Gomorra 5x09 e 5x10 Recensione: la fine di un'era

Analizziamo insieme gli ultimi due episodi della quinta stagione di Gomorra, che giunge al gran finale nel modo più epico ed emozionante possibile

Gomorra 5x09 e 5x10 Recensione: la fine di un'era
Articolo a cura di

Gomorra - La serie ha ufficialmente raggiunto il suo apice, salutando milioni di spettatori con un finale destinato a rimanere impresso nella mente e nel cuore dei fan per molto tempo. Ma non solo: la coppia conclusiva di episodi della serie Sky segna la fine di un'era in cui uno show tutto italiano è riuscito a sorprendere il mondo intero. Ciò che Cattleya e soci sono riusciti a mettere insieme e a raggiungere è oggettivamente un miracolo televisivo, una conquista che farà scuola e difficilmente sarà raggiungibile o replicabile nel breve periodo.

Dopo aver costruito pezzo per pezzo la loro creatura in questa stagione, Marco D'Amore e Claudio Cupellini hanno confezionato due puntate senza esclusione di colpi, dense e colme come poche altre nella storia della serie e per questo cariche di pathos e momenti memorabili. Osservando con attenzione quanto accaduto finora, possiamo adesso ammirare ogni elemento o tema esplodere in tutta la sua comunicatività. Le linee trovano un punto di congiunzione, con il racconto di guerra e intrighi che si chiude una volta per tutte nel segno dell'amore. Ecco i nostri pareri sul finale di Gomorra - La serie.

La resa dei conti

Dopo aver scatenato la guerra, come visto nella nostra recensione di Gomorra 5x07 e 5x08, Ciro viene accolto trionfante dai suoi. Gennaro, invece, organizza una fuga in barca per la sua famiglia e si prepara a incassare la sconfitta subita. Mentre Ruggieri subisce pressioni per scoprire dove si trova Pietrino, il boss in caduta libera ottiene dei documenti nuovi per la partenza. O' Munaciell capisce però che Gennaro vuole andarsene e chiama O'Maestrale per spingerlo a tradire i Savastano. Quasi costretto dagli eventi, visto che O'Munaciell sa che ha tenuto Luciana in vita, O'Maestrale decide di parlare con Ciro nella speranza di salvarsi insieme alla moglie.

Nell'episodio conclusivo della serie, Gennaro viene prelevato con la forza e insieme ad Azzurra raggiungono Ciro. Trovandosi davanti al suo rivale, Genny viene obbligato ad annunciare che il tempo dei Savastano è finito davanti a tutta la sua gente. Una volta compiuta l'onta definitiva, Ciro lo porterà da Pietrino e poi potrà riabbracciare Azzurra, tenuta da Nunzia come garanzia della buona riuscita dell'operazione. Così avviene: Gennaro torna a Scampia e cede lo scettro a Ciro, annunciando l'inizio di un nuovo regno, poi va a recuperare Pietrino con Ciro e O'Munaciell. Durante la delicata operazione, Ciro è costretto a intervenire e Gennaro lo segue, eliminando O'Munaciell una volta per tutte. Fatto ciò, i due si preparano a raggiungere la spiaggia e la barca, avvisando Donna Nunzia e Azzurra di potersi muovere.

Mentre la vedova di O'Galantomm intima ai suoi di prepararsi ad andare in spiaggia, partendo in macchina, gli uomini di Ciro la fanno fuori e portano Azzurra da lui e da Gennaro, consegnando anche il figlio requisito al magistrato Ruggieri. Quando la resa dei conti sembra giungere, Ciro punta la pistola verso Pietrino per rendere Gennaro uguale a lui, ma rinsavisce in extremis poco prima che gli uomini di Donna Nunzia li attacchino. Azzurra e Pietrino riescono a fuggire, ma i due fratelli di Gomorra rimangono indietro a combattere, lasciando la scena una volta per tutte. Insieme.

Apoteosi stilistica

Il penultimo episodio comincia a chiudere i conti lasciati in sospeso, concentrandosi in maniera concitata sugli eventi e sulla narrazione verticale che farà da viatico per il finale. Sono le fragilità a dominare la scena, i sentimenti umani di chi si macchia di azioni disumane, esaltati oltre ogni livello da una comunicabilità e una profondità che spiccano tra le vette dei migliori episodi della serie, facendo sentire il peso di ogni scelta e la portata di ogni azione, sia nel pensiero che nelle sue conseguenze.

D'Amore è perfetto nel creare tutti i presupposti per un finale colmo di pathos, e attraverso le sue inquadrature fa accapponare la pelle dinanzi a ogni pericolo, portando chi osserva a sobbalzare di fronte a ogni prospettiva per poi concedere saltuariamente attimi di ampio respiro in cui si nota chiaramente l'introspezione o l'approfondimento di un personaggio.

La tensione la fa da padrona, per poi esplodere senza precedenti nell'episodio finale. Qui Claudio Cupellini lascia che quanto presentato trovi la sua strada, ormai tracciata, condendola qua e là con i tiri mancini del personaggio che più di ogni altro ha ricoperto il ruolo di ago della bilancia nella lotta per il potere. Ciro Di Marzio, L'Immortale, che anche davanti alla fine di ogni cosa trova spazio per costruire - o ricostruire. Gomorra gioca nell'allontanare i suoi figli, ma non può fare a meno di riportarli insieme. Il sangue non dimentica, così come la vita, e nel farsi carico di elementi sempre più pesanti il legame indissolubile tra i due volti della serie non può che farsi presente e pressante ancora una volta, immensamente più forte dinanzi all'ultima battaglia che Ciro e Gennaro si ritrovano ad affrontare.

Amore e Fratellanza

Se crollo e ascesa vengono inizialmente contrapposti nel corso della stagione, si raggiunge qui un limite in cui tutto si blocca e diventa orizzontale. Anche dinanzi al dominio prevale ora l'umanità, a sancire una differenza quanto mai marcata con il passato. E proprio ora più che mai, l'Immortale si esalta come figura sintetica di luce e buio, guidata dall'amore e da un destino che sembrava già scritto.

Da sempre di stampo shakespeariano, il Ciro di Marco D'Amore è il volto perfetto a cui lasciare gli ultimi istanti prima dell'addio. Nel finale Cupellini carica la tensione ed emoziona con la nostalgia, sfruttando al massimo il talento dei propri interpreti ed esaltando tutta l'espressività di un Salvatore Esposito mai così puro nei panni di Gennaro, congedandosi dai personaggi esaltando una grande storia di legami e fratellanza senza tempo.

Perché Gomorra si riduce alla storia di due figli della Napoli più triste, che volevano mangiarsi il mondo prima di finire divorati da esso. E mentre in una macchina in viaggio avviene la risoluzione di un conflitto, fuori arriva la rivoluzione. In un viaggio agrodolce, Ciro e Gennaro finiscono per ritrovarsi insieme, nonostante tutto, carpendo significati intraducibili a parole.

Anche negli ultimi istanti, mentre Ciro si trova a contemplare per un attimo la fine di una fratellanza e il vuoto di un'immortalità dolorosa dinanzi al fratello caduto, sembra quasi che accetti di lasciare ogni cosa prima che le ultime ombre lo avvolgano. I due vanno via insieme, perché non importa chi abbia fatto cosa, in guerra e in amore, e la serie ha cercato di comunicarlo sempre nel corso degli anni. Certi legami non si spezzeranno mai.

Gomorra - La serie Gomorra - La serie chiude i battenti in maniera clamorosa, portando in scena un’epopea che lascerà il segno. Pathos, azione, dramma ed emozione si mescolano in un finale che non può lasciare indifferenti, sia per quanto riguarda la caratura tecnica dell’opera, sia per l'impronta che la serie lascerà nel mondo del piccolo schermo. Il risultato è un cerchio che si chiude in maniera perfetta, un’opera che abbraccia la fede nei legami e nell'umanità, fino alla fine.