Game of Thrones 8X01: un cerchio che si chiude

Ci siamo: l'ottava e ultima stagione de Il Trono di Spade è iniziata. Con un episodio fatto di reunion che rievoca il pilot di otto anni fa.

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È l'evento televisivo più atteso dell'anno e finalmente ci siamo: l'ottava e ultima stagione di Game of Thrones è iniziata (e il primo episodio è stato inavvertitamente reso disponibile con quattro ore di anticipo per gli utenti di Direct Tv, servizio streaming americano simile al nostro Now Tv). Leak involontari a parte, la puntata è stata trasmessa su Sky Atlantic alle 3 di notte in contemporanea con gli Stati Uniti, e in tantissimi hanno preferito puntare la sveglia e concedersi solo poche ore di sonno per non dover aspettare un minuto di più (e anche per evitare spoiler). Otto anni fa, al debutto della prima stagione, quasi nessuno avrebbe immaginato che un giorno una serie fantasy con draghi e zombie sarebbe diventata un fenomeno globale da record.
E invece Game of Thrones è la serie più piratata della storia, e ora milioni di persone non aspettano altro che scoprire chi morirà, chi sopravvivrà e soprattutto chi siederà sul Trono di Spade (sempre che a fine stagione ci sia ancora un trono su cui sedersi, naturalmente). Ma mancano ancora alcune settimane prima della fine del viaggio. Intanto, quindi, parliamo di questo nuovo - e ultimo - inizio di stagione. Vi ricordiamo che la puntata andrà in onda anche alle 21 (con i sottotitoli, e lunedì prossimo doppiata in italiano) ed è già disponibile su Now TV, Sky Go e Sky On Demand). Attenzione! L'articolo contiene spoiler sull'episodio.

"Winterfell"

Si parte subito con una sigla di apertura spettacolare ben diversa dalle precedenti (pur rispettandone lo stile): se nel corso delle passate stagioni il fulcro da cui si partiva per esplorare la mappa di Westeros e i relativi eventi è sempre stato Approdo del Re, capitale dei sette regni, ora ci spostiamo a nord di una Barriera ormai distrutta dal Re della Notte per seguire l'avanzata del ghiaccio, dell'inverno e dell'esercito degli Estranei. Simbolicamente passiamo dalla lotta più strettamente politica a quella per la sopravvivenza, quindi, anche se la sigla culmina proprio sul Trono di Spade.

E ora veniamo all'episodio vero e proprio. Senza girarci inutilmente intorno, "Winterfell" è il miglior esordio di stagione di Game of Thrones dai tempi del primo episodio. Innanzitutto proprio perché, ricalcando alcune scene del pilot, dà un piacevole senso di circolarità narrativa in una serie che è sempre andata via via frammentandosi narrativamente, disperdendo i suoi protagonisti ai quattro angoli di Westeros (ed Essos). Le storyline avevano già iniziato a convergere nella scorsa stagione, ma è in questo episodio che finalmente tutti si ritrovano - con l'ovvia eccezione di Cersei, ancora ad Approdo del Re.
Un cerchio che si chiude, dicevamo. E infatti la puntata si apre con un corteo - quello di Daenerys e Jon (Emilia Clarke e Kit Harington) - che arriva a Grande Inverno, con un ragazzino che sgomita tra la folla e si arrampica su un albero per riuscire a vedere meglio così come una Arya (Maisie Williams) ancora bambina era salita su un carretto per lo stesso motivo nel pilot. L'arrivo di Jon e Dany ricalca volutamente l'arrivo di Robert e Cersei, ma c'è decisamente più ostilità da parte del Nord nei confronti della Madre dei Draghi, che si presenta come loro regina.

Nella puntata non succede nulla di particolarmente eclatante: non ci sono battaglie, se escludiamo il rapido salvataggio di Yara da parte di Theon, ma va benissimo così.
È un episodio di reunion, di personaggi che si ritrovano dopo anni: in Arya troviamo uno sprazzo di quella fanciullezza perduta quando finalmente riabbraccia Jon e poi bisticcia con Gendry; Sansa (Sophie Turner) e Tyrion (Peter Dinklage) si rivedono per la prima volta dal matrimonio di Joffrey e, a riprova della crescita della giovane Stark, è lei a mostrarsi più arguta ("it had its moments") e lungimirante di un Folletto che sembra sempre un po' sacrificato narrativamente nel suo ruolo di braccio destro di Dany; Jaime (Nikolaj Coster-Waldau) si ritrova di colpo davanti alle conseguenze delle sue azioni quando scorge Bran paralizzato ad attenderlo. E finalmente Sam rivela a Jon la verità sulle sue origini, piantando il seme del dubbio su Daenerys e la sua abilità come regina. C'è anche spazio per una cavalcata in groppa a Drogon e Rhaegal mentre ad Approdo del Re Cersei (Lena Headey) ottiene i 20mila soldati della Compagnia Dorata.

Per le battaglie ci sarà tempo: "Winterfell" permette ancora di respirare, con spazio persino per qualche battuta ed elemento comico prima che la situazione si faccia più seria e drammatica, e allo stesso tempo pone le basi per i contrasti e conflitti che vedremo nel corso della stagione. Soprattutto, ci dà quel senso di chiusura perfetto per inaugurare l'inizio della fine di una serie che ha per sempre cambiato l'intrattenimento televisivo.