Élite 6 Recensione: la migliore stagione della serie Netflix?

Dalla questione delle molestie alla transfobia, fino alle problematiche del razzismo e dell'omofobia: questa volta Elité 6 ha molto da dire.

Élite 6 Recensione: la migliore stagione della serie Netflix?
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Diamo a Élite ciò che è di Élite. E alla sua sesta stagione su Netflix (non perdete le serie Netflix di dicembre 2022), il prodotto spagnolo ideato da Carlos Montero e Darío Madrona ha dimostrato di avere davvero molto da dire, più di quanto abbia fatto negli anni precedenti. Non che essere divulgatore di insegnamenti e di temi da cui attingere sia mai stato il suo obiettivo. Pur essendo ogni volta andata a trattare argomenti ritenuti scottanti per il pubblico generalista e che dal loro sembrare o essere così estremi hanno saputo aprire, incuriosire, scuotere o almeno informare le coscienze su situazioni o identità considerate tabù, stavolta lo show ha fatto un passo ulteriore che l'ha portata a non essere più un semplice contenitore di intrattenimento. Una direzione ammirevole, pur dirottata ovviamente sul versante dello shock che ricerca sempre l'operazione iberica, ma che sceglie almeno di farlo aggiungendo una reale e tangibile gravità alle azioni dei suoi personaggi - se non ci credete intanto guardate quanto la posta in gioco si fa scottante nel trailer di Élite 6.

Il nuovo trauma di Las Encinas

Se nelle vicende precedenti erano stati molti i pregiudizi sdoganati, soprattutto per ciò che riguarda la sfera sessuale e la maniera di vivere l'amore e il piacere nella maniera più libera e priva di preconcetti possibile, con Élite 6 la storia continua sulla scia di un trauma proveniente dalla stagione passata che si riaffaccia come tema portante del ritorno su Netflix.

Lo stupro subito dal personaggio di Isadora (Valentina Zenere) diventa il centro di tutte le storyline che vanno diramandosi nella narrazione, molto più di quell'incidente iniziale che solitamente contraddistingue ogni stagione, ampliandosi andando a toccare i problemi della mascolinità tossica e dell'accettazione dell'altro. Il senso di frustrazione e rabbia da cui è percorsa Isadora non è mai, come successo con altri accadimenti della serie, semplicemente un espediente per i personaggi nell'inscenare un processo nel liceo di Las Encinas su cui poter muoversi con arroganza e perfidia, come hanno sempre un po' fatto. Stavolta la serietà dell'argomento pesa sui toni e sulle svolte intraprese dai protagonisti, per una storia che vuole cercare davvero di farsi spettro delle conseguenze di un atto così abominevole e di quanto sia arduo quando non si viene creduti. Un guardare alla contemporaneità che Élite 6 non riversa nel proprio racconto per spettacolarizzarlo, ma in cui sembra credere davvero, non essendo mai stata più incisiva come in questa stagione e condizionando con tale profondità anche il resto delle narrazioni dedicate allo specifico di ogni altro personaggio.

Tutte le questioni aperte da Élite 6

C'è infatti l'introduzione del primo protagonista transgender della serie, le questioni che lo mettono in relazione con gli altri e la transfobia insita di cui neanche ci accorgiamo, nonché l'affezione a un corpo in cui non ci si sente a proprio agio e per cui si cercano delle soluzioni. C'è un discorso attorno al razzismo che conosciamo e anche a quello meno palese, in cui si tenta di condividere l'origine delle proprie radici, non sapendo bene a quale gruppo di appartenenza rifarsi, mettendo in ballo anche le classi sociali.

C'è poi l'omofobia intrinseca nella società, quella che se non è mai esistita nella bolla di Élite è invece tangibile e pressante al di fuori, soprattutto in ambienti malsani come quelli del calcio, dove la bravura (o chiamiamola anche virilità) sembra dimostrarsi solamente in base a chi ti porti al letto e non facendo gol sul campo da gioco. E c'è infine anche la denuncia della violenza sulle donne, quelle prigioniere di un rapporto instabile, in cui vengono mostrate le diverse fasi di negazione, accettazione, ricaduta e uscita da quella situazione, la quale rimane però addosso come i lividi di chi dice invece di amare.

Certamente, come da suo solito, Élite non può mancare di esagerare un po' il tutto e di portare all'estremo alcune dinamiche relazionali all'interno della stagione. Ma è comunque un salto sorprendente quello che ha compiuto con la sesta stagione e che non è detto che si ripeta con la successiva. Un'attenzione all'attualità di cui congratularsi e ammetterne l'impegno. Un altro anno pieno di drammi e di tragedie a Las Encinas, ma forse con un po' di consapevolezza in più.

Elite - Stagione 6 Pur esagerando sempre e cercando comunque la strada del melodramma più spinto, la sesta stagione di Élite si prefissa il compito di poter parlare al suo largo pubblico cercando di guardare all'attualità, dal problema delle molestie alla transfobia, passando per la questione del razzismo a quella dell'omofobia nel mondo dello sport. Molti aspetti che la serie affronta, sorprendentemente, in maniera più matura rispetto al solito, pur rimanendo sempre lo stesso prodotto patinato che abbiamo conosciuto con Netflix.

6.8