Elves Recensione: il simpatico fantasy natalizio di Netflix

La nuova miniserie danese è un racconto di formazione che utilizza dei mostri antichi per insegnare il rispetto della natura.

Elves Recensione: il simpatico fantasy natalizio di Netflix
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Tra i boschi di una piccola isola gli alberi sembrano muoversi. Uno scricchiolio anticipa quel movimento secco, che ha il rumore dei rami spezzati, mentre nei paraggi regna il silenzio assoluto. La bestia dormiente ha sentito l'odore del sangue: proviene dall'interno del suo habitat naturale, quello che un gruppo di umani terrorizzati ha delimitato con delle recinzioni elettrificate. Il corpo si muove a scatti, come se fosse composto dello stesso legno che lo circonda, scivolando tra gli alti tronchi di un bosco sulle coste della Danimarca. Un nuovo sacrificio ha decretato l'inizio del banchetto, ma è sempre più difficile saziare l'appetito bestiale di questa violenta creatura. La sua specie si nasconde tra gli alberi, protettrice di un regno che subisce i colpi dello sfruttamento umano, ma lentamente riacquista il suo antico splendore. Gli elfi dei boschi sono affamati, e si muovono in branco.

Elves è una serie danese di stampo fantasy/horror, prodotta da Miso Film e distribuita da Netflix, che rimpolpa così il suo catalogo con un nuovo titolo natalizio. La storia ruota intorno a Josefine, una bambina che brama il rispetto dei suoi genitori, e riprende la classica morale norrena che insegna l'amore per la natura. Questo importantissimo messaggio è veicolato da un branco di mostri assetati di sangue: il loro aspetto, insieme alle movenze legnose, è uno dei pregi di un serial veloce e senza fronzoli, da guardare tutta d'un fiato.

Natale nel Bosco

I genitori di Josefine decidono di passare le vacanze di Natale su Armandsø, un isolotto poco lontano da Copenaghen, sfuggendo dallo stress della vita quotidiana insieme ai loro due figli.

Appena scesi dal battello che li ha condotti sull'isola dominata dai boschi, la famiglia fa la conoscenza dei pochi abitanti che calcano le strade di questo luogo riservato: sono persone schive, ma non cattive, che non nutrono una gran simpatia per i turisti. Dopo aver chiesto informazioni alla gente del posto, i quattro vacanzieri ripartono in direzione della baita che li ospiterà durante la pausa natalizia. La scelta sconsiderata di passare attraverso i boschi causerà un piccolo incidente: l'auto sobbalza come se avesse colpito qualcosa, ma su quella strada che costeggia una recinzione non sembra esserci nulla. In seguito la piccola Josefine raccoglierà un animaletto ferito e spaventato, decidendo di curare le ferite provocate dal padre che l'aveva investito con l'auto. Questo gesto gentile sconvolgerà il delicato equilibrio del luogo, mandando in frantumi il tacito accordo tra gli isolani e una razza di mostri assetati di sangue.

La trama principale di Elves si configura come un classico titolo horror: un gruppo di persone ignare fa qualcosa di stupido, svelando inquietanti misteri nascosti da secoli. Al setting vengono poi fatte delle aggiunte particolari, come la scelta di una protagonista bambina e la revisione in chiave mostruosa degli elfi. La narrazione procede molto velocemente all'interno delle sei puntate che compongono la stagione di Elves, predisponendosi più come un lungo film che come una vera e propria serie tv, aumentando a dismisura il fattore binge-watching che si rivela la scelta più azzeccata nell'approcciarsi a questo prodotto.

Danish Things

L'atmosfera ricreata da Stefan Jaworski - autore degli episodi di Elves, oltre che del film horror The Devil Below - è molto vicina a quella partorita dai fratelli Duffer in Stranger Things: protagonisti preadolescenti, il senso di horror dosato con parsimonia e una misteriosa struttura abbandonata tra i boschi (l'attesa per la quarta stagione del titolo di punta di Netflix è quasi giunta al termine, riscoprite qui l'ultimo trailer di Stranger Things).

Le differenze maggiori tra questi due titoli riguardano soprattutto il valore morale della storia, che porta infatti a considerare Elves un'inquietante fiaba danese, e l'asciuttezza della trama: l'ultima serie di questo importante filone televisivo scandinavo - dal quale hanno tratto origine prodotti originali ed interessanti, come sottolineato dalla nostra recensione de L'uomo delle Castagne - segue infatti un'unica linea narrativa, senza biforcarsi in inutili sottotrame, arrivando con celerità alla sua conclusione.

La trama non spicca per brillantezza, né riesce a sorprendere con il suo insegnamento sul rispetto della natura e sul dovere di assumersi le proprie responsabilità, ma è abbastanza godibile nel suo essere agile e senza pretese. Eliminando gli inutili fronzoli, la sceneggiatura riesce a catturare l'attenzione dello spettatore - anche grazie ad un'impostazione natalizia che aggiunge quel pizzico di simpatia in più - accompagnandolo in una vicenda dai toni dark nella quale però non troviamo grossi spargimenti di sangue, rendendo Elves un prodotto adatto anche ai più piccoli.

Elfi di legno

La serie tv danese si lascia ammirare per il buon uso della computer grafica che ricrea sullo schermo un soddisfacente branco di mostri divora-uomini, inquietanti con i loro movimenti a scatti e la capacità di camuffarsi tra gli alberi.

Ottima anche la fotografia: l'illuminazione degli esterni è saggia - riesce ad esaltare i particolari più importanti lasciando in un'oscurità preoccupante tutto il resto - mentre gli interni sono caldi e natalizi, ma privilegiano sempre la luce naturale proveniente da ampie vetrate.
Nonostante una campagna pubblicitaria un po' anonima, il budget investito in Elves da Miso Film si può immaginare consistente: oltre alla succitata CGI di alto livello, infatti, nell'arco di ogni puntata è possibile respirare l'aria di questo pauroso bosco danese, grazie alla ricca quantità di panoramiche presenti nel minutaggio complessivo. Purtroppo la recitazione dei protagonisti più giovani (Sonja Steen, Milo Campanale, Vivelill Søgaard Holm), così come quella dei comprimari adulti (Ann Eleonora Jørgensen, Peder Thomas Pedersen, Lila Nobel), è appena sufficiente e non contribuisce a restituire la tensione creata da una storia semplice ma ben scritta.

Elves Elves è una serie tv veloce e senza fronzoli, più facilmente inquadrabile come un lungo film, che ben si presta ad un binge-watching natalizio un po' fuori dagli schemi. Nonostante una recitazione non esattamente stellare, il nuovo titolo di Netflix risulta una visione piacevole, grazie anche ad una computer grafica a buoni livelli e ad una fotografia molto attenta alle luci naturali di questo bosco danese. Il messaggio universale che ci ricorda di rispettare la natura, un classico della mitologia scandinava, è restituito da un branco di mostri con movenze legnose e dalla resa affascinante. Elves è un racconto semplice e non particolarmente violento, un rapido antipasto da consumare nell'attesa di titoli più sostanziosi.

6.5