La Fantastica Signora Maisel 5 recensione: un'ultima, dolce risata

La comedy targata Prime Video giunge alla sua conclusione senza particolari clamori, ma i suoi punta di forza bastano per consegnare ai fan un degno finale

La Fantastica Signora Maisel 5 recensione: un'ultima, dolce risata
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Con una sentita e tanto attesa chiusura, Amy Sherman-Palladino ha trovato il modo perfetto per permettere a La Fantastica Signora Maisel di chiudere i battenti. Dopo aver sorpreso e intrattenuto per anni, conquistando pubblico e critica nella sua ascesa a piccolo cult della comedy moderna, la conclusione dello show targato Amazon Prime Video non è giunta certo come una sorpresa per i fan, sin dal trailer de La Fantasticca Signora Maisel 5. Palladino e soci sapevano perfettamente quando lo show avrebbe dovuto concludersi, al netto di un andamento decisamente irregolare nella resa delle ultime stagioni.

La Fantasticca Signora Maisel, complice proprio l'intento comune da parte di tutte le parti coinvolte di salutarsi nel modo migliore, ha sfruttato al massimo ogni scelta stilistica, ogni linea di dialogo, ogni guizzo attoriale per poter rappresentare le ultime fasi del percorso di Midge verso una vita migliore oltre i limiti imposti dalla società e dalle comuni aspettative. Se non tutte le soluzioni riescono a spiccare per concretezza o brillantezza, è innegabile che cast e crew siano riusciti a trarre il massimo dal materiale a propria disposizione per produrre una stagione conclusiva degna di questo nome - soprattutto per quanto riguarda la resa di quegli elementi che hanno fatto breccia nel cuore degli spettatori.

Dal gelo alle stelle?

Prima di riprendere il corso della narrazione dalla bufera che aveva travolto Midge (Rachel Brosnahan) alla fine del quarto ciclo di episodi, lo show ha introdotto un nuovo e intrigante stratagemma narrativo per portare la trama verso le sue fasi finali: dei curiosi flash-forward fanno da introduzione a ciascuna puntata e permettono a chi osserva di cogliere sin da subito eventuali sviluppi o particolari sul futuro dei personaggi, per poi tornare agli anni '60 e alla storyline principale della serie.

Sin dai primi deliri di Susie (Alex Borstein), lo show pare riaccendere i riflettori con la stessa vivacità e carisma che hanno segnato il successo degli anni migliori. L'atmosfera e il clima sono rimasti quasi del tutto immutati, se non per quanto riguarda i continui tumulti tra i personaggi. Saltando oltre il tempo e le distanze, i legami e le tribolazioni dei protagonisti fanno nuovamente capolino sugli schermi per deliziare fan e curiosi con avvincenti e sorprendenti risvolti.

Non c'è grande spazio per la suspense, tantomeno per il pathos, ma il ritmo si mantiene decisamente più incalzante alternando prospettive e dinamiche narrative in favore di un racconto forse più lineare, ma decisamente più coeso rispetto ad alcuni episodi precedenti. Ciò non significa che non succeda nulla di rilevante: il percorso di Midge verso il successo è a un punto di svolta e solamente la sua tenacia potrebbe permetterle di sfondare in un mondo dominato dalla prospettiva maschile.

Le difficoltà, gli strani soggetti e i divertenti scambi tra i volti che si susseguono a schermo creano il giusto mix tra familiarità e innovazione, quanto basta per spingere a macinare episodi come fossero fogli di un copione su una macchina da scrivere. Passo dopo passo, si percepisce chiaramente la grandiosità crescente degli eventi, o almeno dei loro risvolti, e cresce con essi la speranza di ammirare il trionfo dell'eroina dalla lingua tagliente.

Oltre la risata

Ciò che finora era parso abbastanza evidente riguardo al reale focus dello show si fa dichiaratamente palese nei suoi ultimi frangenti: negli ultimi passi del lungo percorso verso la gloria, le risate sono sempre state il contorno di un racconto sull'amicizia tra donne forti.

Midge e Susie, complici le strabilianti performance delle loro interpreti, si mantengono saldamente al centro dell'opera e ne diventano come non mai il cuore pulsante. The Marvelous Mrs Maisel concede ampiamente spazio alle vite di due donne particolarmente tenaci che ne hanno passate di tutti i colori, il cui rapporto si trova al bivio di importanti cambiamenti. La chimica tra la Brosnahan e la Borstein, sugellata dal loro rapporto a schermo, fa da vero collante per la serie e palesa le intenzioni degli autori senza alcun timore. Pur trattandosi dell'ultima stagione, non c'è grande interesse nel chiudere i loose ends lasciati lungo la via. Seppur con qualche rammarico e qualche pesante mancanza, non è mai stato questo il focus dello show. Ad alzare ulteriormente l'asticella di una visione già così pienamente godibile pensano i personaggi di contorno, ai quali viene concesso diverso spazio senza tuttavia allontanarsi troppo dalla narrazione principale. Il conflitto interiore di Midge riesce a trovare libero sfogo soprattutto grazie al confronto costante con chi le sta intorno, e già questo basta a intrattenere fino all'ultima puntata.

Ad arricchire l'esperienza di una deliziosa emotività, la nostalgia e l'amore profuso in molte sequenze bucano lo schermo e si fanno pressanti per tutta la visione, impedendo alle lungaggini o agli scivoloni di prendere il sopravvento in fase di giudizio. Così l'approfondimento di Midge e del vero significato dell'ambizione riesce a emergere con la giusta forza, complice un'adeguata rappresentazione dei limiti di chi troppo vuole e difficilmente ottiene davvero qualcosa.

Grazie, e buonanotte!

Pur se pregni d'affetto per personaggi che tanto hanno saputo raccontare nel corso degli anni, è evidente che il saluto della signora Maisel non sia certo il più mirabolante, tantomeno il più rivoluzionario. Ciononostante, gli ultimi episodi di una serie che ha saputo incuriosire e divertire come poche altre rappresentano il finale più degno (e forse più giusto) per l'avventura di Midge e soci (Rachel Brosnahan ha confessato che la scena finale è stata spaventosa). Per tempismo, dinamiche e cura nei confronti dei protagonisti delle divertenti vicende, Mrs Maisel è riuscita a dire addio gli spettatori con uno spettacolo deliziosamente imperfetto.

Perfettamente in linea con l'eccentrica natura dello show, le ultime puntate di The Marvelous Mrs Maisel riescono a raccontare con arguzia i rapporti di lavoro, la prospettiva femminile e i legami con accorata dedizione, ma soprattutto con la prospettiva speranzosa di poter superare comunque i propri limiti e i propri fallimenti. Se non altro, il ricordo più grande di una serie che ha fatto della comicità il suo mezzo comunicativo resta il suo messaggio universale: non è sbagliato sognare in grande, neppure davanti a grandi ostacoli.

La Fantastica Signora Maisel La stagione finale di La Fantastica Signora Maisel non è certo la migliore, ma la sua conclusione è perfettamente coerente con il percorso di uno show che ha saputo lasciare il segno attraverso la sua pungente ironia. Ponendo ancora una volta l'attenzione sul rapporto tra le sue straordinarie protagoniste, alternando la prospettiva femminile alla satira sociale, lo show targato Amazon Prime Video riesce a strappare sorrisi nostalgici e dolci lacrime con la stessa facilità con cui è riuscito a entrare nel cuore di molti spettatori.

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