Recensione Grandi speranze

Dalle pagine del classico di Charles Dickens BBC trae una miniserie di gran classe, impreziosita da un contributo tecnico e attoriale di prim'ordine, che cattura appieno la potenza del romanzo.

Recensione Grandi speranze
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La carriera letteraria del grande romanziere Charles Dickens ha dato ai posteri il modo di assaporare, anche tramite altri media , la potenza immaginifica delle sue storie. Tra le opere più apprezzate e trasposte dell'immortale scrittore inglese merita senza dubbio una menzione d'onore il mai sorpassato Grandi speranze. Non è infatti un caso che nel biennio 2011/12 sia il piccolo sia il grande schermo abbiano deciso di realizzarne una rispettiva versione, con la miniserie tv ad anticipare di pochi mesi l'omonima produzione cinematografica. Tre episodi, per una durata complessiva di altrettante ore, diretti dall'ormai specialista "in costume" Brian Kirk (al lavoro nell'allora precedente carriera su I Tudors, Luther e Il trono di spade) e impreziositi da un cast di altissimo livello che affiancava ai giovani e promettenti protagonisti Douglas Booth e Vanessa Kirby, due guest star d'eccezione quali Gillian Anderson e Ray Winstone.

Great expectations

Pip è un giovane orfano che vive insieme alla sorella più grande e al marito della donna, un fabbro, che cerca di insegnare al bambino l'arte del ferro. Un giorno il ragazzo si imbatte casualmente nell'evaso Magwitch, il quale lo obbliga a portargli una lima per tagliare le catene: insieme all'utensile il piccolo porta al ricercato anche un pezzo di torta. In seguito Pip entra sotto la protezione di Miss Havisham, una nobile zitella che vive in una vecchia villa trascurata insieme alla figlia adottiva Estella: lo scopo della dama, ossessionata da una delusione d'amore, è quello di trovare un amico per la bambina. Pip ed Estella nonostante le iniziali diffidenze sembrano sviluppare un rapporto d'affetto, ma Miss Havisham decide di mandare via il bambino con la scusa di pagargli un apprendistato da fabbro. Qualche anno dopo Pip riceve la visita dell'avvocato Jaggers che lo informa di essere diventato il beneficiario di un'immensa fortuna donatagli da in misterioso benefattore. Per il bambino diventato ormai ragazzo si aprono le porte di una nuova vita con il trasferimento a Londra e la possibilità di incontrare di nuovo Estella.

L'intensità della storia

La potenza delle pagine del romanzo gioca indubbiamente un ruolo importante, e va detto che l'adattamento in fase di sceneggiatura di Sarah Phelps cattura con una certa abilità i passaggi chiave della fonte originaria. Lungi da essere la classica love-story in costume, Grandi speranze ha il respiro epico delle grandi saghe e le tre ore di visione scorrono in un lampo, complice la grandiosità della messa in scena e le ottime prove attoriali. L'abituale storia del brutto anatroccolo che si trasforma in cigno assume qui a significati più ampi, indagando senza troppa retorica nelle diatribe sociali e offrendo un ritratto seppur edulcorato abbastanza realistico dell'epoca raccontata.
Brian Kirk, bravo nel non cedere ad un'emotività plateale, contiene i turbamenti emotivi dei protagonisti in un mix di raziocinio e disillusione, evitando le lacrime facili e concentrandosi sulle molteplici diramazioni del narrato. E una volta tanto, caso più unico che raro, è la storia il centro focale della visione. Non che i personaggi non abbiano una loro forte ed empatica personalità (struggente è la performance di una spettrale Gillian Anderson), ma è la vicenda ad uscirne trionfalmente vincitrice, ricca di sfumature e sensazioni che rimangono ben impresse anche dopo i titoli di coda dell'ultimo episodio.

Grandi speranze Charles Dickens ha, inconsapevolmente, spesso offerto al cinema e alla televisione grandi storie da raccontare. Nel 2011 è stata la BBC a sfruttare nel migliore dei modi la potenza letteraria di un classico come Grandi Speranze, con una trasposizione eccellente dal punto di vista tecnico e attoriale. Tre ore intense e appassionanti che rifuggono le facili emozioni in favore di una costruzione narrativa ed atmosferica di gran fascino, nella quale le varie componenti in gioco si destreggiano con un'ammirabile equilibrio donando all'operazione un fascino degno dell'epopea raccontata. Il secondo episodio andrà in onda stasera, mercoledì 30 settembre, alle 21.05 su LAEFFE.