Doom Patrol 2 Recensione: un ritorno in grande stile su Prime Video

La seconda stagione di Doom Patrol arriva il 28 settembre su Amazon Prime Video ed è subito introspezione e psichedelia del supereroismo.

Doom Patrol 2 Recensione: un ritorno in grande stile su Prime Video
Articolo a cura di

Segnatevi la data, perché il 28 settembre torna Doom Patrol su Amazon Prime Video, con la sua seconda stagione. L'anomalo e sgangherato gruppo di supereroi, nato sulle pagine dei fumetti DC Comics nel 1963 dalla penna di Bob Haney e Arnold Drake con i disegni di Bruno Premiani, prosegue le proprie avventure per salvare il mondo da minacce di strana natura, sottili e subdole rispetto a quelle tipiche del genere supereroistico classico. Se le nostre prime impressioni su Doom Patrol 2 ci avevano lasciato con la voglia di saperne di più e di confermare o meno la qualità di questo grande ritorno, non vi resta che seguirci nella nostra recensione completa.

Dorothy e Caulder

Nel finale della prima stagione avevamo lasciato la Doom Patrol subito dopo aver sconfitto l'intangibile e sottile - nel vero senso della parola - Mr. Nobody, il villain che aveva rapito il Capo, Niles Caulder (Timothy Dalton). Attraverso momenti di pura follia narrativa, Robotman (con la voce di Brendan Fraser), Crazy Jane (l'incredibile Diane Guerrero), Negative-Man (Matt Bomer), Rita Farr (Elasti-Woman, interpretata da April Bowby) e Cyborg (Joivan Wade) erano riusciti a liberare Caulder, solo per scoprire che la loro condizione di reietti della società era stata provocata dallo stesso Capo, nel tentativo di permettere ad una misteriosa ragazzina di prolungare la propria aspettativa di vita. Da questo presupposto parte la seconda avventura della Doom Patrol.

Traendo parecchi spunti dall'immortale run fumettistica scritta da Grant Morrison a partire dal 1989, ovvero la principale fonte d'ispirazione della serie - tanto che nella prima stagione il demiurgo scozzese viene apertamente citato -, a movimentare le cose, come se non lo fossero già abbastanza, arriva infatti la misteriosa ragazzina vista nell'ultima puntata della prima stagione: Dorothy Spinner, impersonata da Abigail Shapiro.

Attraverso la lente dei flashback, viene raccontata la storia di Caulder e Dorothy, correlati da un forte legame di sentimenti parentali risalenti alla fine del XIX secolo. La ragazza è deforme e ha i pesanti lineamenti del viso molto simili a quelli di uno scimpanzé. Viveva in un'epoca fin de siècle in cui i portatori di handicap fisici erano considerati fenomeni da baraccone, sfruttati a livello di schiavitù. Dorothy si circonda quindi di vari amici immaginari, che tanto immaginari non sono: il suo superpotere le permette infatti di far diventare reali le visioni che ha nella testa. Dopo aver ucciso il proprietario del circo che la teneva schiava, viene presa sotto l'ala protettiva di Caulder. Da lì comincia il calvario dello scienziato per proteggerla e rendere longevi entrambi, fino ai giorni nostri.

Piscologia e psichedelia

Le nove puntate di Doom Patrol 2 si rivelano una vera e propria discesa psicologica, ma anche psichedelica, nei meandri della mente e nei conflitti interiori personali e generazionali di ognuno dei protagonisti. Per esempio, la narrazione con la quale vengono gestite le sessantaquattro personalità di Crazy Jane è pura arte. Quest'ultime vengono infatti rappresentate come abitanti di una stazione sotterranea della metropolitana; un grande spazio chiamato underground, che altro non è che la mente stessa di Jane, teatro di avvenimenti catartici atti ad esorcizzare gli abusi sessuali del padre.

E che dire del rapporto tra Larry Trainor e il figlio, abbandonato insieme alla moglie negli anni Cinquanta a causa del grave incidente subito, che, ritrovato ormai anziano alla fine della carriera militare, non può far altro che tradirlo e tentare di consegnarlo all'esercito, perché non lo riconosce più come padre. Alla pari dell'uomo per il quale aveva perso la testa, tenendo nascosta la sua omosessualità pur avendo una famiglia. Problemi irrisolti, cerchi lasciati aperti.

O la cruda realtà che viene sbattuta in faccia a Rita Farr, quando le riaffiora il ricordo di come fosse diventata attrice di successo grazie alle spinte che la madre dava alla sua carriera concedendo favori sessuali ai produttori. O ancora il rapporto di Robotman con la figlia, anch'essa lasciata da bambina subito dopo il tragico incidente che gli lasciò intatto soltanto il cervello. All'alba del matrimonio della figlia con la sua compagna - un altro legame omosessuale sbattuto in faccia a una società molto spesso bigotta - viene portato in evidenza come le differenze, le diversità che possono dar vita a "mostri" e "freak", possano in realtà essere un valore aggiunto. Questo perché i sentimenti che albergano nell'intera umanità sono universali.

Un breve cenno al rapporto amoroso che lega Cyborg/Vic Stone alla reduce di guerra Roni. Incontrata in un gruppo di ascolto per disadattati - anche lei è menomata a causa di un incidente in battaglia -, Vic se ne innamora perdutamente, ma lei nasconde un passato molto più fosco e alcuni innesti sottocutanei lo sottolineano. Vic deve così fare i conti con il carattere della donna che cozza con la sua moralità di supereroe, ex-membro della Justice League, e di vedere le cose in modo limpido. Finirà bene, ma non è mai tutto come sembra.

Sul versante tecnico è difficile non bacchettare Doom Patrol a causa di effetti speciali sicuramente migliori rispetto alla prima stagione, sebbene ancora piuttosto rudimentali. È ovvio che l'azione spregiudicata e spettacolarizzata non è mai stato il punto di forza della serie - aspetto persino più valido in questa seconda stagione più intima e profonda - ma a volte l'arretratezza ad esempio delle creature di Dorothy è lampante. Di contrasto si ha perlomeno una regia quasi sempre pulita nelle scene più concitate, rendendo anche le sequenze più folli facilmente leggibili.

Doom Patrol (TV) Doom Patrol è una serie tv che va vista da tutti, appassionati di fumetti o meno. A maggior ragione la seconda stagione, che spinge l'acceleratore sull'integrazione e l'accettazione delle differenze fisiche, psicologiche e della sfera sessuale. Con un'immensa Diane Guerrero e tutti gli altri un pelo sotto in quanto a bravura, questa stagione potrebbe risultare lenta nello sviluppo a chi ama soltanto l'azione supereroica. Per chi invece piace scavare più in profondità, può dare molte, davvero moltissime soddisfazioni. Alla trama principale che vede protagonista la storia di Dorothy e Niles Caulder, che lascia una porta aperta per la terza stagione, l'approfondimento degli altri personaggi è scritto in modo magistrale e Doom Patrol si riconferma tra le serie più coraggiose, trasgressive e tridimensionali mai viste sul piccolo schermo. Sebbene ci sia ancora qualche incertezza sul versante tecnico, nulla compromette la visione e l'apprezzamento delle avventure di questo sgangherato gruppo di eroi. Lo spirito Morrisoniano è salvo, per fortuna, e lo potrete constatare da voi su Amazon Prime Video.

8