Dexter New Blood 1x05 Recensione: un desiderio di sangue e vendetta

New Blood raggiunge la metà stagione con una puntata dal nucleo interessante, circondata però da numerosi elementi che fanno solo marcia indietro.

Dexter New Blood 1x05 Recensione: un desiderio di sangue e vendetta
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New Blood raggiunge il giro di boa di metà stagione con una puntata che, ancora una volta, paradossalmente mette in luce le sue peggiori qualità. Il revival di Dexter infatti continua a confermare i nostri peggiori timori: una serie che non sembra in alcun modo interessata a dare una reale chiusura ad un personaggio storico della serialità televisiva, ma a ricreare i più importanti plot point della seconda parte del suo ciclo vitale - dal rapporto paterno con Lumen ora ovviamente trasposto in Harrison, al suo potenziale essere scoperto da persone a lui vicine. Nella nostra recensione di New Blood 1X05 - c'era perlomeno stato un primo vero scossone alla narrativa quando Dexter aveva scoperto con certezza che il figlio aveva ereditato, in un certo senso, il suo Passeggero Oscuro. Risvolto estremamente banale, con tuttavia il pregio di aver creato un solco da cui non si poteva tornare indietro.

Indipendentemente dal fatto che New Blood sia un flop o un top, la quinta puntata per molti versi ingrana la retromarcia, ritardando per l'ennesima volta una conversazione che chiunque sapeva sarebbe arrivata fin dall'annuncio di questo spin-off e sostituendola con idee confuse e spesso eseguite in modi distratti e superficiali, a parte una.

Preda dell'emotività

Ritroviamo allora il nostro buon Jim/Dexter (Michael C. Hall) confuso sul da farsi: far finta di nulla e provare a comportarsi da genitore provetto o affrontare di petto Harrison (Jack Alcott) e rivelargli di essere il Macellaio di Bay Harbour? Sempre incalzato dallo spettro di Debra (Jennifer Carpenter), più schizofrenico e noioso che mai, non riesce comunque a prendere una decisione, litigando oltretutto con il figlio che si sente tradito da questa mancanza di fiducia. Nel frattempo Angela (Julia Jones) si reca a New York per partecipare ad una conferenza ed indagare sul fantomatico e redivivo Matt Caldwell (Steve M. Robertson), mentre il "misterioso" killer che prende di mira solo ragazze praticamente scappate di casa continua la sua perversa routine.

A dir la verità, ci sono elementi di discreto interesse in questo episodio, che finalmente scava un po' di più nella psicologia del ritrovato protagonista - elemento incomprensibilmente messo troppo in secondo piano. Se fino ad ora avevamo osservato un Dexter Morgan nella sua inedita vita, piccola deviazione compresa, senza particolari sussulti o colpi di scena, adesso la situazione muta poiché sente Harrison in pericolo. È un cambiamento sottile ma incredibilmente affascinante, la sete di sangue che conosciamo così bene tradisce il codice di Harry e non mira più a criminali conclamati, bensì a chiunque metta a rischio il benessere del figlio. Si prendono di mira persone che meriterebbero allo stesso modo di essere dietro le sbarre, eppure il livello di tolleranza sembra scendere costantemente, fino al punto da abbandonare qualunque fase di studio o di sopralluogo per la foga.

Dexter è preda totale della sua emotività e ciò rappresenta forse la prima boccata d'aria fresca che New Blood ci ha consegnato. La quinta puntata, dunque, si risolve con un nucleo riuscito, circondato però da una miriade di elementi che proprio non vogliono trovare il loro posto: anzi, lo stesso cambio di prospettiva sul protagonista è ritratto in una delle maniere più lente e meccaniche possibili, così come il rivivere ancora la routine del nuovo villain di stagione; per arrivare ai momenti realmente d'impatto di entrambe le storyline bisogna a quanto pare passare sempre e comunque da dei lavori forzati, quando invece l'insieme dovrebbe essere più asciutto e minimale, condensato e non disperso. Manca un certo savoir-faire, un fascino e una delicatezza capaci di rendere i passaggi obbligatori della serie madre delle scene imperdibili.

Il resto non è da meno, da Harrison coinvolto perennemente in un teen drama fiacco e ripetitivo fino alle scoperte di Angela, che sfiorano livelli di casualità a dir poco ridicoli. È lampante quale culmine la narrativa stia cercando di (ri)creare, ma non può essere mossa da eventi randomici e conversazioni talmente innaturali e forzate. E, ci teniamo a ribadire, è un lavorio il più delle volte mediocre che tende palesemente ad inscenare dei plot twist che i fan di Dexter già conoscono. O, almeno, la direzione sembra questa; tocca a New Blood farci ricredere e sorprenderci.

Dexter Revival La quinta puntata di New Blood ha effettivamente degli elementi interessanti, questo è impossibile da negare. La nuova dimensione genitoriale di Dexter prende definitivamente il sopravvento quando sente Harrison in pericolo: il nostro protagonista perde lucidità, tradisce in molti sensi il codice di Harry e si lascia trasportare dalla sua emotività nel desiderio di sangue e vendetta, non più giustizia. È insomma un cambiamento sottile, perché in fondo prende di mira comunque delinquenti che meriterebbero di stare in prigione, ma affascinante. Stesso discorso per la routine del serial killer di stagione, che rivela nuovi tratti piuttosto disturbanti. Il problema è che per raggiungere questi momenti d'impatto bisogna sempre passare da dei lavori forzati, da sequenze noiose, spente e meccaniche, se non proprio già viste nello stesso revival. E il resto dell'episodio costruito intorno a questo buon nucleo si adagia proprio su questi livelli di mediocrità, a causa di una narrativa guidata troppo spesso da eventi e conversazioni ridicolmente casuali, volti a ricreare plot point che la serie madre aveva già coperto.