Recensione Harper's Island - Stagione 1

25 sospetti, un solo assassino. Chi sarà? Harper's Island non delude del tutto, nonostante sembri un lungometraggio di eccessiva durata

Recensione Harper's Island - Stagione 1
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25 sospetti, un solo assassino

I thriller/horror in cui i personaggi di un film, di un telefilm o di un libro muoiono in serie e in circostanze misteriose, è forse uno dei generi più abusati della storia del cinema. Nonostante ciò, l’aspetto misterioso e la curiosità di scoprire chi sia realmente l’assassino seriale permette che l’attenzione dello spettatore sia sempre imperniata sugli avvenimenti sullo schermo. Tuttavia il pericolo è quello di cadere nello scontato, nel prevedibile, rischiando di inficiare quello che di buono è stato creato prima del momento della verità, in cui si spiegano i motivi che hanno spinto una persona ad effettuare azioni degne di uno psicopatico. Harper’s Island è anche questo, purtroppo. Ma il serial lascia intravedere buone prospettive per il futuro del genere, che ultimamente è un po’ mancato sul piccolo schermo rispetto alle tante produzioni viste al cinema. Analizziamo i pregi e i difetti di questa prima (e forse unica) stagione, partendo dalla trama.

CBS e RaiDue

Harper's Island è uno dei serial più veloce ad arrivare in Italia. Andato in onda in estate sulla CBS è già stato trasportato in Italia su RaiDue, in tempi veramente molto brevi rispetto a quanto siamo abituati a vedere. Tuttavia, i difetti derivanti dalla (poca) attenzione riservata al doppiaggio si notano, benchè meno evidenti rispetto ad altri serial che hanno richiesto molto più tempo per essere "doppiati".

Chi era John Wakefield?

Henry Dunn e Trish Wellington hanno deciso di sposarsi: per il grande giorno hanno deciso di organizzare una settimana ad Harper’s Island, il luogo dove si sono conosciuti anni prima, lei figlia di un ricco imprenditore, lui garzone sulla nave di proprietà del padre di Trish. Per il grande evento hanno deciso di invitare tutti i parenti e gli amici, tra cui anche Abby Mills, la migliore amica d’infanzia di Henry, titubante a tornare sull’isola dove sette anni prima sua madre, insieme ad altre cinque persone, venne uccisa dal serial killer John Wakefield. E i suoi dubbi sul ritorno non sembrano infondati: appena giunti sull’isola, gli invitati al matrimonio iniziano a morire l’uno dopo l’altro, in circostanze misteriose...

La paura fa 90

Pur essendo simile ad altri prodotti dello stesso genere, nell’impostazione Harper’s Island è molto ben congegnato, attraverso un’ottima caratterizzazione dei personaggi, che risultano tutti molto convincenti, a volte addirittura più i comprimari dei veri e propri protagonisti. Il serial non lascia nulla d’intentato, proponendo già nella prima puntata la scomparsa di alcuni personaggi (il cugino Ben addirittura non ha nemmeno il tempo di far sentire la propria voce, mentre lo Zio Marty, che sembra destinato ad essere interprete di un’interessante storia a parte, è la prima vittima sull’isola), e fornendo degli indizi, molte volte fuorvianti, per permettere allo spettatore di trarre le prime conclusioni su chi potrebbe essere il colpevole. Come dice il manifesto pubblicitario, d’altronde, tutti sono sospettati, ma solo uno è l’autore degli efferati omicidi che sconvolgono le nozze dei due fidanzatini.

25 piccoli indiani?

Da più parti il serial è stato accostato a opere altisonanti, una fra tutti “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie; ed in effetti le analogie sono evidenti, tanto da far pensare che anche l’assassino potesse utilizzare lo stesso stratagemma della scrittrice, fingendosi tra le vittime. Lasciando in sospeso la questione, per evitare di svelare troppo ai lettori, si può comunque affermare che uno dei problemi principali che affligge la produzione targata CBS sia la mancanza di originalità, che in un prodotto di questo genere risulta necessaria per potersi “distinguere” dagli altri (paragonando sempre Harper’s Island ad un lungo film horror, visto che in materia di serial la concorrenza è ben poca se non nulla). Nonostante questo difetto il serial risulta nella sua interezza molto godibile, in particolar modo nella parte centrale dei 13 episodi che compongono questa prima stagione, mostrando anche delle sottotrame molto interessanti che, spesso, non sono sviluppate come dovrebbero, anche a causa degli avvenimenti principali che portano inevitabilmente alla perdita di alcuni personaggi.

Il futuro di Harper

La serie punta molto, come è giusto che sia, sulla suspense e i colpi di scena, a volte quasi abusandone, anche nei momenti in cui non se ne sentirebbe la necessità. Un gruppo di attori collaudato, tutti senza grandi esperienze cinematografiche ma con importanti produzioni televisive alle spalle, è completato da una sorprendente Cassandra Sawtell, nella parte di Madison, la bambina damigella d’onore, nipote della sposa. In più di un’occasione la sua presenza risulta quantomeno inquietante, ma nel prosieguo della trama risulterà più volte “determinante” nello scoprire chi sia l’autore degli omicidi.
Come abbiamo già avuto modo di far notare, Harper’s Island rappresenta, nel panorama prettamente televisivo (e non mediatico) una novità, se vogliamo una sorta di esperimento. Negli ultimi anni un serial tv così non si era mai visto, e questo potrebbe far nascere un nuovo trend, magari mantenendo l’impianto degli omicidi seriali ma cambiando contesto e personaggi, benché sembra alquanto difficile se non impossibile rivedere in futuro l’isola luogo protagonista di questa serie.

Harper's Island - Stagione 1 Harper's Island è un buon prodotto, ben ideato e con un solido impianto narrativo, soprattutto nella parte centrale della stagione. Cade un po' nel finale, a causa della prevedibilità che inevitabilmente in 13 puntate non riesce ad essere elusa del tutto, dal momento che Harper's Island assomiglia più ad un lungo film horror piuttosto che ad una serie televisiva ad episodi. Il consiglio è di guardarlo senza aspettarsi un capolavoro, e non rimanere delusi nella conclusione ma piuttosto godersi quanto di buono può significare Harper's Island per il futuro televisivo di questo genere.