la propria personale visione del mondo.

A livello di caratterizzazione dei personaggi è stato svolto un buon lavoro, mediante una descrizione degli stessi capace di non forzare esageratamente la mano su determinati stereotipi, facendo sì leva su alcune delle peculiarità dei protagonisti (non così inclini nel frequentare luoghi affollati o caotici), senza però gettare tutto nel vittimismo esasperato. Il racconto ci pone così davanti a due ragazzi del presente che decidono di conoscersi in un modo se vogliamo anacronistico, quasi a voler riportare alla luce una sorta di corrispondenza epistolare andata inesorabilmente a sparire nel corso degli ultimi cinquant'anni, qui riadattata in un'ottica postmoderna.

È infatti la stessa Lily a sconsigliare caldamente di utilizzare internet a Dash per risolvere i primi enigmi, così da incentivare l'attitudine di entrambi a fare affidamento solo sulle proprie forze, cercando il più possibile di dare valore ad un sistema analogico ormai semplicemente fuori dal tempo.

Il continuo rincorrersi dei protagonisti, capaci di portare il diario via via in posti diversi - preoccupandosi anche nel momento in cui l'altra persona non lascia più ulteriori indizi per il proseguimento del gioco - donerà all'intera struttura narrativa un'impostazione abbastanza interessante, seppur incapace di puntare sui propri punti di forza soprattutto dalla seconda metà di stagione in avanti.

Dubbi ed incertezze

L'opera infatti, pur facendo leva su tutta una serie di premesse interessanti, capaci di suscitare un buon grado d'interesse nello spettatore, a lungo andare diventa leggermente monotona, incapace di immettere variabili davvero accattivanti in grado di generare abbastanza curiosità in chi la guarda. Gli stessi spaccati esistenziali dei protagonisti, che vedremo talvolta confrontarsi con le loro rispettive famiglie, non riusciranno in realtà ad aggiungere nulla di nuovo alla rodata formula del teen drama, portando alla luce semplicemente i difetti strutturali dell'opera, sì godibile ma esageratamente scontata.

Buono comunque il modo in cui è stato gestito il senso di inadeguatezza vissuto dai protagonisti nell'affrontare i propri limiti, dato che in svariate occasioni sia Dash che Lily dovranno fare i conti tanto con la solitudine, quanto con il fatto di non essere perfetti (un problema comune in moltissimi adolescenti), confidandosi con gli amici e i parenti più stretti nel tentativo di accettarsi per come si è davvero e non per far felici a tutti i costi gli altri.

Da un punto di vista puramente sentimentale, la serie non risulterà particolarmente profonda agli occhi del pubblico adulto, seppur in alcuni momenti i due personaggi principali riusciranno a generare un buon grado di empatia. Gli spettatori più giovani invece riusciranno probabilmente a passare sopra l'incedere della narrazione a tratti macchinoso, così da entrare maggiormente in sintonia con i personaggi, sicuramente peculiari nel loro modo di interagire con il mondo tramite il diario, ma capaci comunque di parlare il linguaggio universale dell'adolescenza.

Per quanto riguarda il comparto tecnico, la serie riesce a difendersi bene, facendo leva su una regia forse non particolarmente audace per quanto concerne i movimenti di macchina, ma comunque in grado di mettere in scena le numerose vicissitudini dei protagonisti in maniera soddisfacente. Buona quindi anche la fotografia, capace di far risaltare su schermo i numerosi personaggi anche per merito di un reparto costumi che fa spesso leva su colori molto accesi o dai motivi particolari, in grado di creare un bel contrasto con l'ambiente circostante. Interessanti anche le varie riprese notturne del periodo natalizio, perfettamente in grado di ammantare alcune sequenze della magia tipica del Natale.

Dash & Lily Dash & Lily risulta in definitiva un prodotto senza troppe pretese, leggero e tutto sommato godibile. La storia sentimentale messa in campo, nella quale il diario rosso gioca un ruolo fondamentale, risulta capace di mettere in scena in maniera decorosa il senso di inadeguatezza tipico dell'adolescenza. Peccato solo per alcuni difetti insiti nell'opera, tra cui una piattezza contenutistica di fondo e un ritmo (soprattutto durante la seconda metà stagione) incapace di catturare pienamente l'attenzione degli spettatori.

6.5