Gomorra 5 Recensione: la fine di tutto è spiazzante e imperfetta

Il nostro giudizio finale sull'ultima stagione della serie TV che ha cambiato il mercato italiano: Gomorra è finita e noi non saremo più gli stessi.

Gomorra 5 Recensione: la fine di tutto è spiazzante e imperfetta
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Pur con i suoi alti e bassi, Gomorra La Serie ha cambiato drasticamente il modo di fare serie TV in Italia. L'epopea dei Savastano e dell'Immortale ci ha condotto per quasi un decennio tra faide criminali e intrighi mafiosi: vicende che vi abbiamo raccontato, negli ultimi anni, settimana per settimana - non ultima, nella nostra recensione di Gomorra 5x09 e 5x10, l'incredibile finale di serie. Ma ora, dopo aver terminato la Stagione Finale della serie Sky nata da un'idea di Roberto Saviano, è tempo di tirare le somme ed esprimere il nostro giudizio finale su un'opera che siamo sicuri passerà alla storia. Non senza difetti, infatti, Gomorra 5 ha saputo stupirci e chiudere con efficacia il suo racconto, senza dimenticare i toni essenzialmente crudi e l'approccio al realismo che ha sempre contraddistinto la produzione.

L'immortale è turnat

L'ultima stagione di Gomorra portava con sé un'eredità non da poco. Quella di Gomorra 4 (ecco qui la nostra recensione di Gomorra 4, per chi se la fosse persa), che al netto di tanta qualità tecnica e narrativa pagava lo scotto di aver assottigliato al minimo il suo cast di protagonisti, rendendo la storia meno corale e più altalenante in termini di ritmo.

Ma anche quella de L'Immortale, l'ottimo film diretto da Marco D'Amore (non potete perdervi la nostra recensione de L'Immortale, a questo punto) che ha reso Gomorra protagonista di un'operazione mai vista sul mercato italiano, ovvero la realizzazione di un lungometraggio che facesse da ponte tra gli eventi della Stagione 4 e della Stagione 5. Da un lato, dunque, il proseguimento della storia di Genny Savastano, dall'altro il ritorno di Ciro Di Marzio. In mezzo, una storia ancora tutta da scrivere, che a lungo ci ha lasciato col fiato sospeso per capire quali sarebbero state le sorti finali delle sue due intramontabili icone. Quando finalmente Gomorra 5 ha svelato le sue carte, ci la lasciato spiazzati, riscavando nel passato dei protagonisti per riportarli alle loro origini, mettendoli l'uno contro l'altro in una sanguinosa e aspra guerra finale per il controllo delle periferie napoletane.

Entrambi dominati da sentimenti in tutto e per tutto "gomorriani", logorati dal proprio non-detto e dalle scelte scellerate che hanno rispettivamente compiuto: Gennaro, sentitosi tradito e abbandonato, ha preferito vendicarsi della fuga di Ciro piuttosto che riabbracciarlo come un fratello e regnare con lui sul trono di Napoli; l'Immortale, spiazzato e infuriato dal gesto del suo vecchio amico, inizia un drammatico percorso di vendetta, tornando a Secondigliano per riunirsi a Sangueblu e guidare i clan rivali dei Savastano verso una vera e propria guerra civile.

Attorno a queste due forze incontrastate Gomorra 5 ha fatto ruotare, nei dieci episodi conclusivi della serie, un gran numero di personaggi-satellite, nient'altro che pedine nell'epica partita a scacchi tra i due mattatori assoluti. Maestrale e Munnaciello, alleati di Genny ma accomunati dalla propria viscida e infedele ambizione; donna Nunzia, moglie vedova di O'Galantommo, boss di Salerno, desiderosa di vendetta contro il clan Savastano; Azzurra e il piccolo Pietro, vittime di un'esistenza che la figlia del defunto boss Avitabile non vuole più condurre.

‘A fine d'o juorno sta tutta ccà

Gomorra 5 costruisce lentamente un ordito che esplode con violenza solo nelle ultime puntate, raccontando tassello dopo tassello l'ascesa di un criminale rinato dall'odio e il declino di un boss apparentemente intoccabile. Nel farlo, Claudio Cupellini e Marco D'Amore (registi di tutta la season) riportano Gomorra La Serie alle sue origini, da un punto di vista della messinscena e delle scenografie, coadiuvati dall'ottima sceneggiatura di Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli.

Gomorra 5 è infatti un racconto meno ambizioso rispetto alle passate stagioni, meno corale e più incentrato sulla lotta mentale e strategica tra i due protagonisti, ma non per questo meno raffinato o coerente nei meccanismi di scrittura. Non tutti gli ingranaggi di questa macchina sono perfettamente oliati, e a lungo andare Gomorra 5 paga un ritmo non sempre all'altezza delle aspettative e una gestione delle varie storyline non sempre a fuoco. L'impressione è, ad esempio, che gli ultimi 4 episodi finiscano troppo facilmente vittima di una sceneggiatura un po' frettolosa, quasi ansiogena nel voler chiudere tutte le parentesi narrative rimaste in sospeso. Ed ecco che gran parte dei personaggi secondari, così ben costruiti nelle puntate precedenti, vengono tolti di mezzo troppo facilmente e velocemente, vittime sacrificali sull'altare del confronto finale tra Gennaro e Ciro. Difetti che rendono Gomorra 5 una stagione sì riuscita, ma non sempre all'altezza di alcune iterazioni precedenti (su tutte, in assoluto, le prime due), seppur straordinariamente a fuoco nel dipingere tutto il marcio di una realtà mafiosa che - malgrado la fretta con cui vengono chiuse alcune storyline - non sacrifica mai la verità in nome della spettacolarizzazione.

E ai suoi contenuti, tanto affascinanti quanto controversi, l'ultima stagione di Gomorra unisce un involucro artistico che può considerarsi tra i migliori in assoluto di tutta la produzione. La regia tanto solida quanto cupa di Cupellini, veterano dietro la macchina da presa sin dalla primissima stagione, si affianca ad una bellissima conferma, quella di un Marco D'Amore, che ci regala alcune delle inquadrature e degli scorci visivi più affascinanti di tutta l'opera. Un lavoro corale, per quanto concerne l'impalcatura tecnica, che esplode con forza nel finale di serie: non proprio le due puntate migliori di sempre, specie in termini di scrittura, ma indubbiamente tra le più spiazzanti.

E gli ultimi dieci minuti, in particolare, sono un manifesto di perfezione: quello di Gomorra La Serie, alla fin fine, è un finale giusto nel senso più puro del termine. Sconvolgente, per come l'epilogo viene messo in scena, ma proprio per questo di enorme impatto: perché è così che doveva lasciarci Gomorra, con quella sensazione di malinconia che ci divora le viscere, mentre il freddo ci percorre la schiena. Come se avessimo appena chiuso un libro di Roberto Saviano, svuotati e concentrati nel fissare il vuoto, a riflettere sulla potenza narrativa ed espressiva che certe storie criminali ci lasciano dentro.

Gomorra - La serie Gomorra 5 ci conduce alla fine di un viaggio incredibile, e lo fa con qualche difetto per quanto concerne il ritmo del racconto e la gestione delle storyline secondarie. Nonostante tutto, però, l'epopea finale di Genny Savastano e Ciro Di Marzio regala momenti di altissima televisione, fino ad un epilogo semplicemente perfetto e spiazzante. Pur non raggiungendo la qualità delle prime iterazioni, la serie ideata da Roberto Saviano riesce a chiudersi senza deludere, chiudendo una pagina bellissima per il panorama della serialità italiana.

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