Emergence recensione: la serie con Allison Tolman su Disney+Star

Dopo l'arrivo su FOX, Emergence approda nella sezione Star di Disney+ facendoci vivere una storia ricca di fascino e tensione.

Emergence recensione: la serie con Allison Tolman su Disney+Star
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La fuga nello spazio tutta al femminile descritta nella nostra anteprima di Intergalactic ci ha proiettati in un futuro distopico nel quale l'esplorazione spaziale ed il ritmo incessante dominavano la scena. Tornando sulla terra, Emergence riprende alcuni elementi legati al filone fantascientifico, ma lo fa da una prospettiva diversa, mescolando più generi e creando una storia ricca di tensione. Buttando un occhio sulle serie in arrivo su Disney+ a giugno le attenzioni sono tutte puntate su Loki, ma il nostro consiglio è di restare sull'attenti per non perdervi titoli che potrebbero stupirvi.

AC/DC

La tranquilla quotidianità di Peconic Bay (Long Island) viene scossa da un evento inaspettato che mette letteralmente al buio l'intera cittadina, mentre un piccolo aereo precipita vicino alla spiaggia. Il blackout dura poco, ma far luce sull'episodio oscuro sarà più complicato del previsto, e il capo della polizia Jo Evans (Allison Tolman) si troverà a fronteggiare una serie di accadimenti incredibili che cambieranno per sempre la sua vita. La stessa Jo sarà anche tra i primi ad ispezionare il luogo dell'incidente, dove troverà una bambina (Alexa Swinton) che sembra essere l'unica sopravvissuta del disastro.

La giovane, ribattezzata Piper, non ricorda nulla del suo passato e strani eventi sembrano essere legati alla sua vita. Per cercare di proteggerla Jo l'accoglierà nella sua famiglia, della quale fanno parte la figlia Mia (Ashley Aufderheide) ed il padre Ed (Clancy Brown), mentre nel corso degli episodi assistiamo alle evoluzioni legate ai rapporti tra i vari personaggi e la trama principale avanza prendendo in esame proprio il caso di Piper. Quest'ultima assume un ruolo centrale all'interno della narrazione, scatenando una serie di colpi di scena e risvolti sorprendenti.

E proprio in questo senso emerge da subito uno dei lati positivi del titolo, ovvero una scrittura solida che regge l'impianto narrativo principale in modo ottimale, lasciando spazio a sterzate improvvise che ravvivano la storia nel corso della stagione, orchestrando cambi di direzione che convincono e spesso riescono a stupire lo spettatore, nonostante qualche crepa che impone di chiudere un occhio in qualche occasione. Un punto di forza importante che purtroppo nasconde anche alcune problematiche: i colpi di scena sono spesso riusciti, ma si accumulano ad una tale velocità che in alcune situazioni perdono forza, mettendo in moto tanti elementi e storie parallele che vengono appena toccate.

Una reazione a catena che va ad impattare anche sul finale, non deludente ma neanche entusiasmante, limitato da forzature rese necessarie dai tanti cambi di rotta che si avvicendano nel corso della narrazione. Un difetto simile lo possiamo riscontrare anche nei rapporti che si instaurano tra i vari personaggi, tra legami più riusciti ed altri invece meno credibili. I vari protagonisti sono caratterizzati da luci ed ombre, e se Jo è una leader imperfetta ma credibile, lo stesso non si può dire ad esempio per il marito, ridotto ad essere più una mascotte che un essere pensante.

Anche altre figure secondarie rimangono in un limbo indefinito, penalizzate da una scrittura superficiale che raramente scava a fondo. L'unica che tiene testa alla protagonista è proprio quella della quale sappiamo meno, per una Piper centrale che viene esplorata in modo soddisfacente nel corso di questa prima stagione. Un primo ciclo di episodi che sembra quindi andare a corrente alternata, tra spunti avvincenti e qualche blackout.

Nella media

Emergence è una serie che, come avrete capito, vive di alti e bassi, e questo è ribadito anche a livello tecnico. Infatti se alcune scene sono curate, in altre sembra manchi un vero tratto riconoscibile, restando in un anonimato che non colpisce, e limitandosi ad una messinscena funzionale poco marcata nella quale è difficile riconoscere una cura che vada sopra la media dei tanti prodotti seriali degli ultimi anni. Passando invece al cast ci sono indubbiamente alcune note positive, come l'ottima interpretazione di Allison Tolman, che dopo Fargo conferma le sue buone capacità attoriali.

Convincente anche la performance della giovanissima Alexa Swinton, capace di sostenere il pesante ruolo dimostrandosi all'altezza della situazione. Anche il ritmo generale della serie si attesta su livelli più che buoni: grazie ai continui cambi di direzione riesce a mantenere un'ottima dose di tensione, alternando in maniera efficace spezzoni legati alla vita familiare, alle varie indagini e rivelazioni. Purtroppo come accennato in precedenza alcuni elementi restano appena abbozzati, e per i tanti risvolti sarebbe servita una seconda stagione che, a quanto pare, non ci sarà.

Emergence è stata infatti cancellata, e dovremo accontentarci di un finale non molto esaltante che riesce a chiudere il cerchio ma lascia anche spazio ad una rivelazione che mette in gioco domande che non avranno mai una risposta. Considerando il potenziale a disposizione questo è indubbiamente un peccato, per una serie che esce inevitabilmente penalizzata da una direzione senza infamia e senza lode che tratta tematiche già affrontate da altri prodotti simili. Indubbiamente la storia principale ha dei picchi importanti dal punto di vista della scrittura, ma non basta.

Forse dialoghi più coinvolgenti avrebbero dato una spinta diversa, in un titolo che prova ad accelerare aggiungendo tanti elementi, ma raramente si sofferma ad espanderli e migliorarli. Il risultato è che assistiamo a ottimi spunti che però non danno il tempo di assimilare quello che sta accadendo, rendendo anche difficile l'empatia con i protagonisti. In conclusione, Emergence ha delle carte vincenti che tenta di giocarsi, ma resta sempre viva la sensazione che manchi qualcosa, lasciando il giudizio finale ancorato a obiettivi che restano centrati solo in parte, e non permettendo alla serie di raggiungere vette che con una cura diversa sarebbero potute essere più vicine.

Emergence Emergence ha tante buone idee che non sempre vengono sfruttate a dovere, per una serie che non riesce ad eccellere. Per quanto riguarda il cast, le interpretazioni sono convincenti, anche se la scrittura dei personaggi non sempre risulta di alto livello. Considerando il materiale a disposizione è un peccato che non ci sia un seguito in programma, visto che alcune domande resteranno inevitabilmente irrisolte. A meno che, a sorpresa, Disney+ non si convinca a dare nuova linfa ad un prodotto interessante ma imperfetto nella sua incompletezza.

7