Recensione Fringe - Stagione 3

La terza stagione del Serial fantascientifico targato J.J. Abrams.

Recensione Fringe - Stagione 3
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Tornano per la terza stagione le avventure della divisione Fringe. Dopo aver passato un difficile periodo in cui ha rischiato di non essere riconfermata per un'ulteriore stagione, è stata risollevata e salvata dai fan di tutto il mondo che hanno sotsenuto il serial e gli attori. La terza stagione è stata trasmessa in prima visione negli Stati Uniti dal 23 settembre 2010 ed in Italia dal 4 luglio 2011. L'audience media americana è stata di 5.827.000 telespettatori ed il 23 settembre ricomincerà con la quarta stagione!

TRAMA

La trama continua dalla seconda stagione senza soluzione di continuità. Nel momento in cui si è chiuso il collegamento tra i due universi paralleli c'è stato lo scambio tra Olivia e Bolivia ma Walter e Peter non si sono accorti di questo. Per una buona metà della produzione vi sarà un'alternanza tra gli episodi che trattano le vicende dell'uno e dell'altro universo andando ad infittire una trama che già fino a questo punto risultava complessa da seguire anche per i più accaniti fan. Da una parte Olivia dovrà cercare di tornare nel suo mondo, mentre dall'altra Bolivia farà di tutto per mettere in atto il piano congegnato dal perfido Walternativo, teso a distruggere il mondo di Walter. In questo clima di reciprocità di personaggi ed intrecci multipli di situazioni che in un mondo appaiono in un modo, e nell'altro in modo completamente differente (legami affettivi compresi), riuscirà Olivia a tornare nel suo universo? E quali conseguenze potrebbe eventualmente portare un simile risultato?

REGIA E SCENEGGIATURA: J.J. , IL NOSTRO CARONTE!

La produzione ha deciso di continuare con l'approccio delle precedenti stagioni per ogni puntata: caso da risolvere "in salsa" di story-line, ma solo con qualche accenno. Una sorta di mix vincente che permette a tutti di rimanere soddisfatti, dagli amanti dei polizieschi più schematici a coloro i quali guardano le puntate delle serie tv per i brividi di suspense finali degli ultimi 60 secondi. Anche se sappiamo che un tentativo di mischiare le carte in tavola con l'alternarsi di episodi riferiti all'uno ed all'altro universo ci sia stato, non riteniamo che questo sia sufficiente per rendere più frizzante e meno schematico il metronomo che scandisce la visione delle puntate, forse questa ripetitività del format (seppur vincente), è uno dei pochi punti deboli del prodotto Fringe.
Detto cio', largo ai pregi...
Forse nemmeno una guida del calibro del "dantesco" Virgilio potrebbe essere sufficientemente accorta nel guidare il telespettatore in questa terza serie se leggesse la sceneggiatura... Infatti abbiamo di meglio: J.J. Abrams! Dopo avere visto l'intera serie, nel ripensare al coefficiente di difficoltà dell'impresa di rendere tutto così scorrevole nonostante la fitta trama, si sente un senso di incredulità ed allo stesso tempo ammirazione per la maestria col quale anche stavolta J.J. ci prende per mano. Niente come il suo obiettivo avrebbe potuto indicarci la via. Questo è infatti un telefilm che come tanti altri propone di puntata in puntata un caso da risolvere (Criminal Minds n.d.r.) ma la ricchezza della trama che il regista riesce a produrre con pochi accenni per puntata è disarmante. Davvero un ottimo esempio di sintesi efficace dal punto di vista tecnico-narrativo.

BUON CAST, MA WALTER E PETER DA LODE

Da sottolineare le prestazioni di Joshua Jackson e John Noble, rispettivamente nei panni di Peter Bishop e Walter Bishop. Se in alcune serie siamo soliti vedere evidenti cali di prestazione di molti personaggi col susseguirsi delle stagioni, Fringe non rientra in questa categoria. Molti personaggi sono interpretati da attori notevoli (non sottovalutate Astrid, oltre che Olivia), ma Walter e Peter sono eccellenti. Concentrandoci sul loro rapporto come padre e figlio non si può non registrare che c'è un intesa tra i personaggi, una comicità continua ma sottile e mai scontata, e una maturità di entrambi nel corso del rapporto di alti e bassi che li ha portati fino a qui', che non può' che strapparci sonori applausi.

ROSA MA NON TROPPO

Va' rilevato che, già in passato, serie di genere fantascientifico che nulla avevano a che vedere con gli Harmony, avevano provato a proporre una coppia di amici stretti/innamorati (X-Files n.d.r.) al centro delle vicende trattate, ma riteniamo che mai prima d'ora si fosse riusciti a "mettere nel pentolone" una così giusta dose di questo ingrediente. L'amore c'è di tanto in tanto, me è sottile al punto giusto. Anche l'amicizia c'è, ma non è scontata. La complicità non sembra forzata, o troppo calcata. Questo tipo di risultato puo' sembrare facile da raggiungere per chi non si sia mai posto il problema di riuscire nell'intento, ma vi assicuriamo che è raro riuscirvi senza annoiare o al contrario non soddisfare i piu'.

Fringe - Stagione 3 La terza stagione di Fringe è una eccellente produzione. Se il vostro "stomaco-seriale" ha gradito le prime due stagioni, forse dovreste deliziarlo anche con questa che e' sulla falsariga delle altre e con qualcosa in più a livello della trama. Se è impeccabile dal punto di vista tecnico lo è anche da quello della story-line e delle capacità, indiscusse, dei migliori attori della serie, John Noble e Joshua Jackson. Interpretazioni che a nostro avviso rendono la stagione un must non solo per gli appassionati di fantascientifico ma anche per gli amanti del buon cinema e di recitazione.