Dexter New Blood 1x09 Recensione: una buona puntata prima del gran finale

La penultima puntata di New Blood continua sulla buona linea della precedente, con idee intriganti che finalmente prendono il sopravvento sulle mancanze.

Dexter New Blood 1x09 Recensione: una buona puntata prima del gran finale
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Anche se con una dose generosa ed ingiustificata di ritardo, New Blood ha decisamente imboccato la retta via. Finalmente tutte - o quasi - le potenzialità che da settimane indicavamo come auspicabili punti di svolta della serie sono sbocciate e si prendono con forza le luci della ribalta, per una volta sorpassando le comunque numerose scelte poco lungimiranti o non convincenti. D'altronde è anche vero che non è un miracolo improvviso, non si tratta di spunti giunti dal nulla che si sarebbero casomai sommati alla già radicale casualità di alcune soluzioni narrative, ma sono proprio gli elementi interessanti e distintivi del revival.

E allora come la scorsa settimana - qui potete trovare la nostra recensione di New Blood 1x08 - ne fuoriesce una puntata godibilissima, guizzante, varia e con un culmine emotivo e scenico ben preciso; in pratica un episodio costruito con sapienza e buon ritmo, nonostante per certi versi rappresenti la conferma del fallimento di diverse idee di questo show, nonché la sublimazione di altre. Dexter New Blood finirà a breve e all'appello manca il nuovo series finale, dal compito estremamente arduo, perché deve dare un senso conclusivo a New Blood, creare un tassello che aggiunga davvero qualcosa all'epopea di Dexter Morgan.

Vigilanti o peccatori?

Per il momento, tuttavia, è meglio concentrarsi sui nostri due protagonisti, che avevamo lasciato in uno dei loro primi e genuini momenti di contatto emotivo: Dexter/Jim (Michael C. Hall) ha infatti appena rivelato a Harrison (Jack Alcott) di comprendere perfettamente le sue rabbiose necessità e voglie di sangue, di capire alla lettera cosa significhi avere con sé un Passeggero Oscuro. E li ritroviamo in casa proprio nel mezzo di questa conversazione squisitamente cruciale, in cui in sostanza il macellaio di Bay Harbour cerca di porsi - per quanto possibile viste le evidenti differenze - come Harry a suo tempo fece con lui. Insomma, cercando di trasmettere a suo figlio il Codice, le maniere giuste per incanalare la brama di violenza e dominarla dopo averla sfruttata al meglio, senza dimenticare la regola fondamentale del non farsi scoprire.

Si inaugura cosi un Natale stranamente gioioso in casa Morgan/Lindsay, mentre sullo sfondo delle immancabili nubi iniziano ad assumere un colorito sempre più scuro, in particolar modo con le forme di un ancor più vendicativo Kurt (Clancy Brown) e un'Angela (Julia Jones) ormai vicinissima alla terribile verità. Come detto poc'anzi, è una puntata dai ritmi eccellenti capaci di esaltare meravigliosamente il nucleo vitale di New Blood, quel rapporto padre-figlio bloccato da annosi segreti, dubbi, paure derivanti da un passato traumatico che andava evitato a qualunque costo. Arrivati a questo punto, però, non importa più, poiché Dexter si rende conto di quanto suo figlio volesse esattamente una tale chimica con lui e non un aver a che fare con tecnico forense traumatizzato e debole.

Di padre in figlio

Ed è gestito in generale con un savoir faire all'altezza: è semplicemente soddisfacente guardare Dexter nell'atto di insegnare le numerose tecniche di mimetizzazione sociale, il cambiamento nella gestualità e nelle espressioni di Harrison e il rapporto di entrambi molto meno teso e più libero con Angela e Audrey (Johnny Sequoyah); se non fosse per il fatto che ora è il capo della polizia ad essere continuamente allarmata vicino al suo fidanzato, già con tutte le prove per inchiodarlo, ma che risultano così difficili da accettare, da elaborare. O magari si sta formando un dilemma morale sul suo operato, un calcolo quasi dal sapore utilitaristico sul numero di persone che Dexter ha eliminato e la quantità infinitamente superiore che invece ha salvato - non è altro che l'ennesimo spunto intrigante su un finale che, se ben orchestrato, potrebbe rivelarsi fortemente d'impatto.

Al contempo, è la puntata che purtroppo sancisce innanzitutto l'insuccesso totale di un villain come Kurt, in assoluto tra i meno ispirati dell'intero franchise. Dalla caratterizzazione lacunosa e fuori luogo ad una sensazione di pericolo che non è mai riuscito a sollevare, se non in un'unica istanza, Caldwell non funziona, è sottotono su qualsiasi piano lo si voglia considerare, privo com'è anche dell'estetica meticolosa del comunque mediocre Doomsday Killer. A fargli buona compagnia vi è il fantasma di Debra (Jennifer Carpenter), un'idea tanto intelligente e ricca di carisma su carta quanto poco ispirata, fastidiosa e tristemente ripetitiva all'opera.

Dexter Revival Con le ultime due puntate New Blood si è finalmente rimesso in carreggiata. Intendiamoci, il revival nel suo insieme ha ancora numerosi difetti ed anche la nona puntata non fa altro che sancire una volta per tutte il fallimento come villain di Kurt - semplicemente inadatto e poco ispirato nella sua mediocrità - e del fantasma di Debra quale ombra morale di Dexter, che da idea interessante si è trasformata in un lamento continuo e spesso trash di poche frasi e gesti ripetuti all'infinito. Ma questa volta a dominare sono gli aspetti positivi e distintivi di New Blood, quel rapporto padre-figli fino ad ora sempre incagliato e tenuto indietro da segreti, paure, timori di un passato traumatico che non doveva ripetersi mai più. Ora quella fase è superata e il duo Dexter-Harrison può davvero esplodere, in una dinamica che ricorda ovviamente da vicino la stessa di Harry, ma molto più sentita, emotiva, conquistata con sudore. E tra le ombre vi è sempre Angela che ormai è ad un passo dalla verità; il finale - se gestito per bene - potrebbe dare un'ulteriore scossa positiva.