Godfather of Harlem 2 Recensione: una solida conferma su Disney+ Star

Godfather of Harlem si conferma una serie solida, anche se restano delle perplessità su alcune storyline non molto convincenti.

Godfather of Harlem 2 Recensione: una solida conferma su Disney+ Star
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Il re di Harlem Bumpy Johnson (Forest Whitaker) è tornato, ma la presa che aveva in precedenza sul quartiere sembra non essere più ferrea come un tempo. Il governo indaga sempre più a fondo negli affari degli italiani, e per strada le persone lottano e gridano per i loro diritti mentre le organizzazioni mafiose continuano nel proporre giochi di potere che hanno finito per indebolirle a vicenda. Nonostante questo Bumpy non ha intenzione di mollare, e un grosso carico in arrivo potrebbe cambiare tutto ridandogli le chiavi di quelle strade che sembrano non seguirlo più. Seguiteci nella nostra recensione di Godfather of Harlem 2.

Politica e tensione

Nella nostra anteprima di Godfather of Harlem 2 avevamo sottolineato come alcune lacune che avevano afflitto la prima season si fossero ripresentate anche nei nuovi episodi.

In particolare Stella Gigante (Lucy Fry) era ed è protagonista di un arco narrativo che a questo punto possiamo definire parzialmente fallimentare, perché i tentativi di trasformare un personaggio banale e poco convincente in uno profondo non sono del tutto riusciti. Infatti, seguiamo una ragazza che passa dalla depressione ad una relazione poco salutare, già nei primi episodi molto prevedibile, che finisce per dare il colpo di grazia ad una Stella che non ha mai realmente brillato. Stesso discorso, ma di senso opposto, per Bumpy e Malcolm X (Nigel Thatch), sempre più centrali e in grado di tenere in piedi l'intero show, avendo anche in questo caso un minutaggio importante che permette di sviluppare le loro vicende nel migliore dei modi. Questo anche grazie alla natura stessa di Godfather of Harlem, che bada pochissimo all'azione e molto alle parole e alla politica, mettendo in risalto i personaggi che sono stati caratterizzati e interpretati in modo più convincente.

La scelta di puntare tutto sulla tensione generata dalle relazioni tra i vari personaggi e sulla partita a scacchi giocata tra le varie famiglie criminali è azzeccata, ma è chiaro che essendoci poca azione alcuni potrebbero storcere il naso, soprattutto considerando un ritmo che raramente accelera, e molto più spesso rallenta. Chi ama i thriller politici o le serie incentrate sulla costruzione dei vari protagonisti qui avrà delle soddisfazioni, ma se vi aspettate guerriglie urbane o sequenze adrenaliniche convincenti allora forse dovreste guardare altrove.

E difatti oltre all'arco narrativo insoddisfacente di Stella, un altro punto debole di questa serie è rappresentato dalla scarsa qualità delle poche scene d'azione presenti, e in particolare ci sono diversi dubbi riguardo uno snodo cruciale della storia, che non viene gestito nel migliore dei modi e sembra abbastanza goffo nella sua esecuzione. Per il resto a livello di regia e fotografia siamo nella media, e l'idea di utilizzare alcune immagini di repertorio per rafforzare alcuni passaggi indubbiamente funziona.

I locali e le abitudini dell'epoca sono ben ricostruiti, anche se alcuni frangenti sembrano meno curati di altri. Infine, come scrivevamo anche nella recensione di Godfather of Harlem, anche qui sulla colonna sonora forse si poteva fare una scelta diversa, visto che il connubio tra pezzi rap moderni e le immagini mostrate non sempre funziona (nonostante il legame tra la musica rap e le proteste del periodo).

Grido d'aiuto

Nella prima season le lotte per i diritti civili della comunità afroamericana erano centrali, e anche questa volta non solo sono presenti, ma si prendono la scena soprattutto sul finale, quando schiacciano tutto il resto sullo sfondo facendo sentire minuscoli e impotenti sia Bumpy che il suo rivale Vincent Gigante (Vincent D'Onofrio). Il fumo che si alza dai tetti degli edifici e la polizia che si scontra per la strada coi manifestanti tra vetri rotti e pozze di sangue sono il quadro di una situazione che coinvolge e arriva a farvi sentire legati a quanto mostrato.

Questo anche grazie alla messa in scena che sul finale è sicuramente appagante, sfruttando anche le suddette immagini di repertorio che documentano ciò che accadde realmente. Sempre riguardo la conclusione della serie ci sono però anche dei risvolti molto discutibili, in particolare nell'intreccio che unisce Stella al padre Vincent, in quella che sembra una chiusura fatta in fretta e furia che stride rispetto all'attenzione posta nel resto della season. Qualche ingenuità di troppo è evidente anche nella gestione delle alleanze tra le varie famiglie, le quali cambiano le carte in tavola di continuo, trasformando quelli che dovrebbero essere dei colpi di scena in normale routine e finendo per perdere vigore.

Per quanto riguarda invece Malcolm X confermiamo la bontà sia della sua storyline che dell'interpretazione di Nigel Thatch, magnetico e calato perfettamente nella parte, per un personaggio molto discusso che qui è reso quasi alla perfezione. Infine una parentesi su Adam Clayton Powell (Giancarlo Esposito), un personaggio che sin dalla prima stagione unisce religione, battute e politica ma resta sempre troppo ancorato al ruolo che gli hanno costruito, diventando ad un certo punto quasi stucchevole. Non che Adam sia estromesso dalla vicenda principale, ma un utilizzo diverso della sua posizione avrebbe reso più interessante l'intera narrazione.

In ognuno nei 10 episodi che compongono questa seconda stagione le tante storyline sono gestite in modo egregio, e ogni pedina va ad intrecciarsi alle altre in una scacchiera che mantiene la sua coerenza fino in fondo, a dimostrazione della solidità di Godfather of Harlem. Forse qualcosa in più poteva essere fatto in una parte centrale in sofferenza con dei colpi di scena troppo prevedibili, però tutto sommato questa è una serie che pur non facendo niente di eccezionale raramente cade in scivoloni e gravi errori, riuscendo quindi a mantenere una buona qualità generale anche a dispetto dei limiti evidenziati in precedenza.

Godfather of Harlem - stagione 2 Curando maggiormente alcuni dettagli questa seconda stagione di Godfather of Harlem avrebbe potuto raggiungere sicuramente un risultato più sorprendente, ma cade sotto i colpi di un ritmo a tratti molto compassato, soffocato da alcuni personaggi che non reggono il confronto con i protagonisti. Dopo la prima season la sensazione era che lo show fosse vicino a raggiungere lo step successivo che gli avrebbe garantito un posto importante nel panorama seriale, ma ora che si è chiuso anche questo nuovo ciclo di episodi, purtroppo, sembra che Godfather of Harlem non solo sia ricaduta su errori del passato, ma che abbia fatto anche qualche passo indietro, pur mantenendo dei valori produttivi di tutto rispetto.

7

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